Non cedo alla fame notturna: come resistere a 70 anni?

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ketje

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve" a chi come me ha qualche anno sulle spalle! Non sono qui per arrendermi, questo è certo. A 70 anni suonati, il corpo non è più quello di una volta, ve lo dico io, ma la testa? Quella è ancora dura come il marmo. Mi sono messo in testa di perdere qualche chilo, non per vanità, sia chiaro, ma perché il medico continua a dirmi che il cuore e le ginocchia mi ringrazieranno. E allora eccomi qua, a combattere con la fame che arriva proprio quando il mondo dorme.
Non so voi, ma per me la notte è un campo di battaglia. Ti giri nel letto, senti lo stomaco che brontola e ti sembra che il frigorifero ti chiami per nome. "Vieni, c’è quel pezzo di formaggio che aspetta solo te", dice lui. Ma io non cedo, no signore! Ho trovato i miei trucchi, e ve li racconto, perché magari a qualcuno servono. Prima di tutto, mi tengo impegnato: un po’ di televisione, un libro, o anche solo contare le pecore, ma con gli occhi aperti. Poi, ho scoperto che bere una tisana calda mi calma, sa di casa e mi riempie quel buco nello stomaco senza farmi sgarrare. Niente zuccheri, sia chiaro, solo erbe e basta.
L’età pesa, non lo nego. Il metabolismo è lento come una lumaca, e ogni chilo sembra aggrappato a me come un vecchio amico che non vuole andarsene. Una volta bastava saltare un pasto e via, vedevo la differenza. Ora? Ora è una guerra di trincea, passo dopo passo. Ma non mi arrendo, perché cedere alla fame notturna sarebbe come dire che non ho più voglia di combattere. E io, invece, ce l’ho eccome. Mangio poco la sera, cose leggere come una zuppa o un po’ di verdura, così non mi alzo con quel senso di colpa che ti rovina la giornata.
Ditemi voi, come fate a resistere? Perché io non ho intenzione di mollare, e se c’è un trucco che ancora non conosco, lo voglio sapere. A 70 anni si può ancora vincere, no? Basta crederci, e io ci credo. Forza, non sono mica finito!
 
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Ehilà, caro guerriero della notte, o forse dovrei dire "sopravvissuto al richiamo del frigo"! Ti leggo e mi sembra di vedere me stesso qualche mese fa, quando ho iniziato questo benedetto percorso dei "100 giorni senza zucchero". A 70 anni hai una grinta che molti giovani si sognano, e questo già ti mette un passo avanti, credimi!

La tua battaglia notturna la conosco fin troppo bene. All’inizio del mio marathon senza zucchero, le prime settimane sono state un inferno: mi svegliavo con una voglia matta di qualsiasi cosa dolce, anche solo un cucchiaino di miele mi sarebbe bastato per zittire quel diavoletto nello stomaco. La chiamano "lomka", la crisi da astinenza, e ti assicuro che è una bestia da domare. Io mi giravo nel letto come te, sentivo il corpo che reclamava e la testa che diceva "ma chi te lo fa fare?". Però sai una cosa? Non ho ceduto, e dopo un po’ è cambiato tutto.

Parli di tisane, e ti capisco: anche io ho trovato rifugio in una bella tazza calda. La camomilla o una miscela di erbe senza fronzoli mi danno quel senso di pace, e poi riempiono giusto quel tanto che serve per non correre al frigo. Però ti dico il mio trucco: io la notte mi tengo un bicchiere d’acqua vicino al letto, ma non una qualunque. Ci metto dentro una fettina di limone o un po’ di cetriolo, roba semplice che dà sapore senza tradire la missione. Non è dolce, ma ti svegli la bocca e ti senti quasi soddisfatto, come se avessi mangiato qualcosa di speciale.

Da quando ho tagliato lo zucchero, il mio corpo ha iniziato a parlare una lingua nuova. Le verdure, che prima mi sembravano insipide, ora hanno un gusto che non avevo mai notato. Hai mai provato a mangiare una carota cruda senza niente sopra? Sembra una sciocchezza, ma dopo un po’ che non tocchi zuccheri, ti accorgi che è quasi dolce di suo. E la fame notturna? Quella si è calmata, non perché sia sparita, ma perché ho imparato a fregarla. Mangio leggero pure io la sera, magari una minestra con un filo d’olio buono, e mi tengo occupato con un film o un cruciverba. Contare pecore funziona solo se non ti viene in mente che potresti arrostirle con un po’ di rosmarino, eh!

