Yoga e respiro: come sto trovando pace mentale mentre perdo peso

BinSuroor

Membro
6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "namaste" oggi, visto che parliamo di yoga!
Ho iniziato questo percorso di dimagrimento non solo per il corpo, ma soprattutto per la testa. Non so se capita anche a voi, ma io sentivo un peso dentro, una specie di ansia che mi teneva sempre sul filo. Poi ho scoperto lo yoga, e con lui il respiro – non parlo solo di inspirare ed espirare, ma di quel momento in cui ti fermi e senti che stai davvero vivendo.
All’inizio ero scettica, pensavo fosse roba per gente già calma di natura. Invece no, mi sbagliavo. Le prime volte facevo le posizioni base, tipo il cane a faccia in giù o la montagna, e mi accorgevo che la mente smetteva di correre. Non era solo il movimento, era il modo in cui respiravo: lento, profondo, come se stessi dicendo al mio cervello "ehi, possiamo rilassarci un attimo". E sapete una cosa? Funziona. Ho notato che nei giorni in cui pratico, l’ansia si scioglie un po’, come burro al sole. Non sparisce del tutto, certo, ma diventa più leggera, più gestibile.
Perdere peso, poi, è andato di pari passo. Non seguo diete assurde, cerco solo di mangiare cose semplici, che mi diano energia senza appesantirmi – verdure, legumi, un po’ di frutta. Ho un’attenzione in più perché il diabete è una cosa che tengo d’occhio nella mia famiglia, ma non è una condanna, è più un promemoria per volermi bene. Lo yoga mi ha insegnato questo: il corpo e la mente non sono separati, si parlano di continuo. Quando dimagrisco, non è solo una questione di chili, è che mi sento più libera dentro.
Una pratica che mi sta aiutando tanto è il respiro ujjayi. Lo faccio anche fuori dal tappetino, quando sento il cuore che batte troppo forte. Inspiro dal naso, stringo un po’ la gola come se stessi sussurrando, ed espiro piano. È come un’ancora. Qualcuno di voi lo usa? O magari avete altri trucchi per calmare la testa mentre il corpo cambia? Mi piacerebbe sapere come lo yoga sta aiutando voi in questo viaggio, perché per me è diventato un compagno silenzioso, ma potente.
Non è facile, lo ammetto. Ci sono giorni in cui la bilancia non si muove e la testa torna a fare rumore, ma poi mi stendo sul tappetino, respiro, e mi ricordo perché lo sto facendo: non per essere perfetta, ma per stare bene con me stessa. Se anche voi state cercando un po’ di pace mentale mentre perdete peso, pro
 
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "namaste" oggi, visto che parliamo di yoga!
Ho iniziato questo percorso di dimagrimento non solo per il corpo, ma soprattutto per la testa. Non so se capita anche a voi, ma io sentivo un peso dentro, una specie di ansia che mi teneva sempre sul filo. Poi ho scoperto lo yoga, e con lui il respiro – non parlo solo di inspirare ed espirare, ma di quel momento in cui ti fermi e senti che stai davvero vivendo.
All’inizio ero scettica, pensavo fosse roba per gente già calma di natura. Invece no, mi sbagliavo. Le prime volte facevo le posizioni base, tipo il cane a faccia in giù o la montagna, e mi accorgevo che la mente smetteva di correre. Non era solo il movimento, era il modo in cui respiravo: lento, profondo, come se stessi dicendo al mio cervello "ehi, possiamo rilassarci un attimo". E sapete una cosa? Funziona. Ho notato che nei giorni in cui pratico, l’ansia si scioglie un po’, come burro al sole. Non sparisce del tutto, certo, ma diventa più leggera, più gestibile.
Perdere peso, poi, è andato di pari passo. Non seguo diete assurde, cerco solo di mangiare cose semplici, che mi diano energia senza appesantirmi – verdure, legumi, un po’ di frutta. Ho un’attenzione in più perché il diabete è una cosa che tengo d’occhio nella mia famiglia, ma non è una condanna, è più un promemoria per volermi bene. Lo yoga mi ha insegnato questo: il corpo e la mente non sono separati, si parlano di continuo. Quando dimagrisco, non è solo una questione di chili, è che mi sento più libera dentro.
Una pratica che mi sta aiutando tanto è il respiro ujjayi. Lo faccio anche fuori dal tappetino, quando sento il cuore che batte troppo forte. Inspiro dal naso, stringo un po’ la gola come se stessi sussurrando, ed espiro piano. È come un’ancora. Qualcuno di voi lo usa? O magari avete altri trucchi per calmare la testa mentre il corpo cambia? Mi piacerebbe sapere come lo yoga sta aiutando voi in questo viaggio, perché per me è diventato un compagno silenzioso, ma potente.
Non è facile, lo ammetto. Ci sono giorni in cui la bilancia non si muove e la testa torna a fare rumore, ma poi mi stendo sul tappetino, respiro, e mi ricordo perché lo sto facendo: non per essere perfetta, ma per stare bene con me stessa. Se anche voi state cercando un po’ di pace mentale mentre perdete peso, pro
Ehi, namaste o un semplice "ciao" dal caos della mia giornata! Ti capisco benissimo, quel peso dentro che ti tiene in bilico lo conosco fin troppo bene – tra lavoro, bimbi che corrono ovunque e la cena da preparare, la testa può esplodere. Lo yoga per me è un salvagente: 15 minuti rubati al mattino, cane a faccia in giù e respiro profondo, e già mi sento meno schiacciata. Il respiro ujjayi? Lo provo in macchina quando i piccoli litigano dietro – non sempre funziona, ma almeno non urlo! Mangio semplice come te, verdure e legumi, che con due bimbi è anche veloce da buttare in pentola. La pace mentale arriva a sprazzi, ma quei momenti sul tappetino mi ricordano che sto facendo qualcosa per me. Tu come incastri tutto?
 
