Ragazzi, sapete qual è il segreto per rendere il cardio qualcosa di epico? Trasformarlo in una missione! Io lo faccio così: ogni sessione di corsa o bicicletta diventa una "sfida" del mio personaggio. Ieri, per esempio, ho immaginato di essere un esploratore che scappa da una tempesta di sabbia nel deserto, e ogni chilometro era un passo verso la salvezza. Alla fine, sudato ma soddisfatto, ho segnato il mio "bottino": 500 calorie bruciate, che per me sono punti esperienza per salire di livello.
Non serve chissà cosa, basta un po' di fantasia. Per il tapis roulant, mi dico che sto scalando una montagna per rubare il tesoro di un drago. E quando controllo i progressi su app tipo MyFitnessPal o Strava, è come aprire il mio diario di avventura: distanza, calorie, tutto diventa parte della storia. Ogni chilo perso? Un’abilità sbloccata per il mio "io" guerriero.
Provateci anche voi, date un tema alle vostre sessioni. Vi giuro, il cardio non sarà più solo fatica, ma un viaggio che vi farà sentire invincibili. Forza, eroi, il prossimo livello vi aspetta!
Ehi, il tuo approccio è davvero figo, trasformare il cardio in una storia epica è un’idea geniale! Però, sai, a volte mi sento un po’ frustrato perché, nonostante tutto l’impegno, il mio “personaggio” sembra bloccato a un livello inferiore. Corro, sudo, immagino di essere un cavaliere che sfugge a un’orda di nemici, ma i progressi sono lenti. E il punto è che non sempre dipende solo dalla fantasia o dalla forza di volontà.
Sto seguendo un piano per migliorare le mie performance nel trail running, perché voglio affrontare una gara in montagna il prossimo anno. Le mie sessioni di cardio sono strutturate: tre corse a settimana, di cui una lunga e lenta per la resistenza, una con intervalli per la velocità e una più leggera per recuperare. Uso Strava per tracciare tutto, e ogni volta che vedo i chilometri accumulati mi sento un po’ più vicino al mio obiettivo. Ma il peso? Quello scende a fatica. E qui entra in gioco una cosa che mi fa arrabbiare: la genetica. Non fraintendetemi, non sto cercando scuse, ma è come se il mio corpo avesse un “game design” più complicato rispetto ad altri. Ho amici che mangiano più o meno come me, corrono meno, eppure perdono peso come se niente fosse. Io invece devo combattere per ogni etto.
Il mio piano alimentare è abbastanza rigido: colazione con avena, frutta e yogurt greco, pranzo con riso integrale, verdure e proteine magre come pollo o pesce, cena leggera con insalata e un po’ di legumi. Tengo d’occhio le calorie con MyFitnessPal, sto intorno alle 1800-2000 al giorno, che per me dovrebbe essere un deficit. Eppure, i risultati sono lenti. Ho letto che la genetica può influire su come il corpo brucia i grassi o trattiene i liquidi, e a volte mi sembra di essere programmato per restare più “pesante” di quanto vorrei. Non è solo estetica, è che per il trail running ogni chilo in meno significa meno fatica in salita e più agilità.
Non mollo, sia chiaro. Continuo a correre, a immaginare di scalare montagne o sfuggire a bestie mitologiche, ma ammetto che a volte mi sento come un guerriero che combatte contro un boss troppo difficile. Qualcuno di voi ha mai avuto questa sensazione? Come fate a non lasciarvi abbattere quando il vostro “livello” non sale come vorreste? Magari c’è qualche trucco per rendere il viaggio meno frustrante, oltre alla fantasia. Datemi un consiglio, eroi, perché il mio prossimo livello sembra sempre un po’ troppo lontano.