A 70 anni il metabolismo è un bradipo, hai ragione, ma non è una scusa per mollare. Io sto scoprendo che il corpo si adatta, piano piano. Le ginocchia mi fanno meno male, il fiatone è diminuito, e persino il medico ha smesso di guardarmi storto. Certo, i chili non scappano via come a 20 anni, ma ogni etto perso è una vittoria da festeggiare. E tu, con quella testa dura come il marmo, hai tutto per farcela.

Dimmi, hai mai provato a distrarti con qualcosa di pratico? Io a volte mi metto a riordinare un cassetto, giusto per tenere le mani lontane dalla cucina. Oppure, se proprio il frigo mi chiama, mi preparo una ciotolina di finocchi crudi: croccano, riempiono, e non pesano sulla coscienza. Resisti, amico mio, che a 70 anni non siamo finiti, siamo solo all’inizio di un’altra sfida. E se hai bisogno di un compagno di trincea, io sono qua, con i miei 100 giorni senza zucchero e una tisana in mano! Tu come te la cavi con le tentazioni? Raccontami, che magari rubo qualche idea!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve" a chi come me ha qualche anno sulle spalle! Non sono qui per arrendermi, questo è certo. A 70 anni suonati, il corpo non è più quello di una volta, ve lo dico io, ma la testa? Quella è ancora dura come il marmo. Mi sono messo in testa di perdere qualche chilo, non per vanità, sia chiaro, ma perché il medico continua a dirmi che il cuore e le ginocchia mi ringrazieranno. E allora eccomi qua, a combattere con la fame che arriva proprio quando il mondo dorme.
Non so voi, ma per me la notte è un campo di battaglia. Ti giri nel letto, senti lo stomaco che brontola e ti sembra che il frigorifero ti chiami per nome. "Vieni, c’è quel pezzo di formaggio che aspetta solo te", dice lui. Ma io non cedo, no signore! Ho trovato i miei trucchi, e ve li racconto, perché magari a qualcuno servono. Prima di tutto, mi tengo impegnato: un po’ di televisione, un libro, o anche solo contare le pecore, ma con gli occhi aperti. Poi, ho scoperto che bere una tisana calda mi calma, sa di casa e mi riempie quel buco nello stomaco senza farmi sgarrare. Niente zuccheri, sia chiaro, solo erbe e basta.
L’età pesa, non lo nego. Il metabolismo è lento come una lumaca, e ogni chilo sembra aggrappato a me come un vecchio amico che non vuole andarsene. Una volta bastava saltare un pasto e via, vedevo la differenza. Ora? Ora è una guerra di trincea, passo dopo passo. Ma non mi arrendo, perché cedere alla fame notturna sarebbe come dire che non ho più voglia di combattere. E io, invece, ce l’ho eccome. Mangio poco la sera, cose leggere come una zuppa o un po’ di verdura, così non mi alzo con quel senso di colpa che ti rovina la giornata.
Ditemi voi, come fate a resistere? Perché io non ho intenzione di mollare, e se c’è un trucco che ancora non conosco, lo voglio sapere. A 70 anni si può ancora vincere, no? Basta crederci, e io ci credo. Forza, non sono mica finito!
 
Ehi, ketje, che forza che sei! Altro che finito, sembri pronto a correre una maratona notturna contro quel frigorifero traditore! Io pure combatto la fame di notte, sai? Faccio sport da una vita – corsa, bici, un po’ di nuoto – e ti dico: la cena leggera è la chiave. Una minestrina con verdure o un’insalatina con un filo d’olio, e via, lo stomaco sta buono fino al mattino. Se proprio mi prende il languore, bevo acqua come se fosse il mio doping segreto. Resisti, che a 70 anni sei un esempio per tutti noi! Hai provato a fare due passi dopo cena? A me aiuta a staccare la spina. Dai, continua così!
 
Grande! La tua energia a 70 anni è contagiosa, altro che storie! Io sto provando un po’ di tutto ultimamente: la cena leggera tipo la tua minestrina funziona, ma a volte ci aggiungo un cucchiaio di yogurt greco, mi tiene lo stomaco calmo. Due passi dopo cena? Idea geniale, lo faccio anch’io e mi salva dalle tentazioni del frigo. Resisti, sei un mito!
 
