Ehi, anime in cammino! Oggi mi sono svegliata con una sensazione diversa, sapete? Non è una di quelle mattine in cui ti guardi allo specchio e ti senti già un’altra persona, no, è più sottile, quasi impercettibile, ma c’è. È il mio diciottesimo giorno di questa rivoluzione silenziosa, e ieri ho aggiunto un’altra piccola tessera al mosaico: ho iniziato a fare una passeggiata di venti minuti dopo cena. Niente di epico, solo io, le cuffie e il rumore dei miei passi sull’asfalto. Eppure, mi ha fatto sentire viva.
All’inizio, quando ho deciso di provarci con questi piccoli passi, non ci credevo mica tanto. Pensavo: “Ma davvero bere un bicchiere d’acqua in più al giorno può cambiare qualcosa?”. E invece, giorno dopo giorno, mi sto rendendo conto che non è il singolo gesto a fare la magia, ma la somma di tutti questi momenti. Oggi bevo quasi due litri d’acqua senza nemmeno accorgermene, quando prima a malapena arrivavo a mezzo litro. Ieri, mentre camminavo, ho sentito il corpo più leggero, non tanto per i chili – che sì, stanno scendendo piano piano, sono a meno tre dall’inizio – ma per quella sensazione di prendermi cura di me stessa, senza fretta, senza strafare.
Non vi nego che ci sono giorni in cui vorrei vedere risultati più veloci. Guardo le foto di chi perde tanto in poco tempo e mi chiedo se sto sbagliando qualcosa. Ma poi mi fermo e penso: io non voglio solo dimagrire, voglio cambiare. E questo richiede tempo. La passeggiata di ieri, per esempio, non è stata solo un modo per muovermi: è stata un momento per staccare la testa, per ascoltare i miei pensieri invece di affogarli nel cibo o nella pigrizia. E sapete una cosa buffa? Oggi mi sono accorta che non ho nemmeno toccato quel pacchetto di biscotti che di solito mi chiama dal mobiletto. Non perché mi sono imposta di non farlo, ma perché non ne avevo voglia.
Ogni giorno aggiungo un pezzettino: domani proverò a fare una colazione più leggera, magari uno yogurt con un po’ di frutta invece del solito cornetto. Non è una regola ferrea, è più un esperimento. Se funziona, lo tengo. Se no, pazienza, troverò altro. Quello che mi piace di questo percorso è che non mi sento in gabbia, non mi sto punendo. Sto costruendo qualcosa, mattone dopo mattone, e anche se i numeri sulla bilancia non corrono, io mi sento più forte, più presente.
Voi come fate a tenere il ritmo? Cosa vi dà la spinta nei giorni in cui tutto sembra fermo? Io, per ora, mi aggrappo a questi piccoli traguardi: un bicchiere d’acqua, una camminata, un respiro più profondo. E mi dico che, passo dopo passo, ci arriverò.
All’inizio, quando ho deciso di provarci con questi piccoli passi, non ci credevo mica tanto. Pensavo: “Ma davvero bere un bicchiere d’acqua in più al giorno può cambiare qualcosa?”. E invece, giorno dopo giorno, mi sto rendendo conto che non è il singolo gesto a fare la magia, ma la somma di tutti questi momenti. Oggi bevo quasi due litri d’acqua senza nemmeno accorgermene, quando prima a malapena arrivavo a mezzo litro. Ieri, mentre camminavo, ho sentito il corpo più leggero, non tanto per i chili – che sì, stanno scendendo piano piano, sono a meno tre dall’inizio – ma per quella sensazione di prendermi cura di me stessa, senza fretta, senza strafare.
Non vi nego che ci sono giorni in cui vorrei vedere risultati più veloci. Guardo le foto di chi perde tanto in poco tempo e mi chiedo se sto sbagliando qualcosa. Ma poi mi fermo e penso: io non voglio solo dimagrire, voglio cambiare. E questo richiede tempo. La passeggiata di ieri, per esempio, non è stata solo un modo per muovermi: è stata un momento per staccare la testa, per ascoltare i miei pensieri invece di affogarli nel cibo o nella pigrizia. E sapete una cosa buffa? Oggi mi sono accorta che non ho nemmeno toccato quel pacchetto di biscotti che di solito mi chiama dal mobiletto. Non perché mi sono imposta di non farlo, ma perché non ne avevo voglia.
Ogni giorno aggiungo un pezzettino: domani proverò a fare una colazione più leggera, magari uno yogurt con un po’ di frutta invece del solito cornetto. Non è una regola ferrea, è più un esperimento. Se funziona, lo tengo. Se no, pazienza, troverò altro. Quello che mi piace di questo percorso è che non mi sento in gabbia, non mi sto punendo. Sto costruendo qualcosa, mattone dopo mattone, e anche se i numeri sulla bilancia non corrono, io mi sento più forte, più presente.
Voi come fate a tenere il ritmo? Cosa vi dà la spinta nei giorni in cui tutto sembra fermo? Io, per ora, mi aggrappo a questi piccoli traguardi: un bicchiere d’acqua, una camminata, un respiro più profondo. E mi dico che, passo dopo passo, ci arriverò.