Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di lotta contro il rotolino dispettoso"! Oggi sono qui a fare il mio piccolo resoconto da maratoneta della tartaruga – non quella scolpita, eh, quella che si nasconde ancora sotto un velo di morbidezza. La mia strategia? Passi da formica, ma con la tenacia di un mulo. Ogni giorno aggiungo un mattoncino alla mia torre di buone abitudini, e vi giuro che funziona, anche se a volte mi sento come un bradipo che sogna di correre la maratona.
Oggi, per esempio, è il giorno dell’acqua. Non sto parlando di un sorsetto qua e là, ma di una vera e propria inondazione interna! Ho la bottiglia sempre a portata di mano, tipo un’arma segreta contro la ritenzione idrica e quel senso di gonfiore che ti fa dire “ma chi me l’ha fatto fare?”. Devo ammetterlo, all’inizio mi sembrava di trasformarmi in un acquario ambulante, ma ora ci sto prendendo gusto. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di andare in bagno ogni mezz’ora e pensare “ecco, sto buttando via il superfluo”?
Ieri invece ho resistito alla tentazione di poltrire sul divano dopo cena. Ho fatto una passeggiata – niente di eroico, solo un giretto per il quartiere – e mi sono sentita quasi una di quelle influencer fitness che postano tramonti con hashtag motivazionali. Quasi, eh, perché poi sono tornata a casa e ho ceduto a un quadratino di cioccolato. Ma piccolo, giuro! Domani, invece, mi sa che mi butto sulla carica mattutina: una decina di minuti di stretching o magari qualche saltello scoordinato in salotto. Niente di che, ma abbastanza per dire “ehi, corpo, svegliati, stiamo cambiando musica!”.
Il bello di questo approccio da lumaca è che non mi sembra di stravolgere la vita. Non sono quella che si massacra in palestra o che mangia solo insalata scondita con lo sguardo da martire. No, io sono quella che piano piano si sta conoscendo meglio, tra una risata e un “ops, forse quel biscotto era evitabile”. Il progresso c’è, lento ma costante, e ogni tanto mi guardo allo specchio e penso: “Dai, che prima o poi quel girovita capirà chi comanda”. Voi che ne dite, continuo così o mi lancio in qualcosa di più audace? Magari dopodomani provo a rinunciare al secondo caffè… ma non prometto niente!
Oggi, per esempio, è il giorno dell’acqua. Non sto parlando di un sorsetto qua e là, ma di una vera e propria inondazione interna! Ho la bottiglia sempre a portata di mano, tipo un’arma segreta contro la ritenzione idrica e quel senso di gonfiore che ti fa dire “ma chi me l’ha fatto fare?”. Devo ammetterlo, all’inizio mi sembrava di trasformarmi in un acquario ambulante, ma ora ci sto prendendo gusto. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di andare in bagno ogni mezz’ora e pensare “ecco, sto buttando via il superfluo”?
Ieri invece ho resistito alla tentazione di poltrire sul divano dopo cena. Ho fatto una passeggiata – niente di eroico, solo un giretto per il quartiere – e mi sono sentita quasi una di quelle influencer fitness che postano tramonti con hashtag motivazionali. Quasi, eh, perché poi sono tornata a casa e ho ceduto a un quadratino di cioccolato. Ma piccolo, giuro! Domani, invece, mi sa che mi butto sulla carica mattutina: una decina di minuti di stretching o magari qualche saltello scoordinato in salotto. Niente di che, ma abbastanza per dire “ehi, corpo, svegliati, stiamo cambiando musica!”.
Il bello di questo approccio da lumaca è che non mi sembra di stravolgere la vita. Non sono quella che si massacra in palestra o che mangia solo insalata scondita con lo sguardo da martire. No, io sono quella che piano piano si sta conoscendo meglio, tra una risata e un “ops, forse quel biscotto era evitabile”. Il progresso c’è, lento ma costante, e ogni tanto mi guardo allo specchio e penso: “Dai, che prima o poi quel girovita capirà chi comanda”. Voi che ne dite, continuo così o mi lancio in qualcosa di più audace? Magari dopodomani provo a rinunciare al secondo caffè… ma non prometto niente!