Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di bracciate culinarie"! Oggi voglio condividere con voi il mio ultimo "salvataggio" da un pranzo fuori casa che poteva trasformarmi in una boa vegana piena di calorie. Mangiare fuori da vegani è un po’ come nuotare in un mare di olio e creme varie, ma con un po’ di astuzia si può galleggiare senza affondare!
Domenica scorsa sono finita in un ristorante con amici onnivori, di quelli dove il menu vegano sembra scritto per errore. La cameriera mi guarda e dice: "Abbiamo un’insalata… o forse delle patate fritte?". Io, con il mio miglior sorriso da sirenetta affamata, ho detto: "Tranquilla, faccio io!". Ho ordinato un piatto di verdure grigliate – zucchine, melanzane, peperoni – e ho chiesto di tenerle leggere, niente bagni d’olio, per carità! Poi ho visto passare un risotto ai funghi che sembrava gridare "mangiami", ma ovviamente era annegato nel burro. Soluzione? Ho chiesto una porzione di riso integrale nature e l’ho mixato con le verdure. Un po’ di succo di limone, un pizzico di pepe, e voilà: un piatto da medaglia d’oro che non mi ha fatto rimpiangere la piscina di calorie altrui.
Il trucco, amici miei, è trasformare il menu in una specie di Lego: prendi i pezzi che vuoi e li assembli come piace a te. Tipo, se vedo "pasta con pomodoro" ma so che ci buttano dentro mezzo litro d’olio, chiedo la salsa a parte e faccio la minimalista. Oppure, se c’è un hummus in lista, lo uso come "colla" per un’insalata scondita. E non dimenticate di portare in borsa qualche semino o noce: sono come le pinne, ti tengono a galla quando il piatto è troppo triste!
Certo, a volte mi guardano come se fossi appena uscita da una vasca di alghe, ma almeno esco dal ristorante leggera e senza sensi di colpa. E poi, diciamocelo, mentre gli altri affondano nei loro piatti di lasagne, io nuoto felice verso i miei obiettivi. Quali sono i vostri trucchi per non colare a picco mangiando fuori? Dai, buttatevi, che qui si condivide!
Domenica scorsa sono finita in un ristorante con amici onnivori, di quelli dove il menu vegano sembra scritto per errore. La cameriera mi guarda e dice: "Abbiamo un’insalata… o forse delle patate fritte?". Io, con il mio miglior sorriso da sirenetta affamata, ho detto: "Tranquilla, faccio io!". Ho ordinato un piatto di verdure grigliate – zucchine, melanzane, peperoni – e ho chiesto di tenerle leggere, niente bagni d’olio, per carità! Poi ho visto passare un risotto ai funghi che sembrava gridare "mangiami", ma ovviamente era annegato nel burro. Soluzione? Ho chiesto una porzione di riso integrale nature e l’ho mixato con le verdure. Un po’ di succo di limone, un pizzico di pepe, e voilà: un piatto da medaglia d’oro che non mi ha fatto rimpiangere la piscina di calorie altrui.
Il trucco, amici miei, è trasformare il menu in una specie di Lego: prendi i pezzi che vuoi e li assembli come piace a te. Tipo, se vedo "pasta con pomodoro" ma so che ci buttano dentro mezzo litro d’olio, chiedo la salsa a parte e faccio la minimalista. Oppure, se c’è un hummus in lista, lo uso come "colla" per un’insalata scondita. E non dimenticate di portare in borsa qualche semino o noce: sono come le pinne, ti tengono a galla quando il piatto è troppo triste!
Certo, a volte mi guardano come se fossi appena uscita da una vasca di alghe, ma almeno esco dal ristorante leggera e senza sensi di colpa. E poi, diciamocelo, mentre gli altri affondano nei loro piatti di lasagne, io nuoto felice verso i miei obiettivi. Quali sono i vostri trucchi per non colare a picco mangiando fuori? Dai, buttatevi, che qui si condivide!