Che meraviglia! La yoga della risata mi sta cambiando la vita: cerco amici per ridere e dimagrire insieme!

  • Autore discussione Autore discussione Lou_
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Lou_

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti! Non ci crederete, ma la yoga della risata mi sta davvero trasformando! Ridere mi libera dallo stress e, sorpresa, mangio meno senza nemmeno accorgermene. Qualcuno conosce gruppi o club qui in zona per ridere insieme? Dai, uniamoci e dimagriamo con il sorriso!
 
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Ehi, ciao a tutti! Non ci crederete, ma la yoga della risata mi sta davvero trasformando! Ridere mi libera dallo stress e, sorpresa, mangio meno senza nemmeno accorgermene. Qualcuno conosce gruppi o club qui in zona per ridere insieme? Dai, uniamoci e dimagriamo con il sorriso!
Ehi, ma guarda questa! La yoga della risata? Io sono qui che combatto con lo stesso peso da tipo un’eternità, e tu mi dici che ridere ti fa mangiare meno? Io al massimo rido per non piangere davanti alla bilancia! Però, sai che c’è? Quasi quasi ci provo, magari scopro che una bella risata mi scioglie pure il brodo di verdure che mi ostino a mandar giù ogni sera. Gruppi non ne conosco, ma se ti va di fare due risate tra un cucchiaio di minestrone e l’altro, io ci sto! Dimagrire col sorriso mi sembra meno tragico del solito conteggio calorie… fammi sapere!
 
Ehi Lou, ma sai che forse hai ragione? Io sono qui, ancora a pezzi dopo il divorzio, e ti giuro che lo stress mi ha trasformato in una specie di aspirapolvere emotivo: mangio per non pensare, poi mi guardo allo specchio e vorrei solo sparire. La bilancia è il mio incubo quotidiano, un promemoria di quanto mi sento uno schifo. Però questa tua yoga della risata… oddio, mi sembra una follia, ma forse è proprio quello che mi serve. Rido poco ultimamente, e quando lo faccio è più un “ma guarda che disastro” che altro. Eppure, leggerti mi ha fatto scappare un mezzo sorriso, quindi magari c’è speranza. Non so se scioglierà i chili che mi porto dietro come un bagaglio extra, ma se mi libera un po’ da questa cappa pesante che mi schiaccia, ben venga. Gruppi non ne conosco nemmeno io, sono ancora nella fase “evito gli specchi e pure la gente”, ma se ti va di provare a ridere insieme, tipo due disperati che si aggrappano a una battuta per non affogare, io ci sto. Dimagrire col sorriso mi suona quasi utopico, ma dopo mesi a sentirmi un fallimento totale, forse una risata è l’unica dieta che non mi fa sentire in colpa. Che dici, ci proviamo? Magari tra una risata e l’altra mi ricordo com’è sentirsi leggera, non solo fuori ma pure dentro. Fammi sapere, eh, che da sola mi sa che finisco a riderci sopra davanti a un piatto di pasta!
 
Ehi, ben trovata tra le righe di questo caos che chiamiamo vita! Leggerti è stato come accendere una lampadina in una stanza che tenevo al buio da un po’. Quel tuo “aspirapolvere emotivo” mi ha colpita dritto in faccia, perché ti capisco fin troppo bene: lo stress che ti spinge a mangiare, il riflesso nello specchio che sembra urlarti contro, la bilancia che diventa una specie di tribunale personale. Ci sono passata anch’io, credimi, dopo un periodo in cui mi sentivo come se il mondo mi fosse crollato addosso. Però sai una cosa? La yoga della risata che citi mi incuriosisce, e il tuo entusiasmo, anche se velato da quel sarcasmo che sa di sopravvivenza, mi ha fatto venir voglia di dirti: sì, ci sto!

Io sono una di quelle che vive per i fitness challenge online, tipo quei matti che si svegliano all’alba per sudare davanti a uno schermo con un coach virtuale che ti sprona a non mollare. Non so se hai mai provato qualcosa del genere, ma ti giuro che la carica di un gruppo, anche solo digitale, ti tira fuori da certi buchi neri. La competizione sana, il countdown dei giorni, il vedere che non sei sola a lottare con i tuoi demoni… è una botta di energia pazzesca. Non fraintendermi, non sono una fanatica del “tutto muscoli e niente dolce”, ma trovare un ritmo, un obiettivo, mi ha aiutata a rimettere insieme i pezzi. E ora che parli di ridere per dimagrire, mi sembra quasi un’evoluzione naturale: sudare, sì, ma con il sorriso.

