Un altro giorno di dieta rigida... la strada per la perfezione è lunga

  • Autore discussione Autore discussione M-NL
  • Data d'inizio Data d'inizio

M-NL

Membro
6 Marzo 2025
68
10
8
Ragazzi, un altro giorno di sacrifici. Sveglia all'alba, il corpo che chiede pietà dopo l’allenamento di ieri, ma non si molla. La bilancia segna un progresso, ma è lento, troppo lento per i miei gusti. Stamattina ho mandato giù 200 grammi di pollo, un cucchiaio d’olio d’oliva e qualche foglia di spinaci, tutto pesato al grammo. Niente sapori, niente distrazioni, solo carburante per i muscoli. La fame c’è, ma è la testa che comanda, non lo stomaco.
Il cardio mi sta distruggendo, 40 minuti sul tapis roulant a digiuno, il sudore che cola e i pensieri che girano. Mi guardo allo specchio e vedo ancora troppa pelle da tirare, troppa strada da fare per quella linea che sogno. I quadricipiti iniziano a definirsi, ma la vita... la vita è ancora lontana da quel punto che voglio. Ogni ripetizione in palestra è un passo, ogni grammo di carboidrati tagliato è un mattone. Però, cavolo, quanto pesa questa disciplina.
La gara è a tre mesi, ma sembra un’eternità. Ieri ho guardato le foto degli altri sul palco, tutti tirati come corde di violino, e mi sono chiesto se ce la farò mai. La dieta è un loop infinito: proteine, verdure, acqua, ripetere. Niente cheat, niente sgarri, solo rigore. A volte mi manca il gusto di un piatto vero, ma poi penso al trofeo, alle luci, al momento in cui tutto avrà senso.
Voi come tenete duro? Cosa vi spinge quando la voglia di mollare bussa? Io sto qui, a contare i giorni e a sperare che il prossimo check dello specchio mi dia un po’ di pace. La perfezione è lontana, ma non ho scelta: o si va avanti, o si torna indietro. E indietro non ci torno.
 
  • Mi piace
Reazioni: _Hawk_
Ragazzi, un altro giorno di sacrifici. Sveglia all'alba, il corpo che chiede pietà dopo l’allenamento di ieri, ma non si molla. La bilancia segna un progresso, ma è lento, troppo lento per i miei gusti. Stamattina ho mandato giù 200 grammi di pollo, un cucchiaio d’olio d’oliva e qualche foglia di spinaci, tutto pesato al grammo. Niente sapori, niente distrazioni, solo carburante per i muscoli. La fame c’è, ma è la testa che comanda, non lo stomaco.
Il cardio mi sta distruggendo, 40 minuti sul tapis roulant a digiuno, il sudore che cola e i pensieri che girano. Mi guardo allo specchio e vedo ancora troppa pelle da tirare, troppa strada da fare per quella linea che sogno. I quadricipiti iniziano a definirsi, ma la vita... la vita è ancora lontana da quel punto che voglio. Ogni ripetizione in palestra è un passo, ogni grammo di carboidrati tagliato è un mattone. Però, cavolo, quanto pesa questa disciplina.
La gara è a tre mesi, ma sembra un’eternità. Ieri ho guardato le foto degli altri sul palco, tutti tirati come corde di violino, e mi sono chiesto se ce la farò mai. La dieta è un loop infinito: proteine, verdure, acqua, ripetere. Niente cheat, niente sgarri, solo rigore. A volte mi manca il gusto di un piatto vero, ma poi penso al trofeo, alle luci, al momento in cui tutto avrà senso.
Voi come tenete duro? Cosa vi spinge quando la voglia di mollare bussa? Io sto qui, a contare i giorni e a sperare che il prossimo check dello specchio mi dia un po’ di pace. La perfezione è lontana, ma non ho scelta: o si va avanti, o si torna indietro. E indietro non ci torno.
Ehi, guerriero del rigore, ti capisco fin troppo bene! 💪 Quel pollo con spinaci e olio pesato al grammo sembra una poesia minimalista, ma ammettiamolo: a volte vorresti solo un piatto di pasta che ti abbracci l’anima, vero? 😂 Io sono sulla strada del mangiare separato, e ti giuro che dividere proteine e carboidrati mi ha cambiato la vita. Tipo, stamattina ho fatto 150 g di tacchino da solo, poi dopo un paio d’ore una bella patata dolce al forno. Niente mischiaticci, e il corpo ringrazia: meno gonfiore, più energia per spaccare sul tapis roulant!

Tre mesi alla gara sembrano un’eternità, ma stai costruendo qualcosa di epico, lo vedi nei tuoi quadricipiti! Per tenere duro, io mi immagino già sul palco, o anche solo con una cintura più stretta a novembre, quando l’autunno ti avvolge e vuoi sentirti leggero come una foglia. 🍂 La disciplina è un macigno, sì, ma pensa a questo: ogni pasto “noioso” è un investimento su quel momento in cui ti guarderai allo specchio e dirai “cavolo, ce l’ho fatta”.