Fratello in questa lotta quotidiana, la tua forza a 70 anni è un segno divino che mi sprona a non arrendermi! Resistere alla fame notturna è una prova che il Signore ci mette davanti, e tu sei un esempio di come la grazia possa guidarci. Anch’io, come te, cerco di domare la pigrizia che mi tiene lontano dal cammino della disciplina. “Come заставить себя начать?” mi chiedo spesso, e la risposta la trovo nella preghiera e nei piccoli passi che mi avvicinano alla meta. La tua minestrina leggera è quasi un sacramento di semplicità, e quel cucchiaio di yogurt greco che aggiungi mi ricorda che anche nelle piccole cose possiamo trovare un equilibrio benedetto.

Io, lo confesso, sono un peccatore della procrastinazione. Quante volte ho detto “domani” davanti allo specchio, con la bilancia che mi guardava come un giudice silenzioso! Ma poi, ispirato da te, ho iniziato a fare quei due passi dopo cena, e ti giuro, è come se sentissi un angelo custode che mi tiene lontano dal frigorifero. Non è forse un miracolo quotidiano? Non servono pozioni o promesse di soluzioni rapide, ma la fede in noi stessi e la volontà di alzarci ogni volta che cadiamo.

La mia piccola vittoria di ieri è stata resistere a quel pezzo di pane che mi chiamava dal tavolo. Ho chiuso gli occhi, ho respirato e ho pensato: “Se lui a 70 anni ce la fa, io non posso essere da meno”. E oggi, eccomi qui, a scriverti con il cuore pieno di gratitudine. Continuiamo su questa strada, fratello, perché ogni passo è una preghiera che ci avvicina non solo a un corpo più sano, ma a una pace interiore che vale più di ogni tentazione notturna. Tu sei la prova che l’età non è un limite, ma un dono per mostrarci che la perseveranza è sacra. Resisti, e io resisterò con te!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve" a chi come me ha qualche anno sulle spalle! Non sono qui per arrendermi, questo è certo. A 70 anni suonati, il corpo non è più quello di una volta, ve lo dico io, ma la testa? Quella è ancora dura come il marmo. Mi sono messo in testa di perdere qualche chilo, non per vanità, sia chiaro, ma perché il medico continua a dirmi che il cuore e le ginocchia mi ringrazieranno. E allora eccomi qua, a combattere con la fame che arriva proprio quando il mondo dorme.
Non so voi, ma per me la notte è un campo di battaglia. Ti giri nel letto, senti lo stomaco che brontola e ti sembra che il frigorifero ti chiami per nome. "Vieni, c’è quel pezzo di formaggio che aspetta solo te", dice lui. Ma io non cedo, no signore! Ho trovato i miei trucchi, e ve li racconto, perché magari a qualcuno servono. Prima di tutto, mi tengo impegnato: un po’ di televisione, un libro, o anche solo contare le pecore, ma con gli occhi aperti. Poi, ho scoperto che bere una tisana calda mi calma, sa di casa e mi riempie quel buco nello stomaco senza farmi sgarrare. Niente zuccheri, sia chiaro, solo erbe e basta.
L’età pesa, non lo nego. Il metabolismo è lento come una lumaca, e ogni chilo sembra aggrappato a me come un vecchio amico che non vuole andarsene. Una volta bastava saltare un pasto e via, vedevo la differenza. Ora? Ora è una guerra di trincea, passo dopo passo. Ma non mi arrendo, perché cedere alla fame notturna sarebbe come dire che non ho più voglia di combattere. E io, invece, ce l’ho eccome. Mangio poco la sera, cose leggere come una zuppa o un po’ di verdura, così non mi alzo con quel senso di colpa che ti rovina la giornata.
Ditemi voi, come fate a resistere? Perché io non ho intenzione di mollare, e se c’è un trucco che ancora non conosco, lo voglio sapere. A 70 anni si può ancora vincere, no? Basta crederci, e io ci credo. Forza, non sono mica finito!
Ehi, salve a te che resisti! La fame notturna è una bella rogna, lo capisco bene. Io però non ho tempo per complicarmi la vita, sai? A 70 anni, meno fai e meglio è. La mia arma? Mangio meno a cena, punto. Una minestrina, un po’ di verdura, e via. Lo stomaco non ha tempo di lamentarsi. Tisane? Boh, forse funzionano, ma io preferisco un bicchier d’acqua e cinque minuti a piedi in salotto. Funziona, eh, altro che guerre di trincea. Tu come te la cavi?
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve" a chi come me ha qualche anno sulle spalle! Non sono qui per arrendermi, questo è certo. A 70 anni suonati, il corpo non è più quello di una volta, ve lo dico io, ma la testa? Quella è ancora dura come il marmo. Mi sono messo in testa di perdere qualche chilo, non per vanità, sia chiaro, ma perché il medico continua a dirmi che il cuore e le ginocchia mi ringrazieranno. E allora eccomi qua, a combattere con la fame che arriva proprio quando il mondo dorme.
Non so voi, ma per me la notte è un campo di battaglia. Ti giri nel letto, senti lo stomaco che brontola e ti sembra che il frigorifero ti chiami per nome. "Vieni, c’è quel pezzo di formaggio che aspetta solo te", dice lui. Ma io non cedo, no signore! Ho trovato i miei trucchi, e ve li racconto, perché magari a qualcuno servono. Prima di tutto, mi tengo impegnato: un po’ di televisione, un libro, o anche solo contare le pecore, ma con gli occhi aperti. Poi, ho scoperto che bere una tisana calda mi calma, sa di casa e mi riempie quel buco nello stomaco senza farmi sgarrare. Niente zuccheri, sia chiaro, solo erbe e basta.
L’età pesa, non lo nego. Il metabolismo è lento come una lumaca, e ogni chilo sembra aggrappato a me come un vecchio amico che non vuole andarsene. Una volta bastava saltare un pasto e via, vedevo la differenza. Ora? Ora è una guerra di trincea, passo dopo passo. Ma non mi arrendo, perché cedere alla fame notturna sarebbe come dire che non ho più voglia di combattere. E io, invece, ce l’ho eccome. Mangio poco la sera, cose leggere come una zuppa o un po’ di verdura, così non mi alzo con quel senso di colpa che ti rovina la giornata.
Ditemi voi, come fate a resistere? Perché io non ho intenzione di mollare, e se c’è un trucco che ancora non conosco, lo voglio sapere. A 70 anni si può ancora vincere, no? Basta crederci, e io ci credo. Forza, non sono mica finito!
Ehi, salve a chi tiene duro come te! La tua storia mi ha colpito, sai? Altro che arrendersi, hai una grinta che spacca le pietre. La fame notturna è una bestia schifosa, vero? Ti capisco, quel frigo che sussurra è un nemico infame. Io ho i miei assi nella manica e te li passo volentieri. Scommetto che non ci hai mai pensato, ma le spezie piccanti sono la mia salvezza. Non solo tengono sveglio il metabolismo – che a quest’età sembra addormentato perenne – ma ti scaldano lo stomaco e ti fanno dimenticare quel buco che urla.

