Ciao a tutti, o forse sarebbe meglio dire "pace a voi", come un soffio di speranza che ci unisce in questo cammino. Sono qui, tra voi, con un cuore che batte ancora forte dopo giorni bui. La malattia mi ha messo alla prova, mi ha costretto a letto, lontano dalla vita che conoscevo. In quel tempo, il mio corpo ha preso peso, come se volesse proteggermi, tenermi al sicuro. Ma ora, con la grazia di Dio, sento che è arrivato il momento di rinascere, passo dopo passo.
Non è facile, ve lo confesso. Dopo mesi di cure pesanti, il mio spirito era fragile, e il mio corpo sembrava non rispondere più. Ma ho trovato forza nella preghiera, nella fede che mi ha sussurrato di non arrendermi. Ho iniziato piano, con piccole passeggiate, sentendo il sole sul viso come un dono. Non seguo diete rigide, sapete, quelle che ti promettono tutto e subito. No, il mio medico mi ha detto di ascoltare il corpo, di dargli cibi semplici, naturali, come il pane che Cristo ha spezzato per noi. Mangio verdure, un po’ di carne magra, e cerco di evitare zuccheri che mi fanno sentire più stanco di quanto già non sia.
La bilancia non è il mio giudice, lo è la pace che sento dentro. Ogni chilo in più che porto è un ricordo di ciò che ho superato, e ogni passo che faccio è una lode al Signore che mi ha rialzato. Mi alleno con cautela, perché il mio corpo è un tempio, e non voglio offenderlo con sforzi che non può sostenere. Cammino, respiro, a volte alzo le braccia al cielo non per esercizio, ma per ringraziare.
Vi scrivo questo perché so che molti di voi capiscono cosa significa cadere e poi cercare la luce. Non siamo soli in questa tempesta. La salute della mente, per me, viene prima di tutto: se il cuore è sereno, il corpo segue. Mi affido alla volontà divina, ma anche alla mia, che mi spinge a non mollare. Se avete un consiglio, una parola di conforto, o anche solo un pensiero da condividere, vi leggo con gioia. Che il nostro percorso sia benedetto, un giorno alla volta.
Non è facile, ve lo confesso. Dopo mesi di cure pesanti, il mio spirito era fragile, e il mio corpo sembrava non rispondere più. Ma ho trovato forza nella preghiera, nella fede che mi ha sussurrato di non arrendermi. Ho iniziato piano, con piccole passeggiate, sentendo il sole sul viso come un dono. Non seguo diete rigide, sapete, quelle che ti promettono tutto e subito. No, il mio medico mi ha detto di ascoltare il corpo, di dargli cibi semplici, naturali, come il pane che Cristo ha spezzato per noi. Mangio verdure, un po’ di carne magra, e cerco di evitare zuccheri che mi fanno sentire più stanco di quanto già non sia.
La bilancia non è il mio giudice, lo è la pace che sento dentro. Ogni chilo in più che porto è un ricordo di ciò che ho superato, e ogni passo che faccio è una lode al Signore che mi ha rialzato. Mi alleno con cautela, perché il mio corpo è un tempio, e non voglio offenderlo con sforzi che non può sostenere. Cammino, respiro, a volte alzo le braccia al cielo non per esercizio, ma per ringraziare.
Vi scrivo questo perché so che molti di voi capiscono cosa significa cadere e poi cercare la luce. Non siamo soli in questa tempesta. La salute della mente, per me, viene prima di tutto: se il cuore è sereno, il corpo segue. Mi affido alla volontà divina, ma anche alla mia, che mi spinge a non mollare. Se avete un consiglio, una parola di conforto, o anche solo un pensiero da condividere, vi leggo con gioia. Che il nostro percorso sia benedetto, un giorno alla volta.