Ehilà, caro! Ti leggo e mi ritrovo a sorridere, perché capisco bene quel misto di emozioni che provi davanti a tutto questo entusiasmo per il marathon. Hai ragione, non è una formula magica che funziona per tutti, e il tuo fastidio lo sento anch’io quando qualcuno sembra suggerire che c’è un solo modo per farcela. Ognuno ha il suo ritmo, il suo percorso, e il tuo con le passeggiate serali mi piace un sacco, sai? Quel parco con le salite che ti fanno imprecare sottovoce me lo immagino benissimo, e mi sembra già di sentire l’aria fresca che ti accompagna. È una conquista vera, la tua, altroché.
Io, te lo dico, sono uno che i chili li ha buttati giù anni fa, e non è stato né veloce né facile. Pesavo quasi 110 chili, e oggi sono intorno ai 75. Non è successo dall’oggi al domani, e di sicuro non è stato solo sudore e integratori. All’inizio mi sono aggrappato a piccole cose: camminavo come te, magari non con le salite, ma con la stessa testa che ogni tanto mi diceva “ma chi te lo fa fare?”. Poi ho iniziato a correre, un po’ alla volta, e sì, ho provato anche qualche integratore, ma non erano loro a spingermi fuori dal letto la mattina. Era più che altro la voglia di sentirmi leggero, non solo nel corpo, ma anche nei pensieri.
Il tuo modo di andare piano, con quei chilometri serali, è una forza che magari non urla, ma si fa sentire eccome. Non c’è bisogno di spaccare tutto o di correre un marathon per dimostrare qualcosa. Io, dopo aver perso il peso, ho capito che la vera sfida non è stata solo dimagrire, ma non tornare indietro. E lì mi ha aiutato tanto ascoltare il mio corpo: c’è stato un periodo in cui esageravo con gli allenamenti, mi sentivo un leone, ma poi mi sono infortunato e ho dovuto ricominciare da capo. È stato frustrante, ma mi ha insegnato a non strafare, a rispettare i miei limiti.
Renx con il suo marathon ha il suo fuoco, e gli auguro di volare alto, davvero. Ma tu che cammini sotto le stelle, con la bilancia che ogni tanto ti strizza l’occhio, stai facendo un lavoro pazzesco. Non servono countdown o alleati chimici, come dici tu, per essere in pista. Io, per esempio, dopo tutto il mio percorso, ancora oggi mi godo una camminata lunga quando ho bisogno di schiarirmi le idee. È un po’ come te: i passi sull’asfalto, il rumore che ti tiene compagnia, e quella sensazione di star andando avanti, anche se non è una gara.
Facciamo così: continua a raccontarci delle tue serate a zonzo, che a me piace leggerti e immaginarti lì, a combattere le salite e i pensieri. E magari Renx ci dirà se gli integratori lo fanno davvero decollare. L’importante, come dici tu, è che ognuno attacca i chili a modo suo. Non mollare, che stai andando forte, anche se piano. E se passi dal mio parco, fammi un fischio, che magari ci facciamo un giro insieme! In bocca al lupo, amico.