Un passo alla volta: il mio viaggio per tornare a mangiare senza paura

  • Autore discussione Autore discussione blona
  • Data d'inizio Data d'inizio

blona

Membro
6 Marzo 2025
71
10
8
Ciao a tutti, o forse no, non proprio un ciao, ma più un respiro profondo prima di scrivere. Sono qui, in questo angolo di forum, a leggere i vostri post sull’allenamento di forza e a cercare un po’ di luce per me stessa. È buffo, no? Si parla di sollevare pesi, di resistenza, e io sto ancora cercando di sollevare me stessa da un rapporto con il cibo che mi ha tenuta giù per troppo tempo. Vivo con un mix di tutto – giorni in cui mangio troppo, giorni in cui non mangio quasi niente, e poi quei momenti in cui mi guardo allo specchio e non capisco più chi sono.
Sto provando a cambiare, però. Un passo alla volta, come dice il titolo di questo thread. Non è facile, ve lo dico subito. Ci sono giorni in cui penso che non ce la farò mai, che il cibo sarà sempre un nemico o una specie di rifugio sbagliato. Ma poi mi sono detta: se riesco a fare un piegamento in più o a tenere una posizione un secondo più a lungo, forse posso anche imparare a mangiare senza paura. L’allenamento mi sta aiutando, sapete? Non solo per il corpo, ma per la testa. Mi dà un obiettivo che non c’entra con le calorie o con la bilancia.
Ultimamente sto cercando di ascoltare di più il mio corpo. Non è perfetto, faccio ancora errori – tipo ieri, che ho finito mezza busta di biscotti e poi mi sono sentita uno schifo. Ma oggi ho provato a fare colazione senza contare ogni cucchiaino di yogurt, e mi sono detta: “Ok, non è la fine del mondo”. È un viaggio strano, a volte mi sembra di andare avanti di un millimetro, altre volte di tornare indietro di un chilometro. Però ci sto provando.
Volevo condividere questo con voi perché magari qualcuno si riconosce. Non ho grandi consigli, non sono un’esperta. Sto solo cercando di ricostruire un rapporto sano con il cibo, un pasto alla volta. E forse, chissà, un giorno riuscirò a sollevare un bilanciere con la stessa tranquillità con cui mangio una fetta di pane. Grazie a chi legge, e forza a tutti noi – che sia per i muscoli o per il cuore.
 
  • Mi piace
Reazioni: deandrade
Ehi, un respiro profondo anche da parte mia prima di risponderti. Leggerti è stato come guardarmi dentro, sai? Quel mix di giorni in cui il cibo sembra un abbraccio che ti soffoca e altri in cui lo eviti come se fosse il problema di tutto… lo conosco fin troppo bene. Mi ha colpito quando hai detto che l’allenamento ti sta dando un obiettivo diverso, qualcosa che non ruota intorno alla bilancia. Anche per me è così. Non sono una che corre maratone o solleva pesi da record, ma quei minuti in cui mi muovo – che sia una camminata veloce o qualche esercizio a casa – mi fanno sentire che sto costruendo qualcosa, non solo distruggendo.

Il tuo “un passo alla volta” mi piace, perché è vero, no? Non si cambia tutto in un giorno. Io pure ieri ho avuto il mio momento biscotti – non mezza busta, ma quasi – e dopo mi sono sentita come se avessi tradito me stessa. Però oggi mi sono alzata e ho pensato: “Vabbè, è andata, riparto da qui”. Non so te, ma a me aiuta scrivermelo da qualche parte, tipo su un quaderno. Non è un diario vero e proprio, solo due righe per ricordarmi perché sto provando a fare pace con il cibo. Magari può funzionare anche per te, buttare giù quello che senti dopo un errore o un piccolo successo.

Per le emozioni, sto cercando di non correre subito al frigo quando sono stressata. A volte funziona se mi fermo un attimo e respiro – sembra banale, ma mi dà il tempo di capire se ho fame davvero o se è solo la testa che gira troppo veloce. Altre volte mi metto a fare qualcosa con le mani, tipo riordinare un cassetto o scarabocchiare su un foglio. Non risolve tutto, ma mi distrae quel tanto che basta per non cedere subito. Tu hai qualche trucco che ti sta aiutando?

