Amici del gusto e della leggerezza, oggi voglio raccontarvi un frammento del mio viaggio, fatto di sapori che danzano e di pasti che abbracciano il cuore. Seguo un programma con un coach online, una voce lontana ma vicina, che mi guida tra bilance e desideri. Pianificare i pasti con lui è come comporre una poesia: ogni ingrediente ha il suo verso, ogni piatto una strofa.
La settimana inizia sempre con una consulta, un momento che aspetto con trepidazione. Il mio coach mi ascolta, scruta i miei progressi, e insieme tessiamo un menù che sa di cura. Per esempio, lunedì abbiamo scelto un’insalata di farro con zucchine grigliate e ceci speziati: un’esplosione di freschezza che mi ha fatto sentire leggera come una foglia al vento. Martedì, invece, un filetto di salmone al vapore con erbette e limone, un piatto che mi ha ricordato il mare e la sua calma.
I lati belli di questo percorso a distanza? La libertà di scegliere gli orari, di cucinare nella mia cucina, di sentire che il cambiamento nasce da me. Il coach mi dà struttura, ma lascia spazio alla mia creatività. Mi manda liste, idee, persino qualche trucco per rendere un piatto più invitante senza aggiungere calorie. È come avere un amico che ti tende la mano, anche se attraverso uno schermo.
Non mancano però le ombre. A volte mi manca il calore di un incontro vero, il poter mostrare dal vivo il mio piatto o chiedere un consiglio al volo mentre sono ai fornelli. E poi, la tecnologia ogni tanto tradisce: una chiamata che salta, una connessione che traballa, e ti ritrovi a sentirti un po’ sola con la tua pentola fumante.
Ma sapete una cosa? Ogni pasto che pianifico è un passo in più verso il mio equilibrio. E il mio coach, con i suoi messaggi puntuali e le sue parole gentili, è un faro che illumina questa strada. Oggi, mentre mescolavo una crema di zucca profumata alla noce moscata, ho pensato: non è solo cibo, è amore per me stessa. E questo, forse, è il sapore più bello di tutti.
La settimana inizia sempre con una consulta, un momento che aspetto con trepidazione. Il mio coach mi ascolta, scruta i miei progressi, e insieme tessiamo un menù che sa di cura. Per esempio, lunedì abbiamo scelto un’insalata di farro con zucchine grigliate e ceci speziati: un’esplosione di freschezza che mi ha fatto sentire leggera come una foglia al vento. Martedì, invece, un filetto di salmone al vapore con erbette e limone, un piatto che mi ha ricordato il mare e la sua calma.
I lati belli di questo percorso a distanza? La libertà di scegliere gli orari, di cucinare nella mia cucina, di sentire che il cambiamento nasce da me. Il coach mi dà struttura, ma lascia spazio alla mia creatività. Mi manda liste, idee, persino qualche trucco per rendere un piatto più invitante senza aggiungere calorie. È come avere un amico che ti tende la mano, anche se attraverso uno schermo.
Non mancano però le ombre. A volte mi manca il calore di un incontro vero, il poter mostrare dal vivo il mio piatto o chiedere un consiglio al volo mentre sono ai fornelli. E poi, la tecnologia ogni tanto tradisce: una chiamata che salta, una connessione che traballa, e ti ritrovi a sentirti un po’ sola con la tua pentola fumante.
Ma sapete una cosa? Ogni pasto che pianifico è un passo in più verso il mio equilibrio. E il mio coach, con i suoi messaggi puntuali e le sue parole gentili, è un faro che illumina questa strada. Oggi, mentre mescolavo una crema di zucca profumata alla noce moscata, ho pensato: non è solo cibo, è amore per me stessa. E questo, forse, è il sapore più bello di tutti.