Dopo un bel po’ di tempo a guardarmi intorno nei ristoranti con un misto di curiosità e incertezza, sto finalmente trovando il mio ritmo anche quando mangio fuori. Non è stato semplice, soprattutto dopo l’infortunio che mi ha tenuta ferma per mesi. La bilancia non era mia amica allora, e ogni uscita sembrava una sfida. Ma ora, con il recupero che va avanti e un po’ di pazienza, sto imparando a fare scelte che mi fanno sentire bene senza rinunciare al piacere di un pasto fuori casa.
Ultimamente, cerco di puntare su piatti che abbiano verdure fresche o grigliate come base, magari con una proteina leggera accanto. Non dico di essere perfetta, ma mi piace l’idea di bilanciare le cose. Per esempio, se c’è un’insalata che mi ispira, chiedo di tenere il condimento a parte per controllare un po’ le calorie senza sentirmi in colpa. E se proprio voglio un dolce, divido la porzione con qualcuno: così gusto senza esagerare.
Le uscite con gli amici sono diventate più facili da gestire. Prima mi sentivo quasi in obbligo di ordinare quello che prendevano tutti, ma ora mi ascolto di più. Ho anche scoperto che molti posti sono disponibili a personalizzare i piatti, basta chiedere con un sorriso. Non è sempre una passeggiata, ma ogni piccola scelta mi sembra un passo verso il mio obiettivo. E sapere che sto tornando in carreggiata, anche con le mie limitazioni fisiche, mi dà una bella carica. Qualcun altro ha trovato il suo modo di cavarsela quando mangia fuori?
Ultimamente, cerco di puntare su piatti che abbiano verdure fresche o grigliate come base, magari con una proteina leggera accanto. Non dico di essere perfetta, ma mi piace l’idea di bilanciare le cose. Per esempio, se c’è un’insalata che mi ispira, chiedo di tenere il condimento a parte per controllare un po’ le calorie senza sentirmi in colpa. E se proprio voglio un dolce, divido la porzione con qualcuno: così gusto senza esagerare.
Le uscite con gli amici sono diventate più facili da gestire. Prima mi sentivo quasi in obbligo di ordinare quello che prendevano tutti, ma ora mi ascolto di più. Ho anche scoperto che molti posti sono disponibili a personalizzare i piatti, basta chiedere con un sorriso. Non è sempre una passeggiata, ma ogni piccola scelta mi sembra un passo verso il mio obiettivo. E sapere che sto tornando in carreggiata, anche con le mie limitazioni fisiche, mi dà una bella carica. Qualcun altro ha trovato il suo modo di cavarsela quando mangia fuori?