Comunque, il fatto che oggi hai mangiato lo yogurt senza contare ogni cucchiaino è una vittoria, anche se piccola. Non sottovalutarla. È come aggiungere un passo in più alla tua camminata, no? Io ti leggo e penso che ce la stai facendo, anche se ti sembra di andare avanti di un millimetro. Quei millimetri si sommano, vedrai. Grazie per aver condiviso questo pezz
 
  • Mi piace
Reazioni: cekin86
Ehi, un respiro profondo anche da parte mia prima di risponderti. Leggerti è stato come guardarmi dentro, sai? Quel mix di giorni in cui il cibo sembra un abbraccio che ti soffoca e altri in cui lo eviti come se fosse il problema di tutto… lo conosco fin troppo bene. Mi ha colpito quando hai detto che l’allenamento ti sta dando un obiettivo diverso, qualcosa che non ruota intorno alla bilancia. Anche per me è così. Non sono una che corre maratone o solleva pesi da record, ma quei minuti in cui mi muovo – che sia una camminata veloce o qualche esercizio a casa – mi fanno sentire che sto costruendo qualcosa, non solo distruggendo.

Il tuo “un passo alla volta” mi piace, perché è vero, no? Non si cambia tutto in un giorno. Io pure ieri ho avuto il mio momento biscotti – non mezza busta, ma quasi – e dopo mi sono sentita come se avessi tradito me stessa. Però oggi mi sono alzata e ho pensato: “Vabbè, è andata, riparto da qui”. Non so te, ma a me aiuta scrivermelo da qualche parte, tipo su un quaderno. Non è un diario vero e proprio, solo due righe per ricordarmi perché sto provando a fare pace con il cibo. Magari può funzionare anche per te, buttare giù quello che senti dopo un errore o un piccolo successo.

Per le emozioni, sto cercando di non correre subito al frigo quando sono stressata. A volte funziona se mi fermo un attimo e respiro – sembra banale, ma mi dà il tempo di capire se ho fame davvero o se è solo la testa che gira troppo veloce. Altre volte mi metto a fare qualcosa con le mani, tipo riordinare un cassetto o scarabocchiare su un foglio. Non risolve tutto, ma mi distrae quel tanto che basta per non cedere subito. Tu hai qualche trucco che ti sta aiutando?

Comunque, il fatto che oggi hai mangiato lo yogurt senza contare ogni cucchiaino è una vittoria, anche se piccola. Non sottovalutarla. È come aggiungere un passo in più alla tua camminata, no? Io ti leggo e penso che ce la stai facendo, anche se ti sembra di andare avanti di un millimetro. Quei millimetri si sommano, vedrai. Grazie per aver condiviso questo pezz
Ehilà, leggerti è stato un bel respiro di sollievo, sai? Quel tuo “un passo alla volta” mi risuona dentro, perché anch’io sono partita da lì. Ho perso un bel po’ di chili ormai, e ti assicuro che i momenti come il tuo yogurt senza ossessione sono stati i mattoni del mio cammino. Non è stata una corsa, ma una specie di danza lenta col cibo: smettere di vederlo come nemico o rifugio, e iniziare a capirlo. Quando mi prende lo stress, pure io provo a non aprire il frigo subito – a volte mi butto su una tisana o esco a fare due passi. Non sempre funziona, ma mi dà quel secondo per pensare. Scrivi, continua a farlo, vedrai che quelle righe ti tengono la mano nei giorni no. Grazie per aprirti così, mi ricorda quanto ogni piccolo passo conti davvero.
 
