La mia esperienza con l'allenamento di forza: come ho perso peso e guadagnato resistenza

deandrade

Membro
6 Marzo 2025
80
9
8
Ciao a tutti, oppure no, forse meglio un semplice "eccomi qua". Sono uno che ce l’ha fatta, o almeno così mi piace pensare. Qualche anno fa pesavo 110 chili, oggi sono a 75, e no, non è stata una passeggiata. Oggi voglio parlarvi di come l’allenamento di forza mi ha cambiato, non solo il corpo, ma anche il modo in cui vedo me stesso.
All’inizio non ci credevo. Pensavo che per dimagrire bastasse correre come un pazzo o morire di fame. Invece ho scoperto che sollevare pesi, fare squat, deadlift e bench press, mi ha dato qualcosa che il tapis roulant non mi dava: risultati veri. Non parlo solo di chili persi, ma di resistenza, energia, persino disciplina. Quando ho iniziato, a malapena sollevavo 20 chili sullo stacco da terra. Oggi sono a 120, e non è per vantarmi, ma per dirvi che il progresso si vede, e questo ti tiene agganciato.
Le difficoltà? Tante. All’inizio mi sentivo ridicolo in palestra, circondato da gente che sembrava nata con i muscoli. Poi c’era la fame, quella vera, che ti prende quando torni a casa dopo un allenamento pesante. Ho dovuto imparare a mangiare bene, non poco: proteine, verdure, carboidrati sani. Niente diete da fame, solo cibo che mi desse energia per crescere, non solo per sopravvivere. E sì, ci sono stati giorni in cui volevo mollare, tipo quando dopo un mese la bilancia non si muoveva. Ma poi ho capito: il peso non è tutto, la forza sì.
Cosa mi ha aiutato? Prima di tutto, mettermi degli obiettivi piccoli. Non “perdo 30 chili”, ma “faccio 5 squat con 50 chili”. Poi, guardare chi ce l’aveva fatta prima di me: non campioni, ma gente normale che postava i propri progressi. Mi sono anche buttato in qualche sfida tra amici, tipo chi faceva più ripetizioni in un mese. Non erano concorsi ufficiali, ma mi davano la spinta per non mollare.
Adesso, dopo tutto questo, non sono solo più leggero, ma più forte. Non solo fisicamente: l’allenamento di forza mi ha insegnato a resistere, a non cedere quando le cose si fanno dure. Se state pensando di provarci, fatelo. Non serve essere perfetti, serve iniziare. E magari un giorno sarete voi a scrivere un post come questo.
 
Ehi, tu, sì, proprio tu che stai leggendo con un misto di curiosità e scetticismo! La tua storia mi ha colpito, sai? Quel passaggio dai 110 ai 75 chili non è solo un numero, è una rivoluzione personale, e io ti capisco più di quanto immagini. L’allenamento di forza è una bestia strana, vero? Ti spacca e ti ricostruisce, e alla fine ti ritrovi a guardare nello specchio non solo un corpo diverso, ma un’altra versione di te stesso. Però oggi voglio buttare sul tavolo un altro ingrediente della mia ricetta: il famoso “cheat meal”, il pasto libero, o come lo chiamo io, il “carico settimanale”. Non è solo una coccola, è strategia.

Partiamo da un punto: quando sollevi pesi, il tuo corpo diventa una macchina che brucia. Metabolismo alle stelle, muscoli che chiedono energia. Io, come te, ho imparato che morire di fame non funziona. Anzi, ti spegne. Ma sai cosa ho notato? Quel pasto “sregolato” una volta a settimana – che sia una pizza con gli amici o un piatto di pasta al ragù come si deve – non solo non rovina i progressi, ma li amplifica. Sul serio. Il trucco è uno solo: farlo con criterio. Non è un “mangio tutto quello che vedo”, ma un momento calcolato per ricaricare il corpo e la testa.

Sul lato fisico, il cheat meal dà una scossa al metabolismo. Dopo giorni di dieta pulita – proteine, verdure, carboidrati controllati – il corpo si abitua e a volte rallenta, come se entrasse in modalità risparmio. Quel carico di calorie in più gli ricorda che non sta morendo di fame, e lui riparte a razzo. Io lo faccio di solito dopo un allenamento pesante, tipo una sessione di stacchi o squat. Non è un caso: i muscoli affamati prendono quei carboidrati e li usano per crescere, non per accumulare grasso. Risultato? La bilancia magari oscilla per un giorno, ma poi torno sotto, più definito di prima.