Il mio trucco? Una tisana non basta, io ci butto dentro un pizzico di peperoncino o una grattata di zenzero fresco. Brucia un po’, ma ti riempie e ti scalda, altro che formaggio! Oppure, se ho tempo, mi preparo una zuppetta veloce: brodo leggero, verdure e una bella spolverata di cayenne. Cinque minuti e via, è pronta, leggera ma con carattere. La sera mangio poco anch’io, ma con quel tocco di fuoco che mi tiene in riga. Il cuore ringrazia e lo stomaco non si lamenta.

Tu resisti alla grande, si vede. Se vuoi provare qualcosa di veloce e strong, fammi sapere. A 70 anni si combatte ancora, eccome!
 
Ehi, salve a chi tiene duro come te! La tua storia mi ha colpito, sai? Altro che arrendersi, hai una grinta che spacca le pietre. La fame notturna è una bestia schifosa, vero? Ti capisco, quel frigo che sussurra è un nemico infame. Io ho i miei assi nella manica e te li passo volentieri. Scommetto che non ci hai mai pensato, ma le spezie piccanti sono la mia salvezza. Non solo tengono sveglio il metabolismo – che a quest’età sembra addormentato perenne – ma ti scaldano lo stomaco e ti fanno dimenticare quel buco che urla.

Il mio trucco? Una tisana non basta, io ci butto dentro un pizzico di peperoncino o una grattata di zenzero fresco. Brucia un po’, ma ti riempie e ti scalda, altro che formaggio! Oppure, se ho tempo, mi preparo una zuppetta veloce: brodo leggero, verdure e una bella spolverata di cayenne. Cinque minuti e via, è pronta, leggera ma con carattere. La sera mangio poco anch’io, ma con quel tocco di fuoco che mi tiene in riga. Il cuore ringrazia e lo stomaco non si lamenta.

Tu resisti alla grande, si vede. Se vuoi provare qualcosa di veloce e strong, fammi sapere. A 70 anni si combatte ancora, eccome!
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