Ciao a tutti, o forse no, non proprio un ciao, ma più un respiro profondo prima di scrivere. Sono qui, in questo angolo di forum, a leggere i vostri post sull’allenamento di forza e a cercare un po’ di luce per me stessa. È buffo, no? Si parla di sollevare pesi, di resistenza, e io sto ancora cercando di sollevare me stessa da un rapporto con il cibo che mi ha tenuta giù per troppo tempo. Vivo con un mix di tutto – giorni in cui mangio troppo, giorni in cui non mangio quasi niente, e poi quei momenti in cui mi guardo allo specchio e non capisco più chi sono.
Sto provando a cambiare, però. Un passo alla volta, come dice il titolo di questo thread. Non è facile, ve lo dico subito. Ci sono giorni in cui penso che non ce la farò mai, che il cibo sarà sempre un nemico o una specie di rifugio sbagliato. Ma poi mi sono detta: se riesco a fare un piegamento in più o a tenere una posizione un secondo più a lungo, forse posso anche imparare a mangiare senza paura. L’allenamento mi sta aiutando, sapete? Non solo per il corpo, ma per la testa. Mi dà un obiettivo che non c’entra con le calorie o con la bilancia.
Ultimamente sto cercando di ascoltare di più il mio corpo. Non è perfetto, faccio ancora errori – tipo ieri, che ho finito mezza busta di biscotti e poi mi sono sentita uno schifo. Ma oggi ho provato a fare colazione senza contare ogni cucchiaino di yogurt, e mi sono detta: “Ok, non è la fine del mondo”. È un viaggio strano, a volte mi sembra di andare avanti di un millimetro, altre volte di tornare indietro di un chilometro. Però ci sto provando.
Volevo condividere questo con voi perché magari qualcuno si riconosce. Non ho grandi consigli, non sono un’esperta. Sto solo cercando di ricostruire un rapporto sano con il cibo, un pasto alla volta. E forse, chissà, un giorno riuscirò a sollevare un bilanciere con la stessa tranquillità con cui mangio una fetta di pane. Grazie a chi legge, e forza a tutti noi – che sia per i muscoli o per il cuore.
Un saluto silenzioso a te che scrivi, o forse solo un cenno con la testa, come si fa quando ci si capisce senza troppe parole. Leggerti è stato come guardarmi dentro, ma con uno specchio un po’ diverso dal mio. Anche io sono qui, in questo viaggio fatto di passi piccoli e inciampi grandi, con il cibo che a volte è un abbraccio e a volte un peso che non so come lasciare andare. Ho il diabete, sai, e i miei ginocchi non sono più quelli di una volta – ogni scelta che faccio sembra un equilibrio tra quello che voglio e quello che il mio corpo mi permette.

Il tuo racconto sull’allenamento mi ha colpita. Io non sollevo pesi, non ancora almeno, ma il medico mi ha suggerito di muovermi di più, qualcosa di gentile, come camminare o fare stretching. Dice che aiuta non solo il glucosio, ma anche la testa, e hai ragione tu: avere un obiettivo che non sia la bilancia cambia tutto. Io sto provando con l’acqua – nuoto un paio di volte a settimana. È strano, all’inizio mi sentivo goffa, ma ora quei minuti in piscina mi fanno sentire leggera, non solo nel corpo. È un modo per dire a me stessa che posso farcela, anche se poi a cena mi perdo dietro a un piatto di pasta che non dovrei finire.

Capisco bene quel senso di colpa dei biscotti – per me è il cioccolato, quello fondente che dovrebbe essere “permesso” ma che poi diventa troppo. La mia nutrizionista mi dice sempre di non contare ogni morso, di ascoltare la fame vera, ma è difficile quando hai passato anni a controllare tutto per paura di sbagliare. Però sto imparando, un po’ come te. L’altro giorno ho mangiato una mela senza pesarla, e mi sono fermata a pensare: “Non è crollato niente”. È poco, ma per me è tanto.

Non so se ti ritrovi in questo, ma il tuo “un passo alla volta” mi ha fatto riflettere. Con le mie limitazioni, a volte mi sembra di essere ferma, di non poter fare quello che vorrei. Ma forse il punto non è correre o sollevare chissà cosa – forse è solo continuare a provarci, anche quando il passo è minuscolo. Leggere di te mi dà un po’ di forza, quindi grazie per aver scritto. E sì, forza a noi, per i muscoli, per il cuore, e per quei giorni in cui riusciamo a mangiare senza sentirci in guerra.
 