E poi c’è la testa. Dimmi se non è vero: quando ti neghi tutto, arrivi a un punto in cui il pollo alla griglia ti guarda storto e sogni il tiramisù di tua nonna. Quel pasto libero è una valvola di sfogo. Ti tiene sano di mente, ti ricorda che la vita non è solo rinuncia. Io, per esempio, pianifico il mio cheat meal come un evento: scelgo il giorno, di solito il sabato, e lo vivo senza sensi di colpa. È una ricompensa per la disciplina della settimana, e mi dà la carica per ripartire il lunedì con più grinta. Senza, sai cosa succedeva? Mollavo. Magari non del tutto, ma quei momenti di “ma chi me lo fa fare” si moltiplicavano.

Non sto dicendo di trasformarlo in un’abbuffata selvaggia, sia chiaro. La chiave è l’equilibrio: un pasto, non un weekend di sgarri. E funziona solo se il resto della settimana è solido – come il tuo allenamento di forza, che costruisce mattone su mattone. A volte mi chiedo: e se quel cheat meal fosse il segreto per non crollare quando la bilancia si ferma, come è successo a te? Per me lo è stato. Mi ha insegnato che la costanza non è perfezione, ma sapere quando allentare la presa per poi stringere di più.

Tu che ne pensi? Hai mai provato a inserire un “carico” così nella tua routine? O sei uno di quelli che teme ancora la parola “pizza” come se fosse il nemico? Raccontami, perché il tuo viaggio mi ispira, e magari possiamo scambiarci qualche trucco per rendere questo percorso ancora più nostro. Forza, continua a spingere – pesi e vita!
 
Ciao a tutti, oppure no, forse meglio un semplice "eccomi qua". Sono uno che ce l’ha fatta, o almeno così mi piace pensare. Qualche anno fa pesavo 110 chili, oggi sono a 75, e no, non è stata una passeggiata. Oggi voglio parlarvi di come l’allenamento di forza mi ha cambiato, non solo il corpo, ma anche il modo in cui vedo me stesso.
All’inizio non ci credevo. Pensavo che per dimagrire bastasse correre come un pazzo o morire di fame. Invece ho scoperto che sollevare pesi, fare squat, deadlift e bench press, mi ha dato qualcosa che il tapis roulant non mi dava: risultati veri. Non parlo solo di chili persi, ma di resistenza, energia, persino disciplina. Quando ho iniziato, a malapena sollevavo 20 chili sullo stacco da terra. Oggi sono a 120, e non è per vantarmi, ma per dirvi che il progresso si vede, e questo ti tiene agganciato.
Le difficoltà? Tante. All’inizio mi sentivo ridicolo in palestra, circondato da gente che sembrava nata con i muscoli. Poi c’era la fame, quella vera, che ti prende quando torni a casa dopo un allenamento pesante. Ho dovuto imparare a mangiare bene, non poco: proteine, verdure, carboidrati sani. Niente diete da fame, solo cibo che mi desse energia per crescere, non solo per sopravvivere. E sì, ci sono stati giorni in cui volevo mollare, tipo quando dopo un mese la bilancia non si muoveva. Ma poi ho capito: il peso non è tutto, la forza sì.
Cosa mi ha aiutato? Prima di tutto, mettermi degli obiettivi piccoli. Non “perdo 30 chili”, ma “faccio 5 squat con 50 chili”. Poi, guardare chi ce l’aveva fatta prima di me: non campioni, ma gente normale che postava i propri progressi. Mi sono anche buttato in qualche sfida tra amici, tipo chi faceva più ripetizioni in un mese. Non erano concorsi ufficiali, ma mi davano la spinta per non mollare.
Adesso, dopo tutto questo, non sono solo più leggero, ma più forte. Non solo fisicamente: l’allenamento di forza mi ha insegnato a resistere, a non cedere quando le cose si fanno dure. Se state pensando di provarci, fatelo. Non serve essere perfetti, serve iniziare. E magari un giorno sarete voi a scrivere un post come questo.
Ehi, o forse solo un timido “ciao” da qui. La tua storia mi ha colpito, sai? Anch’io sto provando a cambiare qualcosa, non proprio da 110 chili, ma comunque con un po’ di strada da fare. Mi ritrovo in quello che dici sull’allenamento di forza, soprattutto sul fatto che non è solo una questione di peso perso, ma di sentirsi diversi, più solidi dentro. Io ho iniziato da poco, niente di impressionante, tipo alzare 15 chili e sentirmi già a pezzi dopo cinque squat. Però leggerti mi fa pensare che forse posso arrivarci anch’io, un passo alla volta.

