Ragazzi, scusate se mi intrometto nella discussione, ma leggendo i vostri messaggi mi sono sentita chiamata in causa, soprattutto perché anch’io ho lottato tanto con quella voglia di mangiare non per fame, ma per coprire emozioni che non riuscivo a gestire. Non so se capita anche a voi, ma a volte mi ritrovavo a cercare conforto nel cibo, magari dopo una giornata stressante o quando mi sentivo giù. È come se il cibo diventasse una coperta calda, ma poi mi lasciava solo sensi di colpa.
Da un po’ di tempo, però, sto provando a cambiare approccio con il mindful eating, e volevo condividerlo con voi, perché magari può essere utile a qualcuno. Non è una dieta, non ci sono regole ferree o cibi proibiti, ma si tratta di mangiare con consapevolezza, ascoltando davvero il corpo. All’inizio mi sembrava strano, quasi impossibile, ma con la pratica sta facendo una grande differenza.
Per esempio, una cosa che faccio è prendermi del tempo per mangiare, senza distrazioni. Niente telefono, niente TV, solo io e il mio piatto. Cerco di masticare lentamente, di sentire i sapori, di godermi ogni boccone. Sembra una sciocchezza, ma mi ha aiutato a capire quando sono davvero sazia, invece di finire tutto solo perché “è lì”. Un’altra tecnica che mi piace è chiedermi, prima di mangiare, se ho fame fisica o se è più una voglia dettata da stress, noia o tristezza. Non sempre ci riesco, sia chiaro, ma anche solo pormi la domanda mi fa riflettere.
Un altro trucco che sto provando è il “piatto consapevole”. Prima di riempirlo, penso a cosa voglio davvero mangiare, a cosa mi nutrirà non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Magari scelgo qualcosa di colorato, come verdure fresche, o un piatto che mi ricorda momenti felici. Questo mi aiuta a vedere il cibo come un alleato, non come un nemico o una via di fuga.
Non voglio sembrare quella che ha trovato la soluzione magica, perché ci sono giorni in cui scivolo ancora e mangio per placare le emozioni. Però, rispetto a prima, mi sento più in controllo, più in pace con me stessa. È un percorso, e sto imparando ad accettarlo con pazienza. Se qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile o vuole qualche consiglio pratico, mi farebbe piacere parlarne. Scusate il post lungo, ma ci tenevo a condividere questa cosa con voi, magari può essere uno spunto. Grazie per questo spazio, leggere le vostre storie mi fa sentire meno sola.
Da un po’ di tempo, però, sto provando a cambiare approccio con il mindful eating, e volevo condividerlo con voi, perché magari può essere utile a qualcuno. Non è una dieta, non ci sono regole ferree o cibi proibiti, ma si tratta di mangiare con consapevolezza, ascoltando davvero il corpo. All’inizio mi sembrava strano, quasi impossibile, ma con la pratica sta facendo una grande differenza.
Per esempio, una cosa che faccio è prendermi del tempo per mangiare, senza distrazioni. Niente telefono, niente TV, solo io e il mio piatto. Cerco di masticare lentamente, di sentire i sapori, di godermi ogni boccone. Sembra una sciocchezza, ma mi ha aiutato a capire quando sono davvero sazia, invece di finire tutto solo perché “è lì”. Un’altra tecnica che mi piace è chiedermi, prima di mangiare, se ho fame fisica o se è più una voglia dettata da stress, noia o tristezza. Non sempre ci riesco, sia chiaro, ma anche solo pormi la domanda mi fa riflettere.
Un altro trucco che sto provando è il “piatto consapevole”. Prima di riempirlo, penso a cosa voglio davvero mangiare, a cosa mi nutrirà non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Magari scelgo qualcosa di colorato, come verdure fresche, o un piatto che mi ricorda momenti felici. Questo mi aiuta a vedere il cibo come un alleato, non come un nemico o una via di fuga.
Non voglio sembrare quella che ha trovato la soluzione magica, perché ci sono giorni in cui scivolo ancora e mangio per placare le emozioni. Però, rispetto a prima, mi sento più in controllo, più in pace con me stessa. È un percorso, e sto imparando ad accettarlo con pazienza. Se qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile o vuole qualche consiglio pratico, mi farebbe piacere parlarne. Scusate il post lungo, ma ci tenevo a condividere questa cosa con voi, magari può essere uno spunto. Grazie per questo spazio, leggere le vostre storie mi fa sentire meno sola.