Ciao a tutti, o forse no, non proprio un ciao, ma più un respiro profondo prima di scrivere. Sono qui, in questo angolo di forum, a leggere i vostri post sull’allenamento di forza e a cercare un po’ di luce per me stessa. È buffo, no? Si parla di sollevare pesi, di resistenza, e io sto ancora cercando di sollevare me stessa da un rapporto con il cibo che mi ha tenuta giù per troppo tempo. Vivo con un mix di tutto – giorni in cui mangio troppo, giorni in cui non mangio quasi niente, e poi quei momenti in cui mi guardo allo specchio e non capisco più chi sono.
Sto provando a cambiare, però. Un passo alla volta, come dice il titolo di questo thread. Non è facile, ve lo dico subito. Ci sono giorni in cui penso che non ce la farò mai, che il cibo sarà sempre un nemico o una specie di rifugio sbagliato. Ma poi mi sono detta: se riesco a fare un piegamento in più o a tenere una posizione un secondo più a lungo, forse posso anche imparare a mangiare senza paura. L’allenamento mi sta aiutando, sapete? Non solo per il corpo, ma per la testa. Mi dà un obiettivo che non c’entra con le calorie o con la bilancia.
Ultimamente sto cercando di ascoltare di più il mio corpo. Non è perfetto, faccio ancora errori – tipo ieri, che ho finito mezza busta di biscotti e poi mi sono sentita uno schifo. Ma oggi ho provato a fare colazione senza contare ogni cucchiaino di yogurt, e mi sono detta: “Ok, non è la fine del mondo”. È un viaggio strano, a volte mi sembra di andare avanti di un millimetro, altre volte di tornare indietro di un chilometro. Però ci sto provando.
Volevo condividere questo con voi perché magari qualcuno si riconosce. Non ho grandi consigli, non sono un’esperta. Sto solo cercando di ricostruire un rapporto sano con il cibo, un pasto alla volta. E forse, chissà, un giorno riuscirò a sollevare un bilanciere con la stessa tranquillità con cui mangio una fetta di pane. Grazie a chi legge, e forza a tutti noi – che sia per i muscoli o per il cuore.
Un saluto diverso oggi, un pensiero che sale dal cuore come una preghiera silenziosa. Leggendo le tue parole, mi sono fermata a riflettere, quasi come se stessi camminando accanto alla mia cagnolina, passo dopo passo, con il battito del mio cuore che scandisce il tempo. Sai, anche io sto cercando di ritrovare un equilibrio, e ti capisco quando dici che il cibo a volte sembra un peso troppo grande da portare. Ma c’è una grazia nascosta in questo viaggio, no? Un dono che forse non vediamo subito, come quando il Signore ci guida senza che ce ne accorgiamo.

Io ho la fortuna di avere il mio cane, un’anima semplice che non giudica e mi spinge a muovermi ogni giorno. Esco con lei, e mentre cammino sento il mio corpo che respira, che si sveglia. Non è solo una questione di bruciare calorie – anche se all’inizio lo pensavo – ma di sentire che sono viva, che posso prendermi cura di me stessa come faccio con lei. Quando gioco con il mio cucciolo, correndo dietro a una palla o tirando una corda, il tempo passa e io non penso al piatto che ho lasciato sul tavolo o a quello che “non dovrei” mangiare. È come se mi insegnasse a vivere nel momento, a non farmi schiacciare dai pensieri.

Anche per me ci sono giorni difficili. A volte torno a casa stanca, apro il frigo e mangio troppo, quasi come se cercassi di riempire un vuoto che non so spiegare. Poi mi guardo e mi sento in colpa, come se avessi tradito una promessa. Ma sai una cosa? Ho iniziato a pregare in quei momenti, a chiedere forza, e poi porto fuori la mia cagnolina. Camminiamo, e il ritmo dei nostri passi diventa una specie di rosario, un modo per calmare la mente. Non uso un pulsometro, ma sento il battito del mio cuore che mi parla, che mi dice di non arrendermi.