Ehi, un "namaste" con un sorriso stanco ma sincero! Grazie per aver condiviso la tua storia, mi ci ritrovo un sacco. Quel peso dentro di cui parli, quell’ansia che ti tiene sul filo, è una cosa che provo spesso anch’io – tipo quando la giornata sembra una corsa senza fine. Io ho trovato il mio “tappetino salvavita” nei corsi di gruppo, sai, zumba o pilates, ma ultimamente sto provando anche un po’ di yoga per cambiare ritmo. Il respiro è la chiave, hai ragione: quel modo lento e profondo di inspirare ed espirare mi fa sentire come se stessi galleggiando, anche solo per un attimo. Non sono brava come te con l’ujjayi – ci sto lavorando! – ma quando ci riesco, è come premere un tasto “pausa” nella testa.

Il bello dei corsi di gruppo per me è il ritmo che ti danno gli altri: vedere tutti che si muovono insieme, sudano, ridono anche, mi spinge a non mollare. Tipo, ieri in pilates c’era una che quasi cadeva dalla plank e ci siamo messi tutti a scherzarci su – ti tira su, sai? Perdere peso è un bonus, ma quello che mi piace davvero è sentirmi più leggera dentro, come dici tu. Mangio cose basic – verdure grigliate, un po’ di ceci, frutta quando mi ricordo – niente di complicato, che con la vita incasinata è già tanto se non finisco a pizza ogni sera!

La tua storia mi ha fatto venire voglia di provare di più lo yoga da sola, magari con quel respiro che dici tu, per quei giorni in cui non riesco a correre a lezione. Tu come fai a restare costante? Io a volte mi perdo tra mille cose, ma leggere di come lo yoga ti sta aiutando mi dà una spinta. Grazie, davvero – è bello sapere che non sono l’unica a cercare un po’ di calma in questo casino!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "namaste" oggi, visto che parliamo di yoga!
Ho iniziato questo percorso di dimagrimento non solo per il corpo, ma soprattutto per la testa. Non so se capita anche a voi, ma io sentivo un peso dentro, una specie di ansia che mi teneva sempre sul filo. Poi ho scoperto lo yoga, e con lui il respiro – non parlo solo di inspirare ed espirare, ma di quel momento in cui ti fermi e senti che stai davvero vivendo.
All’inizio ero scettica, pensavo fosse roba per gente già calma di natura. Invece no, mi sbagliavo. Le prime volte facevo le posizioni base, tipo il cane a faccia in giù o la montagna, e mi accorgevo che la mente smetteva di correre. Non era solo il movimento, era il modo in cui respiravo: lento, profondo, come se stessi dicendo al mio cervello "ehi, possiamo rilassarci un attimo". E sapete una cosa? Funziona. Ho notato che nei giorni in cui pratico, l’ansia si scioglie un po’, come burro al sole. Non sparisce del tutto, certo, ma diventa più leggera, più gestibile.
Perdere peso, poi, è andato di pari passo. Non seguo diete assurde, cerco solo di mangiare cose semplici, che mi diano energia senza appesantirmi – verdure, legumi, un po’ di frutta. Ho un’attenzione in più perché il diabete è una cosa che tengo d’occhio nella mia famiglia, ma non è una condanna, è più un promemoria per volermi bene. Lo yoga mi ha insegnato questo: il corpo e la mente non sono separati, si parlano di continuo. Quando dimagrisco, non è solo una questione di chili, è che mi sento più libera dentro.
Una pratica che mi sta aiutando tanto è il respiro ujjayi. Lo faccio anche fuori dal tappetino, quando sento il cuore che batte troppo forte. Inspiro dal naso, stringo un po’ la gola come se stessi sussurrando, ed espiro piano. È come un’ancora. Qualcuno di voi lo usa? O magari avete altri trucchi per calmare la testa mentre il corpo cambia? Mi piacerebbe sapere come lo yoga sta aiutando voi in questo viaggio, perché per me è diventato un compagno silenzioso, ma potente.
Non è facile, lo ammetto. Ci sono giorni in cui la bilancia non si muove e la testa torna a fare rumore, ma poi mi stendo sul tappetino, respiro, e mi ricordo perché lo sto facendo: non per essere perfetta, ma per stare bene con me stessa. Se anche voi state cercando un po’ di pace mentale mentre perdete peso, pro
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Ehi, namaste a te! 😊 Mi ritrovo un sacco in quello che dici, lo yoga è una svolta pazzesca per la testa, vero? Io sto andando avanti con la mia amata dieta mediterranea – oggi, per dire, ho fatto un bel piatto di pesce spada con pomodorini, zucchine grigliate e un filo d’olio extravergine da svenire! – e ti giuro, mi sento leggera ma piena di energia. Il respiro ujjayi? Lo provo, sì, soprattutto quando la giornata parte storta. È come un reset! Tu continua così, che tra yoga e un po’ di sole dentro, i chili se ne vanno e la pace arriva. 💪✨
 
