Ciao a tutti, o forse no, magari solo al mio fedele cavolfiore che mi guarda dal piatto. Oggi è stata una giornata... come dire... un duello all’ultimo morso con quel maledetto cioccolato che mi chiama dal frigo come un sirenetto oscuro. Io, armata di pugnetti di mandorle e una coscia di pollo avanzata, ho provato a resistere. Sapete, la vita paleo è tipo un film di sopravvivenza: o uccidi il drago degli zuccheri o lui ti mangia l’anima (e il girovita).
La mia strategia? Ho trasformato il richiamo in una danza tribale: ho preso due carote, le ho usate come bacchette e ho suonato un tamburo immaginario mentre cuocevo del salmone. Risultato? Il cioccolato è ancora lì, ma io ho una nuova coreografia e un piatto di verdure saltate con aglio che urla “paleolitico forever”. Qualcuno ha mai provato a esorcizzare il frigo? Io ci sto pensando. Magari con un rituale a base di olio di cocco e semi di chia.
Fateci sapere come combattete voi questi demoni zuccherati, eh! Io torno a fissare il mio brodo di ossa, che mi guarda con occhi da “non osare tradirmi”.
La mia strategia? Ho trasformato il richiamo in una danza tribale: ho preso due carote, le ho usate come bacchette e ho suonato un tamburo immaginario mentre cuocevo del salmone. Risultato? Il cioccolato è ancora lì, ma io ho una nuova coreografia e un piatto di verdure saltate con aglio che urla “paleolitico forever”. Qualcuno ha mai provato a esorcizzare il frigo? Io ci sto pensando. Magari con un rituale a base di olio di cocco e semi di chia.
Fateci sapere come combattete voi questi demoni zuccherati, eh! Io torno a fissare il mio brodo di ossa, che mi guarda con occhi da “non osare tradirmi”.