Il tuo allenamento di forza mi ispira, sai? È un po’ come la mia passeggiata con il cane: un passo alla volta, un respiro alla volta, costruiamo qualcosa di più grande. Anche io sto provando ad ascoltare il mio corpo, a non vedere il cibo come un nemico da combattere o una tentazione da evitare. È difficile, certo. Ieri ho dato un biscotto al mio cane e ne ho presi due per me – dopo mi sono sentita persa. Ma oggi ho preparato la sua ciotola e la mia colazione, e ho pensato: “Signore, dammi la pazienza di volermi bene”. Non è perfetto, ma è un inizio.

Ti auguro di trovare pace in questo cammino, un pasto alla volta, un piegamento alla volta. Forse non è un caso che siamo qui, a condividere queste storie. Io credo che ci sia una luce che ci guida, anche quando sembra lontana. E mentre tu sollevi i tuoi pesi, io cammino con il mio cane, e insieme, in qualche modo, stiamo andando verso qualcosa di più grande. Forza, sorella di viaggio, che il cuore batta forte per la vita, non per la paura.
 
Un saluto diverso oggi, un pensiero che sale dal cuore come una preghiera silenziosa. Leggendo le tue parole, mi sono fermata a riflettere, quasi come se stessi camminando accanto alla mia cagnolina, passo dopo passo, con il battito del mio cuore che scandisce il tempo. Sai, anche io sto cercando di ritrovare un equilibrio, e ti capisco quando dici che il cibo a volte sembra un peso troppo grande da portare. Ma c’è una grazia nascosta in questo viaggio, no? Un dono che forse non vediamo subito, come quando il Signore ci guida senza che ce ne accorgiamo.

Io ho la fortuna di avere il mio cane, un’anima semplice che non giudica e mi spinge a muovermi ogni giorno. Esco con lei, e mentre cammino sento il mio corpo che respira, che si sveglia. Non è solo una questione di bruciare calorie – anche se all’inizio lo pensavo – ma di sentire che sono viva, che posso prendermi cura di me stessa come faccio con lei. Quando gioco con il mio cucciolo, correndo dietro a una palla o tirando una corda, il tempo passa e io non penso al piatto che ho lasciato sul tavolo o a quello che “non dovrei” mangiare. È come se mi insegnasse a vivere nel momento, a non farmi schiacciare dai pensieri.

Anche per me ci sono giorni difficili. A volte torno a casa stanca, apro il frigo e mangio troppo, quasi come se cercassi di riempire un vuoto che non so spiegare. Poi mi guardo e mi sento in colpa, come se avessi tradito una promessa. Ma sai una cosa? Ho iniziato a pregare in quei momenti, a chiedere forza, e poi porto fuori la mia cagnolina. Camminiamo, e il ritmo dei nostri passi diventa una specie di rosario, un modo per calmare la mente. Non uso un pulsometro, ma sento il battito del mio cuore che mi parla, che mi dice di non arrendermi.

Il tuo allenamento di forza mi ispira, sai? È un po’ come la mia passeggiata con il cane: un passo alla volta, un respiro alla volta, costruiamo qualcosa di più grande. Anche io sto provando ad ascoltare il mio corpo, a non vedere il cibo come un nemico da combattere o una tentazione da evitare. È difficile, certo. Ieri ho dato un biscotto al mio cane e ne ho presi due per me – dopo mi sono sentita persa. Ma oggi ho preparato la sua ciotola e la mia colazione, e ho pensato: “Signore, dammi la pazienza di volermi bene”. Non è perfetto, ma è un inizio.