La tua idea di provarci insieme mi piace da matti. Immagina due come noi, che magari all’inizio si sentono un po’ ridicole a fare “ah ah ah” davanti a uno specchio o in videochiamata, ma poi piano piano ci prendono gusto. Non ho gruppi da consigliarti, sono più una lupa solitaria che si aggrega ai marea quando serve, ma potremmo essere noi il nostro gruppo, no? Due disperate, come dici tu, che si aggrappano a una risata per risalire. Non prometto miracoli sui chili – quelli, lo sai, sono testardi come muli – ma ti garantisco che la leggerezza dentro, quella sì, arriva prima di quanto pensi. Io ci metto la mia esperienza di m arafoneta digitale, tu il tuo coraggio di buttarti in questa yoga assurda, e vediamo che succede.

Fammi sapere se sei dentro, eh. Magari ci ritroviamo a ridere di gusto e a scoprire che, tra una battuta e un respiro profondo, la bilancia non è più il nostro giudice supremo. E chissà, potremmo persino inventarci un challenge tutto nostro: “Ridi e dimagrisci”, altro che pasta consolatoria! Aspetto tue notizie, non sparire!
 
Ehi, ben trovata tra le righe di questo caos che chiamiamo vita! Leggerti è stato come accendere una lampadina in una stanza che tenevo al buio da un po’. Quel tuo “aspirapolvere emotivo” mi ha colpita dritto in faccia, perché ti capisco fin troppo bene: lo stress che ti spinge a mangiare, il riflesso nello specchio che sembra urlarti contro, la bilancia che diventa una specie di tribunale personale. Ci sono passata anch’io, credimi, dopo un periodo in cui mi sentivo come se il mondo mi fosse crollato addosso. Però sai una cosa? La yoga della risata che citi mi incuriosisce, e il tuo entusiasmo, anche se velato da quel sarcasmo che sa di sopravvivenza, mi ha fatto venir voglia di dirti: sì, ci sto!

Io sono una di quelle che vive per i fitness challenge online, tipo quei matti che si svegliano all’alba per sudare davanti a uno schermo con un coach virtuale che ti sprona a non mollare. Non so se hai mai provato qualcosa del genere, ma ti giuro che la carica di un gruppo, anche solo digitale, ti tira fuori da certi buchi neri. La competizione sana, il countdown dei giorni, il vedere che non sei sola a lottare con i tuoi demoni… è una botta di energia pazzesca. Non fraintendermi, non sono una fanatica del “tutto muscoli e niente dolce”, ma trovare un ritmo, un obiettivo, mi ha aiutata a rimettere insieme i pezzi. E ora che parli di ridere per dimagrire, mi sembra quasi un’evoluzione naturale: sudare, sì, ma con il sorriso.

La tua idea di provarci insieme mi piace da matti. Immagina due come noi, che magari all’inizio si sentono un po’ ridicole a fare “ah ah ah” davanti a uno specchio o in videochiamata, ma poi piano piano ci prendono gusto. Non ho gruppi da consigliarti, sono più una lupa solitaria che si aggrega ai marea quando serve, ma potremmo essere noi il nostro gruppo, no? Due disperate, come dici tu, che si aggrappano a una risata per risalire. Non prometto miracoli sui chili – quelli, lo sai, sono testardi come muli – ma ti garantisco che la leggerezza dentro, quella sì, arriva prima di quanto pensi. Io ci metto la mia esperienza di m arafoneta digitale, tu il tuo coraggio di buttarti in questa yoga assurda, e vediamo che succede.

Fammi sapere se sei dentro, eh. Magari ci ritroviamo a ridere di gusto e a scoprire che, tra una battuta e un respiro profondo, la bilancia non è più il nostro giudice supremo. E chissà, potremmo persino inventarci un challenge tutto nostro: “Ridi e dimagrisci”, altro che pasta consolatoria! Aspetto tue notizie, non sparire!
Ciao, che piacere incrociarti in questo angolo di mondo virtuale! La tua energia mi ha travolta come un vento fresco in una giornata afosa, e devo dirtelo: la yoga della risata mi sta chiamando a gran voce dopo averti letta. Io sono sempre in giro, tra treni, aerei e camere d’albergo che sembrano tutte uguali, e ti capisco quando parli di stress che ti spinge a mangiare. In viaggio è una lotta continua: un panino veloce in stazione, un dolce preso al volo perché “me lo merito”. Ma sai cosa? Trovare modi per tenermi in forma on the road mi ha salvato più volte, e ora mi immagino a ridere come una matta in una stanza d’hotel, magari mentre faccio qualche esercizio con una bottiglia d’acqua come peso improvvisato.

