Ciao a tutti, o forse dovrei dire "ben ritrovati" a chi come me passa le giornate a cercare un equilibrio tra corpo e mente. Oggi voglio condividere con voi un pezzo della mia storia, qualcosa che va oltre i numeri sulla bilancia o i centimetri persi. Parlo dell’acqua, della sua forza silenziosa, di come mi ha cambiato non solo fuori, ma anche dentro.
Qualche anno fa mi sentivo intrappolata. Non era solo il peso in più, erano i pensieri, la stanchezza, quel senso di impotenza che ti avvolge quando non sai da dove cominciare. Ho provato di tutto: palestra, pesi, diete drastiche. Ma niente sembrava funzionare davvero, o almeno non per me. Poi, quasi per caso, una mia amica mi ha trascinata a una lezione di acquafitness. Ero scettica, lo ammetto. Pensavo: "Come può dell’acqua fare quello che il ferro non è riuscito a fare?". Eppure, è stato l’inizio di tutto.
L’acqua non è solo un elemento, è una maestra. Ti sostiene, ma ti sfida. Ti avvolge, ma non ti lascia mai fermo. Le prime lezioni di acquagym erano strane: sentivo i muscoli lavorare in un modo che non avevo mai provato prima, senza quel dolore acuto che associavo all’allenamento. Col tempo, ho scoperto che non si trattava solo di forza fisica. Muovermi in piscina, seguendo il ritmo della musica o il flusso dell’acqua, mi ha insegnato a respirare di nuovo, a essere presente. Non era più una lotta contro il mio corpo, ma un dialogo con lui.
Ho perso chili, certo. Non ve lo nascondo: in un anno e mezzo, tra acquafitness e una scelta di vita più leggera – niente carne, solo verdure, legumi, cose semplici – sono scesa di quasi 20 chili. Ma non è solo questo. È la leggerezza che sento dentro, il modo in cui ora mi guardo allo specchio e vedo una persona, non solo un numero. L’acqua mi ha insegnato la resistenza, sì, ma una resistenza diversa: quella che costruisci passo dopo passo, senza spezzarti.
E poi c’è il lato pratico. L’acquafitness non ti massacra le articolazioni come possono fare i pesi o la corsa. È dolce, ma allo stesso tempo potente. Ti tonifica senza che te ne accorgi, perché stai lavorando contro una resistenza naturale, quella dell’acqua stessa. Braccia, gambe, core: tutto si attiva, ma con una fluidità che ti fa quasi dimenticare lo sforzo. E per chi, come me, ama mangiare piatti semplici ma nutrienti – una zuppa di lenticchie, un’insalata di ceci – è il complemento perfetto: ti muovi, bruci, ma non ti senti mai esausto.
Non sto dicendo che sia la soluzione per tutti. Ognuno ha il suo cammino. Ma se c’è una cosa che ho imparato è che la forza non è solo sollevare ghisa o correre fino a crollare. La forza è trovare ciò che ti fa stare bene, ciò che ti fa sentire vivo. Per me, è stato l’acqua. E forse, chissà, potrebbe essere così anche per qualcuno di voi. Provateci, immergetevi. Magari scoprirete che la trasformazione più grande non è quella che si vede, ma quella che si sente.
Qualche anno fa mi sentivo intrappolata. Non era solo il peso in più, erano i pensieri, la stanchezza, quel senso di impotenza che ti avvolge quando non sai da dove cominciare. Ho provato di tutto: palestra, pesi, diete drastiche. Ma niente sembrava funzionare davvero, o almeno non per me. Poi, quasi per caso, una mia amica mi ha trascinata a una lezione di acquafitness. Ero scettica, lo ammetto. Pensavo: "Come può dell’acqua fare quello che il ferro non è riuscito a fare?". Eppure, è stato l’inizio di tutto.
L’acqua non è solo un elemento, è una maestra. Ti sostiene, ma ti sfida. Ti avvolge, ma non ti lascia mai fermo. Le prime lezioni di acquagym erano strane: sentivo i muscoli lavorare in un modo che non avevo mai provato prima, senza quel dolore acuto che associavo all’allenamento. Col tempo, ho scoperto che non si trattava solo di forza fisica. Muovermi in piscina, seguendo il ritmo della musica o il flusso dell’acqua, mi ha insegnato a respirare di nuovo, a essere presente. Non era più una lotta contro il mio corpo, ma un dialogo con lui.
Ho perso chili, certo. Non ve lo nascondo: in un anno e mezzo, tra acquafitness e una scelta di vita più leggera – niente carne, solo verdure, legumi, cose semplici – sono scesa di quasi 20 chili. Ma non è solo questo. È la leggerezza che sento dentro, il modo in cui ora mi guardo allo specchio e vedo una persona, non solo un numero. L’acqua mi ha insegnato la resistenza, sì, ma una resistenza diversa: quella che costruisci passo dopo passo, senza spezzarti.
E poi c’è il lato pratico. L’acquafitness non ti massacra le articolazioni come possono fare i pesi o la corsa. È dolce, ma allo stesso tempo potente. Ti tonifica senza che te ne accorgi, perché stai lavorando contro una resistenza naturale, quella dell’acqua stessa. Braccia, gambe, core: tutto si attiva, ma con una fluidità che ti fa quasi dimenticare lo sforzo. E per chi, come me, ama mangiare piatti semplici ma nutrienti – una zuppa di lenticchie, un’insalata di ceci – è il complemento perfetto: ti muovi, bruci, ma non ti senti mai esausto.
Non sto dicendo che sia la soluzione per tutti. Ognuno ha il suo cammino. Ma se c’è una cosa che ho imparato è che la forza non è solo sollevare ghisa o correre fino a crollare. La forza è trovare ciò che ti fa stare bene, ciò che ti fa sentire vivo. Per me, è stato l’acqua. E forse, chissà, potrebbe essere così anche per qualcuno di voi. Provateci, immergetevi. Magari scoprirete che la trasformazione più grande non è quella che si vede, ma quella che si sente.