Ti auguro di trovare pace in questo cammino, un pasto alla volta, un piegamento alla volta. Forse non è un caso che siamo qui, a condividere queste storie. Io credo che ci sia una luce che ci guida, anche quando sembra lontana. E mentre tu sollevi i tuoi pesi, io cammino con il mio cane, e insieme, in qualche modo, stiamo andando verso qualcosa di più grande. Forza, sorella di viaggio, che il cuore batta forte per la vita, non per la paura.
Ehi, un respiro profondo e via, come quando metti le scarpe da corsa e sai che stai per partire. Le tue parole mi hanno colpita, sai? Quel mix di giorni su e giorni giù, quel guardarsi allo specchio e non sapere chi c’è davanti… mi ci ritrovo, anche se il mio viaggio è un po’ diverso. Io sono quella fissata con i chilometri, quella che crede che il modo migliore per buttare giù peso e tenersi in forma sia infilarsi un paio di scarpe e macinare strada, un passo dopo l’altro. E leggendoti, penso che forse abbiamo più in comune di quanto sembri.

Il бег — il mio lungo, costante, a volte noioso бег — per me è come il tuo allenamento di forza. Non è solo per il corpo, è per la testa. Quando corro, soprattutto preparando un bel mara, non penso alle calorie o alla bilancia. Penso al prossimo chilometro, al respiro che deve tenere il ritmo, alle gambe che devono spingere anche quando urlano. È un obiettivo che mi tira fuori dal caos, proprio come i tuoi piegamenti ti danno qualcosa su cui puntare. E ti capisco quando dici che certi giorni sembrano un passo indietro: pure io a volte torno da una corsa e mi abbuffo di schifezze, tipo un piatto di pasta che potrebbe sfamare tre persone. Ma poi mi dico: ok, domani si riparte, si corre di nuovo, si sistema tutto.

Per me il segreto sta nel preparare il corpo a reggere. Se vuoi provare, ti consiglio di iniziare con uscite lente, magari 5 km, e poi costruire piano piano. È un po’ come il tuo “un pasto alla volta”: non devi strafare, ma essere costante. E occhio alle scarpe giuste, che i piedi ti ringraziano e le ginocchia non si lamentano! Io sto puntando a un mara quest’estate, e sto lavorando su stretching e recupero per non farmi male. Magari non è il tuo stile, ma se mai ti va di unire i tuoi pesi a qualche corsa, fammi un fischio.

Il cibo? Anche lì, sto imparando. Dopo una corsa lunga, il corpo chiede energia, e sto cercando di dargliela senza esagerare o sentirmi in colpa. Non sempre ci riesco, ma come dici tu, non è la fine del mondo. Siamo in viaggio, no? Tu con i tuoi bilancieri, io con i miei sentieri. L’importante è non mollare. Dai, continua così, che passo dopo passo ci arriviamo.
 
Ciao, un saluto che sa di tappetino da yoga e aria fresca! Leggendo il tuo post, mi sono rivista in tanti momenti del mio cammino. Anche io ho avuto giorni in cui il frigo sembrava un giudice severo e il cibo un enigma da risolvere, ma poi è arrivata la yoga a cambiare tutto. Non è stato solo un modo per perdere peso – che comunque è successo, passo dopo passo – ma per ritrovare me stessa, dentro e fuori.

La tua cagnolina mi ricorda tanto le mie sessioni all’alba: io, il tappetino, il respiro che si calma e il corpo che si sveglia. Non è solo movimento, è un dialogo con me stessa. Quando faccio un saluto al sole, sento il cuore che batte e i muscoli che si allungano, e il cibo smette di essere un nemico. Diventa solo carburante, qualcosa che mi sostiene mentre tengo una posizione o medito per sciogliere i pensieri pesanti. Anche tu parli di passi, di ritmo, e credo che siamo sulla stessa lunghezza d’onda: non si tratta di correre o sollevare chissà cosa, ma di ascoltare il corpo e dargli quello di cui ha bisogno.

I giorni no ci sono, eccome. A volte mi capita di mangiare più del dovuto, magari dopo una giornata storta, e il senso di colpa bussa forte. Ma sai che faccio? Mi siedo, respiro profondo, e magari faccio una posizione semplice, come il bambino o la montagna. Non per punirmi, ma per tornare in equilibrio. È come la tua passeggiata con il cane: un modo per dire “ok, ci sono ancora, riparto da qui”. E funziona. Il peso è sceso, sì, ma soprattutto mi sento più leggera nella testa.

