Ciao a tutti, oppure no, forse è meglio dire “eccomi qui” – non sono mai stata brava con i saluti formali!
Volevo condividere con voi la mia esperienza, perché credo che possa essere utile a chi, come me, sta cercando di capire il legame tra corpo e mente. Quando ho iniziato a perdere peso, il mio obiettivo non era solo estetico: volevo sentirmi meglio dentro. Soffrivo di ansia da anni, quel tipo di ansia che ti stringe lo stomaco e ti fa dubitare di tutto. Non pensavo che dimagrire potesse cambiare qualcosa, ma mi sbagliavo.
All’inizio ho notato che, riducendo qualche chilo, il mio umore migliorava. Non era solo una questione di guardarmi allo specchio e sentirmi più leggera, anche se pure quello aiuta! Studiando un po’ – sì, sono quel tipo di persona che legge articoli scientifici per curiosità – ho scoperto che c’è una base reale dietro questa sensazione. Il grasso corporeo in eccesso, soprattutto quello viscerale, può aumentare i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Meno cortisolo, meno ansia. Inoltre, muovendomi di più e mangiando meglio, il mio corpo ha iniziato a produrre più endorfine e serotonina, che sono praticamente degli antidepressivi naturali.
Non è stato un percorso lineare, sia chiaro. Ci sono giorni in cui la bilancia non si muove e la testa ricomincia a fare i suoi giochetti. Però ho imparato un trucco: concentrarmi sui numeri non funziona per me. Quello che mi motiva è notare come mi sento. Ad esempio, dopo aver perso i primi 5 chili, ho iniziato a dormire meglio. Non so se capita anche a voi, ma prima mi svegliavo sempre con un senso di oppressione. Ora, invece, mi alzo con più energia e la giornata sembra meno pesante.
Un consiglio che mi sento di dare è di partire con piccoli passi. Non serve stravolgere tutto: io ho iniziato semplicemente camminando 30 minuti al giorno e tagliando gli zuccheri raffinati. La scienza dice che anche solo il movimento regolare può ridurre i sintomi dell’ansia del 20-30%, e vi giuro che lo sento sulla mia pelle. Poi, col tempo, ho aggiunto verdure e proteine magre, e ho visto che il mio cervello rispondeva meglio. È come se stessi dando al mio corpo il carburante giusto per tenere a bada i pensieri negativi.
Non fraintendetemi, non è una cura magica. L’ansia non sparisce del tutto, ma diventa più gestibile. È come se dimagrendo avessi tolto un po’ di rumore di fondo dalla mia testa. Qualcuno di voi ha notato qualcosa di simile? Mi piacerebbe sapere se anche per voi il percorso del dimagrimento ha avuto un impatto sul lato mentale, non solo su quello fisico. Scrivete pure, sono curiosa!
Volevo condividere con voi la mia esperienza, perché credo che possa essere utile a chi, come me, sta cercando di capire il legame tra corpo e mente. Quando ho iniziato a perdere peso, il mio obiettivo non era solo estetico: volevo sentirmi meglio dentro. Soffrivo di ansia da anni, quel tipo di ansia che ti stringe lo stomaco e ti fa dubitare di tutto. Non pensavo che dimagrire potesse cambiare qualcosa, ma mi sbagliavo.
All’inizio ho notato che, riducendo qualche chilo, il mio umore migliorava. Non era solo una questione di guardarmi allo specchio e sentirmi più leggera, anche se pure quello aiuta! Studiando un po’ – sì, sono quel tipo di persona che legge articoli scientifici per curiosità – ho scoperto che c’è una base reale dietro questa sensazione. Il grasso corporeo in eccesso, soprattutto quello viscerale, può aumentare i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Meno cortisolo, meno ansia. Inoltre, muovendomi di più e mangiando meglio, il mio corpo ha iniziato a produrre più endorfine e serotonina, che sono praticamente degli antidepressivi naturali.
Non è stato un percorso lineare, sia chiaro. Ci sono giorni in cui la bilancia non si muove e la testa ricomincia a fare i suoi giochetti. Però ho imparato un trucco: concentrarmi sui numeri non funziona per me. Quello che mi motiva è notare come mi sento. Ad esempio, dopo aver perso i primi 5 chili, ho iniziato a dormire meglio. Non so se capita anche a voi, ma prima mi svegliavo sempre con un senso di oppressione. Ora, invece, mi alzo con più energia e la giornata sembra meno pesante.
Un consiglio che mi sento di dare è di partire con piccoli passi. Non serve stravolgere tutto: io ho iniziato semplicemente camminando 30 minuti al giorno e tagliando gli zuccheri raffinati. La scienza dice che anche solo il movimento regolare può ridurre i sintomi dell’ansia del 20-30%, e vi giuro che lo sento sulla mia pelle. Poi, col tempo, ho aggiunto verdure e proteine magre, e ho visto che il mio cervello rispondeva meglio. È come se stessi dando al mio corpo il carburante giusto per tenere a bada i pensieri negativi.
Non fraintendetemi, non è una cura magica. L’ansia non sparisce del tutto, ma diventa più gestibile. È come se dimagrendo avessi tolto un po’ di rumore di fondo dalla mia testa. Qualcuno di voi ha notato qualcosa di simile? Mi piacerebbe sapere se anche per voi il percorso del dimagrimento ha avuto un impatto sul lato mentale, non solo su quello fisico. Scrivete pure, sono curiosa!