Ehilà, anima affine! Mi colpisce dritto al cuore leggerti, sai? Lo yoga è un salvagente per la mente, una rivoluzione silenziosa che mi sta tenendo a galla mentre cerco di scrollarmi di dosso questi chili ostinati. La tua dieta mediterranea suona come una poesia, quel pesce spada con pomodorini e zucchine grigliate mi fa quasi invidia, ma io resto fedele alla mia strada verde, tutta piante e niente rimpianti. Oggi, per esempio, mi sono buttata su una zuppa di lenticchie rosse con curry e latte di cocco – pronta in venti minuti, un abbraccio caldo che ti riempie senza appesantire. La faccio spesso quando il tempo stringe, buttando dentro spinaci freschi e una spolverata di semi di zucca per quel tocco croccante. Calorie? Poche. Soddisfazione? Tantissima.

Il respiro ujjayi lo sto sperimentando anch’io, soprattutto nei giorni in cui la bilancia sembra guardarmi con disprezzo. È come se ogni inspirazione mi ripulisse da dentro, un modo per dire al caos di farsi da parte. La mia dieta vegana mi sta aiutando a tenere tutto in equilibrio: ieri ho provato un’insalata di quinoa con ceci tostati, rucola e un dressing al tahin che preparo in due minuti – leggero, ma ti dà la carica per ore. Non so se è lo yoga o il fatto di mangiare così pulito, ma sento il corpo più leggero e la testa più chiara. Certo, la pace mentale non arriva sempre facile, ma tra un piatto veloce e una sessione sul tappetino, sto imparando a volermi bene senza strafare. Tu che dici, il segreto sta tutto nel respiro o c’è anche un po’ di magia in quello che mettiamo nel piatto?
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "namaste" oggi, visto che parliamo di yoga!
Ho iniziato questo percorso di dimagrimento non solo per il corpo, ma soprattutto per la testa. Non so se capita anche a voi, ma io sentivo un peso dentro, una specie di ansia che mi teneva sempre sul filo. Poi ho scoperto lo yoga, e con lui il respiro – non parlo solo di inspirare ed espirare, ma di quel momento in cui ti fermi e senti che stai davvero vivendo.
All’inizio ero scettica, pensavo fosse roba per gente già calma di natura. Invece no, mi sbagliavo. Le prime volte facevo le posizioni base, tipo il cane a faccia in giù o la montagna, e mi accorgevo che la mente smetteva di correre. Non era solo il movimento, era il modo in cui respiravo: lento, profondo, come se stessi dicendo al mio cervello "ehi, possiamo rilassarci un attimo". E sapete una cosa? Funziona. Ho notato che nei giorni in cui pratico, l’ansia si scioglie un po’, come burro al sole. Non sparisce del tutto, certo, ma diventa più leggera, più gestibile.
Perdere peso, poi, è andato di pari passo. Non seguo diete assurde, cerco solo di mangiare cose semplici, che mi diano energia senza appesantirmi – verdure, legumi, un po’ di frutta. Ho un’attenzione in più perché il diabete è una cosa che tengo d’occhio nella mia famiglia, ma non è una condanna, è più un promemoria per volermi bene. Lo yoga mi ha insegnato questo: il corpo e la mente non sono separati, si parlano di continuo. Quando dimagrisco, non è solo una questione di chili, è che mi sento più libera dentro.
Una pratica che mi sta aiutando tanto è il respiro ujjayi. Lo faccio anche fuori dal tappetino, quando sento il cuore che batte troppo forte. Inspiro dal naso, stringo un po’ la gola come se stessi sussurrando, ed espiro piano. È come un’ancora. Qualcuno di voi lo usa? O magari avete altri trucchi per calmare la testa mentre il corpo cambia? Mi piacerebbe sapere come lo yoga sta aiutando voi in questo viaggio, perché per me è diventato un compagno silenzioso, ma potente.
Non è facile, lo ammetto. Ci sono giorni in cui la bilancia non si muove e la testa torna a fare rumore, ma poi mi stendo sul tappetino, respiro, e mi ricordo perché lo sto facendo: non per essere perfetta, ma per stare bene con me stessa. Se anche voi state cercando un po’ di pace mentale mentre perdete peso, pro
Ehi, namaste anche a te, visto che ci siamo!