Il tuo allenamento di forza mi piace un sacco, è una bella energia! Io invece ti consiglio di provare qualche respiro profondo prima di mangiare: inspira per quattro, trattieni per quattro, espira per otto. Aiuta a calmare la fame nervosa e a scegliere con più consapevolezza. Non è una dieta, è solo un trucco che mi ha salvata tante volte. E magari una posizione come il guerriero, che ti fa sentire forte senza bisogno di pesi.

Forza, sorella di viaggio! Che tu cammini con il tuo cane o sollevi i tuoi pesi, stiamo andando avanti insieme. Un respiro alla volta, un passo alla volta, verso una versione di noi che non ha paura di vivere.
 
Ciao, un saluto che sa di tappetino da yoga e aria fresca! Leggendo il tuo post, mi sono rivista in tanti momenti del mio cammino. Anche io ho avuto giorni in cui il frigo sembrava un giudice severo e il cibo un enigma da risolvere, ma poi è arrivata la yoga a cambiare tutto. Non è stato solo un modo per perdere peso – che comunque è successo, passo dopo passo – ma per ritrovare me stessa, dentro e fuori.

La tua cagnolina mi ricorda tanto le mie sessioni all’alba: io, il tappetino, il respiro che si calma e il corpo che si sveglia. Non è solo movimento, è un dialogo con me stessa. Quando faccio un saluto al sole, sento il cuore che batte e i muscoli che si allungano, e il cibo smette di essere un nemico. Diventa solo carburante, qualcosa che mi sostiene mentre tengo una posizione o medito per sciogliere i pensieri pesanti. Anche tu parli di passi, di ritmo, e credo che siamo sulla stessa lunghezza d’onda: non si tratta di correre o sollevare chissà cosa, ma di ascoltare il corpo e dargli quello di cui ha bisogno.

I giorni no ci sono, eccome. A volte mi capita di mangiare più del dovuto, magari dopo una giornata storta, e il senso di colpa bussa forte. Ma sai che faccio? Mi siedo, respiro profondo, e magari faccio una posizione semplice, come il bambino o la montagna. Non per punirmi, ma per tornare in equilibrio. È come la tua passeggiata con il cane: un modo per dire “ok, ci sono ancora, riparto da qui”. E funziona. Il peso è sceso, sì, ma soprattutto mi sento più leggera nella testa.

Il tuo allenamento di forza mi piace un sacco, è una bella energia! Io invece ti consiglio di provare qualche respiro profondo prima di mangiare: inspira per quattro, trattieni per quattro, espira per otto. Aiuta a calmare la fame nervosa e a scegliere con più consapevolezza. Non è una dieta, è solo un trucco che mi ha salvata tante volte. E magari una posizione come il guerriero, che ti fa sentire forte senza bisogno di pesi.

Forza, sorella di viaggio! Che tu cammini con il tuo cane o sollevi i tuoi pesi, stiamo andando avanti insieme. Un respiro alla volta, un passo alla volta, verso una versione di noi che non ha paura di vivere.
Ehi, che bello leggerti! La tua energia mi ha fatto tornare in mente il mio viaggio, un po’ come una passeggiata che inizia con il sole e finisce sotto la pioggia. Qualche anno fa ero riuscita a perdere un bel po’ di chili: mi sentivo leggera, facevo frullati verdi ogni mattina, camminavo tanto e mi sembrava di avere tutto sotto controllo. Ma poi, tra lavoro, stress e qualche serata di troppo con pizza e divano, il peso è tornato. All’inizio mi sentivo un disastro, come se avessi fallito. Però eccomi qui, pronta a ripartire, e il tuo post mi ha dato una spinta in più.

La tua storia con lo yoga mi fa pensare che forse devo trovare il mio “tappetino”, qualcosa che mi aiuti a ritrovare il ritmo. Io adoravo preparare smoothie con spinaci, banana e un po’ di mandorle: non era solo una colazione, era un momento per me, per iniziare la giornata con calma. Ma quando ho smesso di ascoltarci, il frigo è tornato a fare il giudice, come dici tu. Ora sto provando a ricominciare con piccole cose: una passeggiata veloce, un frullato ogni tanto, e soprattutto cerco di non essere troppo dura con me stessa. I giorni no ci sono, ma sto imparando a non lasciarmi travolgere.

