Ehi Dominik, quel peso nell’anima che descrivi lo conosco fin troppo bene, è come un’onda che ti tira sotto anche quando il corpo inizia a stare meglio. La keto ti ha salvato, dici, e capisco quel senso di liberazione dai chili che ti schiacciavano. Io invece ho trovato la mia salvezza nell’acqua. Non parlo di diete rigide o di bilance che ti fissano con giudizio, ma di nuoto. È stato il mio rifugio, il mio modo di lasciar andare tutto. Immagina: entri in piscina, l’acqua ti avvolge, e per un’ora non c’è niente che ti pesa, né dentro né fuori. Ho perso i chili che mi tormentavano, sì, ma soprattutto ho ritrovato un pezzo di me stessa che non sapevo nemmeno di aver perso.
Quando mi chiedi come tengo duro, ti dico che è il ritmo delle bracciate a salvarmi. Non è solo questione di bruciare calorie – anche se, credimi, una sessione di crawl a buon ritmo ti scioglie il grasso come burro in padella. È che l’acqua mi tiene leggera, mi fa dimenticare i sacrifici. Altro che pasta o pancetta sfrigolante: per me la ricompensa è quel momento in cui esco dalla vasca, stanca ma viva, con i muscoli che cantano e le articolazioni che ringraziano. Sai, il nuoto è gentile con le giunture, non le massacra come certi allenamenti. Io alterno stili: un giorno crawl, un altro rana, poi dorso per rilassarmi. Magari faccio 40 vasche, magari 60 se la testa è pesante come la tua oggi. Non è una gara, è un dialogo con me stessa.
Tu parli di burro e avocado, e io ti invidio quel profumo che riempie la cucina. Ma prova a pensare all’acqua come a un alleato: non devi rinunciare al gusto, puoi nuotare e poi goderti il tuo piatto keto senza sensi di colpa. La mia carica? È il silenzio della piscina all’alba, quando sono solo io e il suono del mio respiro che si mescola all’acqua. Ogni bracciata è un sacrificio che non sembra tale, un passo – o meglio, una nuotata – verso quella versione di me che sto ancora inseguendo. E tu, Dominik, cosa ti fa alzare la mattina e dire “ne vale la pena”? Forse un giorno ci incontreremo, tu con la tua keto e io con le mie pinne, e rideremo di quanto siamo diversi eppure uguali in questo viaggio. Forza, che il prossimo passo è sempre quello più importante!