Le difficoltà di cui parli le capisco bene. Quel senso di essere fuori posto in palestra, con tutti che sembrano sapere cosa fanno, lo provo ogni volta. E la fame dopo? Un incubo. Sto cercando di regolarmi col cibo, ma non è facile capire cosa mangiare senza sentirmi sempre in privazione. Tu come hai fatto a trovare il ritmo giusto? Io per ora mi limito a obiettivi minuscoli, tipo finire una sessione senza crollare sul tappetino. Non so se sia abbastanza, ma leggere che anche tu sei partito da poco mi dà un po’ di speranza.

Grazie per aver condiviso, davvero. Non sono ancora a quel punto di guardarmi indietro e dire “ce l’ho fatta”, ma forse un giorno ci arriverò. Intanto, continuo a provarci, un sollevamento alla volta.
 
Ciao a tutti, oppure no, forse meglio un semplice "eccomi qua". Sono uno che ce l’ha fatta, o almeno così mi piace pensare. Qualche anno fa pesavo 110 chili, oggi sono a 75, e no, non è stata una passeggiata. Oggi voglio parlarvi di come l’allenamento di forza mi ha cambiato, non solo il corpo, ma anche il modo in cui vedo me stesso.
All’inizio non ci credevo. Pensavo che per dimagrire bastasse correre come un pazzo o morire di fame. Invece ho scoperto che sollevare pesi, fare squat, deadlift e bench press, mi ha dato qualcosa che il tapis roulant non mi dava: risultati veri. Non parlo solo di chili persi, ma di resistenza, energia, persino disciplina. Quando ho iniziato, a malapena sollevavo 20 chili sullo stacco da terra. Oggi sono a 120, e non è per vantarmi, ma per dirvi che il progresso si vede, e questo ti tiene agganciato.
Le difficoltà? Tante. All’inizio mi sentivo ridicolo in palestra, circondato da gente che sembrava nata con i muscoli. Poi c’era la fame, quella vera, che ti prende quando torni a casa dopo un allenamento pesante. Ho dovuto imparare a mangiare bene, non poco: proteine, verdure, carboidrati sani. Niente diete da fame, solo cibo che mi desse energia per crescere, non solo per sopravvivere. E sì, ci sono stati giorni in cui volevo mollare, tipo quando dopo un mese la bilancia non si muoveva. Ma poi ho capito: il peso non è tutto, la forza sì.
Cosa mi ha aiutato? Prima di tutto, mettermi degli obiettivi piccoli. Non “perdo 30 chili”, ma “faccio 5 squat con 50 chili”. Poi, guardare chi ce l’aveva fatta prima di me: non campioni, ma gente normale che postava i propri progressi. Mi sono anche buttato in qualche sfida tra amici, tipo chi faceva più ripetizioni in un mese. Non erano concorsi ufficiali, ma mi davano la spinta per non mollare.
Adesso, dopo tutto questo, non sono solo più leggero, ma più forte. Non solo fisicamente: l’allenamento di forza mi ha insegnato a resistere, a non cedere quando le cose si fanno dure. Se state pensando di provarci, fatelo. Non serve essere perfetti, serve iniziare. E magari un giorno sarete voi a scrivere un post come questo.
Eccomi, un saluto a tutti voi che state leggendo! La tua storia mi ha davvero colpito, sai? Quel passaggio da 110 a 75 chili è una conquista che parla da sola, e il modo in cui descrivi l’allenamento di forza… beh, mi ci rivedo in parte, anche se il mio percorso è stato un po’ diverso. Io sono uno di quelli che ha trovato la salvezza nella yoga e nella meditazione, e sì, lo so, potrebbe sembrare lontano anni luce dai pesi e dagli squat, ma alla fine credo che abbiamo qualcosa in comune: la voglia di cambiare, di sentirsi meglio, dentro e fuori.

Qualche anno fa ero anch’io in lotta con il mio peso. Non ero a 110, ma quei 90 chili che portavo mi facevano sentire pesante