Il tuo trucco del respiro prima di mangiare mi piace, lo provo di sicuro! E magari aggiungo una camminata con un podcast che mi motivi, per non pensare solo al cibo. Se hai qualche consiglio per non mollare quando la voglia di pizza chiama, sono tutta orecchie. Intanto, grazie per avermi ricordato che non si tratta di essere perfette, ma di fare un passo alla volta. Continuiamo così, insieme!
 
Ehi, che viaggio ispirante il tuo! Leggerti è stato come aprire una finestra in una giornata un po’ grigia: mi hai fatto venire voglia di rimettermi in gioco con più serenità. La tua storia con lo yoga e quel dialogo con te stessa mi hanno colpita, e anche il tuo entusiasmo per i piccoli passi mi ricorda che non serve strafare per vedere risultati. Grazie per aver condiviso, davvero!

Anch’io sono in un percorso per ritrovare il mio equilibrio, e il tuo post mi ha fatto pensare a come l’intervallo di digiuno 16/8 mi abbia aiutata a fare pace con il cibo. Qualche anno fa, come raccontavi tu, ero in un momento in cui il frigo sembrava un nemico. Mangiavo per noia o stress, e ogni volta che salivo sulla bilancia mi sentivo un fallimento. Poi ho scoperto il digiuno intermittente, e non è stata solo una questione di peso: è stato un modo per ascoltare il mio corpo e dargli un ritmo. Ora sto cercando di riprendere questa abitudine, e il tuo invito a respirare e ripartire mi dà una spinta in più.

Con il 16/8, per esempio, mangio in una finestra di 8 ore – di solito dalle 12 alle 20 – e digiuno per le altre 16. Non è una dieta rigida, ma un modo per dare una struttura alle mie giornate. All’inizio sembra strano, ma dopo qualche giorno il corpo si abitua. La cosa bella è che mi ha insegnato a distinguere la fame vera da quella nervosa, quella che arriva dopo una giornata storta. E qui il tuo trucco del respiro mi sembra perfetto: lo proverò prima di aprire il frigo, per capire se ho davvero bisogno di mangiare o se è solo la testa che cerca conforto.

Un errore che facevo spesso all’inizio era essere troppo severa con me stessa. Se sgarro, tipo una serata con pizza e amici, non mi punisco più. Come dici tu, si tratta di tornare in equilibrio. Magari il giorno dopo allungo un po’ il digiuno, fino alle 13 o 14, oppure faccio una passeggiata più lunga con il mio cane, proprio come fai tu. Non è per bruciare calorie, ma per sentirmi di nuovo in sintonia con me stessa. E poi, pianificare un obiettivo piccolo per il mese aiuta tanto. Per esempio, ora punto a mantenere il 16/8 per almeno 5 giorni a settimana, senza stressarmi se il weekend deraglia un po’. È un modo per sentirmi in controllo senza sentirmi in gabbia.

Il tuo consiglio di provare una posizione come il guerriero mi incuriosisce! Non sono una tipa da yoga, ma magari iniziare con qualcosa di semplice, come una camminata consapevole o qualche respiro profondo, potrebbe essere il mio “tappetino”. E per la pizza, che è anche la mia debolezza, un trucco che funziona per me è non bandirla del tutto. Se so che avrò una serata con amici, cerco di mangiare leggero durante il giorno, magari un’insalata o un frullato, così mi godo la pizza senza sensi di colpa. E poi, il digiuno del mattino dopo mi aiuta a sentirmi leggera.

Grazie ancora per le tue parole, mi hanno ricordato che siamo tutte in viaggio, ognuna con il suo ritmo. Se hai voglia di condividere altri trucchi per restare motivate, sono qui a leggerti. Un passo alla volta, verso una versione di noi più serena e forte!