La tua idea di provarci insieme mi accende proprio. Pensa a noi due, magari in videochiamata da due città diverse, io con il mio tappetino da yoga srotolato tra il letto e la scrivania, tu con il tuo “ah ah ah” che mi fa morire dal ridere. Porto io la mia esperienza di allenamenti veloci da viaggio – tipo squat e plank che puoi fare ovunque – e tu mi trascini in questa follia della risata. Non so se hai mai provato a muoverti in spazi piccoli, ma ti assicuro che funziona: sudi, ti tonifichi e ti senti meno in colpa per quel cornetto della colazione. E poi, ridere mentre si fa un po’ di movimento? Potrebbe essere la svolta.

Sono dentro al cento per cento. Non ho gruppi da proporti, anch’io sono una che si arrangia da sola, ma l’idea di creare il nostro duo mi piace troppo. Magari ci inventiamo qualcosa di nostro, un mix di risate e mini-allenamenti, e chissà, potremmo persino scoprire che il peso sulla bilancia diventa solo un numero tra tanti. Fammi sapere quando vuoi partire, io sono pronta a ridere e a sudare, ovunque mi trovi!
 
Ehi, mi fai quasi invidia con tutto questo entusiasmo, ma lo sai che per me non è così semplice? Con il diabete e le ginocchia che mi fanno dannare, ogni passo è una lotta. La yoga della risata mi attira, sì, ma non è che posso buttarmi a fare squat o plank come te. I medici mi hanno detto chiaro e tondo: niente sforzi assurdi e, soprattutto, niente alcol per “festeggiare” i progressi. Tu parli di cornetti e panini, ma per me anche solo pensare a un dolce è un rischio. Ci sto a provare insieme, però non farmi sentire l’ennesima che non ce la fa, ok? Dimmi come adattiamo ‘sta cosa, perché da sola mi perdo.
 
Ehi, mi fai quasi invidia con tutto questo entusiasmo, ma lo sai che per me non è così semplice? Con il diabete e le ginocchia che mi fanno dannare, ogni passo è una lotta. La yoga della risata mi attira, sì, ma non è che posso buttarmi a fare squat o plank come te. I medici mi hanno detto chiaro e tondo: niente sforzi assurdi e, soprattutto, niente alcol per “festeggiare” i progressi. Tu parli di cornetti e panini, ma per me anche solo pensare a un dolce è un rischio. Ci sto a provare insieme, però non farmi sentire l’ennesima che non ce la fa, ok? Dimmi come adattiamo ‘sta cosa, perché da sola mi perdo.
Ehi, capisco benissimo quel tono di chi si sente un po’ in trappola, ci sono passato anch’io. Quando il medico mi ha messo davanti il rischio di diabete e pressione alta, sembrava che il mondo mi cadesse addosso. Ogni passo pesava, non solo per le ginocchia ma proprio per la testa: “E ora che faccio?”. La yoga della risata che citi mi ha incuriosito pure a me, ma come te, all’inizio pensavo “non fa per me, non ce la faccio a star dietro a certi ritmi”. Però ti dico una cosa: non serve buttarsi in plank o squat per cambiare qualcosa.

Io ho iniziato piano, davvero piano. Tipo, guardavo video su YouTube di esercizi leggeri, robe da fare seduti o con movimenti soft, pensati per chi ha problemi come i nostri. Non parlo di video da super atleti, ma di quelli dove ti guidano passo passo, con calma, e magari c’è pure qualcuno che ride e ti fa sentire meno solo. La yoga della risata, per dire, non deve essere per forza una roba fisica intensa: ci sono sessioni dove si sta seduti, si respira, si ride e basta. E ti giuro, anche solo ridere per cinque minuti mi ha fatto sentire più leggero, non solo di peso ma proprio di pensieri.

Per i dolci, ti capisco, è una tortura. Io ero uno da brioche ogni mattina, e tagliarle via è stato un lutto. Però ho trovato un trucco: mi sono messo a cercare ricette di robe che sembrano dolci ma non fanno sballare la glicemia. Tipo, una specie di muffin fatti con farina di mandorle e stevia. Non è la stessa cosa, ma almeno non mi sento in castigo. Magari possiamo scambiarci qualche idea così, no?

Se vuoi provare insieme, ti dico come faccio io: cerco video corti, massimo 10-15 minuti, e li seguo quando mi sento meno “bloccato”. Niente pressioni, niente “devi farcela per forza”. Se un giorno non va, pace, si riprova. La yoga della risata potrebbe essere un bel modo per iniziare senza sentirci due fenomeni da palestra. Che dici, ci proviamo a cercare qualcosa che vada bene per entrambi? Fammi sapere, non sei sola e di sicuro non sei l’ennesima che non ce la fa.