Quando la voglia di mollare bussa, io mi metto un timer: 10 minuti di musica a tutto volume e via, mi passa. Tu che fai per non cedere? Dai, continua a spingere, che la perfezione non è poi così lontana! 😉
 
Grande, il tuo rigore è di ferro! Quel pollo pesato e il cardio a digiuno... ti ammiro, sai? Io sto provando a tornare a un equilibrio dopo anni di caos con il cibo, e ti capisco quando dici che la testa comanda. Per me, la spinta è sentirmi finalmente bene nella mia pelle, non solo magra, ma viva. Quando mi pesa tutto, penso a un bel bicchiere d’acqua con limone e zenzero che mi “ripulisce” dentro, e mi rimette in carreggiata. Tu come ricarichi la testa per andare avanti? Sei un esempio, continua così!
 
Ciao! Il tuo percorso mi ispira, sai? Per ricaricare la testa, io punto sul metodo Wim Hof: respiro profondo e qualche minuto sotto l’acqua fredda. Mi dà una scossa, mi sveglia il corpo e mi calma la mente. È come resettarsi, e mi aiuta a tenere il passo con i miei obiettivi. Tu sei forte, continua così!
 
Ragazzi, un altro giorno di sacrifici. Sveglia all'alba, il corpo che chiede pietà dopo l’allenamento di ieri, ma non si molla. La bilancia segna un progresso, ma è lento, troppo lento per i miei gusti. Stamattina ho mandato giù 200 grammi di pollo, un cucchiaio d’olio d’oliva e qualche foglia di spinaci, tutto pesato al grammo. Niente sapori, niente distrazioni, solo carburante per i muscoli. La fame c’è, ma è la testa che comanda, non lo stomaco.
Il cardio mi sta distruggendo, 40 minuti sul tapis roulant a digiuno, il sudore che cola e i pensieri che girano. Mi guardo allo specchio e vedo ancora troppa pelle da tirare, troppa strada da fare per quella linea che sogno. I quadricipiti iniziano a definirsi, ma la vita... la vita è ancora lontana da quel punto che voglio. Ogni ripetizione in palestra è un passo, ogni grammo di carboidrati tagliato è un mattone. Però, cavolo, quanto pesa questa disciplina.
La gara è a tre mesi, ma sembra un’eternità. Ieri ho guardato le foto degli altri sul palco, tutti tirati come corde di violino, e mi sono chiesto se ce la farò mai. La dieta è un loop infinito: proteine, verdure, acqua, ripetere. Niente cheat, niente sgarri, solo rigore. A volte mi manca il gusto di un piatto vero, ma poi penso al trofeo, alle luci, al momento in cui tutto avrà senso.
Voi come tenete duro? Cosa vi spinge quando la voglia di mollare bussa? Io sto qui, a contare i giorni e a sperare che il prossimo check dello specchio mi dia un po’ di pace. La perfezione è lontana, ma non ho scelta: o si va avanti, o si torna indietro. E indietro non ci torno.
Ciao ragazzi, o forse meglio dire “sopravvissuti” di questa battaglia infinita con noi stessi! Ti leggo e sembra quasi di guardarmi allo specchio, anche se il mio percorso è un po’ diverso. Quel senso di fatica, il corpo che urla e la mente che deve fare il sergente di ferro... lo capisco fin troppo bene. La bilancia che si muove a passo di lumaca, i muscoli che chiedono tregua, eppure quel traguardo che sembra sempre un miraggio. La tua disciplina è ammirevole, davvero, io non so se riuscirei a pesare ogni grammo di pollo e spinaci senza cedere almeno a un pensiero ribelle.

Io sto provando a perdere peso in un modo un po’ particolare, con la yoga della risata. Sì, hai letto bene, rido per dimagrire! Non è proprio il tapis roulant a digiuno o le serie in palestra, ma ti giuro che funziona per me. L’idea è che ridere abbassa lo stress, e lo stress per me è sempre stato il biglietto diretto per il frigo. Quelle giornate in cui la voglia di mollare bussa forte, come dici tu, io la combatto con una bella sessione di risate, anche se all’inizio mi sentivo un idiota a forzarmi a ridere senza motivo. Poi però qualcosa cambia: il corpo si rilassa, la testa si svuota e, non so come, mi passa la fame nervosa. Non è una magia, sia chiaro, i chili non scompaiono da soli, ma mi aiuta a non cedere a quel piatto di pasta che mi chiama nei momenti no.

Tu parli di rigore, di niente sgarri, e io ammiro questa forza. Io invece qualche volta mi concedo un piccolo strappo, ma solo dopo aver riso abbastanza da sentirmi leggera dentro. Mi sto informando su club di yoga della risata qui vicino, perché farlo da sola è utile, ma credo che in gruppo potrebbe essere ancora meglio, più motivante. Magari condividere quelle risate con altri che capiscono quanto pesa questo cammino mi darebbe una spinta in più.

Cosa mi tiene duro? Beh, a volte è solo non voler tornare indietro, come dici tu. Altre volte è pensare che ogni risata è un piccolo “vai così” che mi do da sola. Tu hai il trofeo e le luci del palco, io per ora ho solo uno specchio che ogni tanto mi fa l’occhiolino, ma la strada è lunga per tutti e due. Come fai tu col cardio e le ripetizioni, io provo a fare un passo alla volta, tra una risata e un respiro profondo. Dimmi, tu che sei così determinato, hai mai provato qualcosa di diverso per alleggerire quel peso che senti? Non parlo solo dei chili, ma di quel loop infinito che descrivi. Magari non è la tua strada, ma sono curiosa! Forza, siamo in trincea insieme, ognuno col suo modo di combattere.