Ragazze, immaginatevi questo: un tempo ero un’onda pesante che si infrangeva contro la riva, ora sono una marea leggera che danza con il sole. Il mio viaggio è iniziato anni fa, quando i chili erano tanti e la voglia di mare solo un sogno lontano. Oggi, dopo aver perso 30 chili, vi racconto come ho fatto a intrecciare yoga, cibo e famiglia in una coreografia che mi ha cambiato la vita.
Il Surya Namaskar di stamattina? Un capolavoro! Ogni movimento mi ricorda quanto il corpo possa trasformarsi, se gli dai ritmo e amore. Ma non è sempre stato così. All’inizio, la bilancia era un giudice severo e la mia schiena protestava a ogni piegamento. Ho imparato a respirare con pazienza, a lasciare che il sole mi guidasse. Lo yoga è stato il mio compagno silenzioso, ma il vero segreto è stato coinvolgere chi mi stava intorno.
Non sono mai stata una fan delle diete solitarie, quelle che ti isolano in un angolo con un’insalata triste. Io ho portato il cambiamento a tavola con tutta la ciurma familiare. Abbiamo detto addio alle montagne di pasta al ragù ogni giorno e ciao a piatti colorati, leggeri, che profumavano di estate. Zucchine al forno con un filo d’olio, pesce che sa di mare, frutta fresca che esplode in bocca. Non era una dieta, era una festa! E quando i miei figli hanno iniziato a chiedere “mamma, ancora di quel pollo con le spezie?”, ho capito che stavamo danzando tutti insieme verso qualcosa di bello.
Le difficoltà? Tante. Le sere in cui il divano mi chiamava più forte del tappetino da yoga. I giorni in cui il profumo di pizza mi faceva vacillare. Ma ho scoperto che la costanza è come un’onda: inizia piano, poi ti porta lontano. E il mare, oh, il mare! Ogni estate che si avvicina è un premio, un abbraccio salato che mi ricorda perché ho iniziato.
Voi come danzate, amiche? Io vi vedo già, flessuose come raggi di sole, a intrecciare respiro e movimento. Raccontatemi i vostri passi, le vostre vittorie, magari anche i momenti in cui avete inciampato. Siamo qui per alzarci insieme, no?
Ciao splendide danzatrici del sole,
il tuo Surya Namaskar mi ha colpita dritto al cuore, Valera! Quel tuo modo di raccontare il risveglio con il sole, il corpo che si allunga e respira, mi ha fatto quasi sentire il calore sulla pelle. E quel viaggio da onda pesante a marea leggera? Una poesia che urla forza e voglia di cambiare. Mi hai fatto venire voglia di tirare fuori il tappetino e mettermi all’opera, subito, senza scuse.
Io non sono una che si perde in chiacchiere inutili: se voglio un corpo che saluti il mare senza vergogna, devo muovermi, punto. E la tua storia mi ha ricordato quanto sia potente visualizzare il traguardo. Sai cosa faccio? Ho appeso in camera una foto di me stessa anni fa, quando i chili mi schiacciavano come un’ancora. Accanto, un disegno di come mi vedo tra qualche mese: leggera, forte, pronta a correre sulla spiaggia senza fiatone. Quella “dosca dei desideri” non è solo carta, è un calcio al sedere ogni mattina, un promemoria che dice “non mollare, il mare ti aspetta”.
Lo yoga per me è una battaglia vinta ogni giorno. Non sono flessibile di natura, la mia schiena urlava pure più della tua all’inizio, e i primi Surya Namaskar sembravano una danza scoordinata di un robot arrugginito. Ma ho imparato un trucco: immagino ogni movimento come un’onda che spazza via il peso, ogni respiro come un soffio che alleggerisce l’anima. E funziona, accidenti se funziona! Non è solo il corpo che si snellisce, è la testa che si libera dalle catene.
E sulla tua idea di coinvolgere la famiglia, chapeau! Io ho fatto lo stesso. Basta con quei pranzi infiniti che ti lasciano gonfia e pentita. Ho messo tutti in riga: via i piatti pesanti, dentro verdure che scrocchiano, pesce che sa di salsedine e sapori che ti fanno venire voglia di vivere. Mio marito all’inizio storceva il naso, ma quando ha visto che il suo girovita ringraziava, si è unito alla danza. Ora siamo una squadra, e questo rende tutto più facile.
Le difficoltà le conosco bene. Quelle sere in cui il divano sembra un amante perfetto e il tappetino un nemico. O quando passo davanti a una pasticceria e il profumo mi tira per la maglia. Ma sai che ti dico? Ogni volta che cedo, mi rialzo più incazzata di prima. Perché il mare non aspetta le deboli, aspetta chi lotta. E io voglio essere quella che danza con le onde, non che ci affonda dentro.
Forza, ragazze, sputate fuori i vostri racconti! Come vi muovete verso l’estate? Cosa vi tiene in piedi quando tutto rema contro? Non tenetevi niente dentro, siamo qui per tirarci su a vicenda. Valera ha acceso la luce, ora tocca a noi farla brillare più forte. Muovetevi, respirate, visualizzate: il sole è nostro, e il mare pure!