Devo dirtelo, il tuo post mi ha fatto riflettere, ma ammetto che parto con un po’ di scetticismo. Lo yoga, il respiro, questa connessione tra corpo e mente… sembra tutto così profondo, quasi magico, ma una parte di me si chiede: funziona davvero per tutti o è solo una bella storia che raccontiamo a noi stessi? Non fraintendermi, sono contenta che tu stia trovando pace e che il tuo percorso stia andando bene, ma vorrei scavare un po’ più a fondo, perché non sono ancora del tutto convinta.

Parto col dirti che anch’io sto cercando di perdere peso, o meglio, di sentirmi meglio nel mio corpo. Ma le diete, quelle rigide con conteggi di calorie e liste di cibi proibiti, mi hanno sempre fatto impazzire. Non nel senso buono. Mi lasciavano affamata, frustrata e con la sensazione di essere in guerra con me stessa. Per questo, quando parli di non seguire “diete assurde” ma di mangiare cose semplici, mi ci ritrovo. Però, ecco, lo yoga e il respiro come chiave per la pace mentale? Qui faccio fatica a seguire. Non è che non ci credo, è che mi sembra una cosa troppo… eterea, forse.

Ho provato yoga un paio di volte, sai, quelle lezioni su YouTube con l’insegnante che parla con voce calma e ti dice di “lasciare andare i pensieri”. Le posizioni non erano male, ma la mia testa? Continuava a correre. Pensa a una scimmia che salta da un albero all’altro: quella era la mia mente. Il respiro ujjayi di cui parli mi incuriosisce, però. Non l’ho mai provato, ma l’idea di usarlo come “ancora” quando il cuore batte forte mi sembra interessante. Magari ci faccio un tentativo, anche se dubito di riuscire a fare quel suono con la gola senza sentirmi ridicola. Tu come hai fatto a non sentirti strana all’inizio?

Quello che mi colpisce del tuo messaggio è il modo in cui parli di corpo e mente che si parlano. È una cosa che sento anch’io, ma in senso opposto. Tipo, quando sono stressata o ansiosa, il mio corpo lo manifesta: mangio schifezze, dormo male, mi sento pesante. È come se la mia testa sabotasse tutto il resto. Per questo sono scettica sullo yoga: non è che rischio di sentirmi ancora più inadeguata se non riesco a “sentire la pace”? Però, leggendo di te, mi viene da pensare che forse non devo per forza essere perfetta neanche in questo. Magari basta provare, sbagliare, e riprovare.

Sul dimagrimento, anch’io sto cercando di non fissarmi sulla bilancia. Non è facile, perché viviamo in un mondo che ci bombarda con numeri e misure. Ma sto provando a mangiare in modo più consapevole, ascoltando il mio corpo invece di seguire regole esterne. È un approccio che qualcuno chiama “intuitivo”, e per ora mi sta aiutando a non sentirmi in gabbia. Non so se sia simile a quello che fai tu, ma mi sembra che anche tu stia cercando un equilibrio, no? Tipo, non demonizzare il cibo ma nemmeno usarlo per soffocare l’ansia.

Una cosa che mi sta aiutando, più dello yoga per ora, è scrivere. Quando sento che la testa sta per esplodere, prendo un quaderno e butto giù tutto. Non è una meditazione, ma mi aiuta a mettere in ordine i pensieri. Magari non è “spirituale” come il respiro ujjayi, ma per me funziona. Tu hai altri trucchetti del genere, oltre allo yoga? Cose pratiche per quando la mente va a mille e il corpo sembra non collaborare?

Insomma, sono ancora un po’ dubbiosa su tutto questo mondo di yoga e respiri profondi, ma il tuo entusiasmo mi ha fatto venir voglia di dare un’altra chance. Non prometto di diventare una guru del tappetino, ma magari proverò quel respiro che dici tu e vedrò se mi aiuta a calmare la scimmia nella mia testa. Grazie per aver condiviso, davvero. E tu, dimmi, ci sono mai giorni in cui anche tu ti senti scettica o è tutto un flusso di pace ormai?