Buonasera a tutti,
sto seguendo il metodo Montignac da qualche mese e vorrei condividere un po’ di riflessioni su come scegliere i carboidrati per sentirsi pieni di energia e, allo stesso tempo, perdere peso. Non è solo una questione di numeri, ma di come il corpo reagisce a ciò che mangiamo.
Il cuore del metodo è il glicoindice (IG). L’idea è semplice: i carboidrati non sono tutti uguali. Quelli con un IG basso (come lenticchie, quinoa, verdure fibrose) rilasciano zuccheri nel sangue lentamente, mantenendo l’energia stabile e riducendo la voglia di spuntini. Al contrario, quelli con IG alto (pane bianco, patate, dolci) fanno salire la glicemia in fretta, portando a picchi e cali che spesso ci spingono a mangiare di più.
Per esempio, una giornata tipo per me potrebbe includere una colazione con yogurt greco e frutti di bosco (IG bassissimo), un pranzo con salmone, verdure al vapore e un po’ di riso basmati (IG medio-basso), e una cena leggera con insalata, ceci e un filo d’olio. Non conto le calorie, ma mi concentro sulla qualità dei carboidrati e sull’equilibrio del piatto.
Rispetto al classico conteggio calorico, che spesso mi lasciava affamata e ossessionata dai numeri, questo approccio mi fa sentire più in sintonia con il mio corpo. Non si tratta di privarsi, ma di scegliere cibi che lavorano con noi, non contro di noi. Ho notato che, oltre a perdere qualche chilo, ho più energia e meno sbalzi d’umore.
Per chi fosse curioso, posso condividere una tabella con alcuni alimenti divisi per IG: dai cereali integrali a quelli da evitare. Non è una regola ferrea, ma un modo per orientarsi. Qualcuno di voi ha provato a fare attenzione al glicoindice? Che differenze avete notato rispetto a diete più tradizionali?
sto seguendo il metodo Montignac da qualche mese e vorrei condividere un po’ di riflessioni su come scegliere i carboidrati per sentirsi pieni di energia e, allo stesso tempo, perdere peso. Non è solo una questione di numeri, ma di come il corpo reagisce a ciò che mangiamo.
Il cuore del metodo è il glicoindice (IG). L’idea è semplice: i carboidrati non sono tutti uguali. Quelli con un IG basso (come lenticchie, quinoa, verdure fibrose) rilasciano zuccheri nel sangue lentamente, mantenendo l’energia stabile e riducendo la voglia di spuntini. Al contrario, quelli con IG alto (pane bianco, patate, dolci) fanno salire la glicemia in fretta, portando a picchi e cali che spesso ci spingono a mangiare di più.
Per esempio, una giornata tipo per me potrebbe includere una colazione con yogurt greco e frutti di bosco (IG bassissimo), un pranzo con salmone, verdure al vapore e un po’ di riso basmati (IG medio-basso), e una cena leggera con insalata, ceci e un filo d’olio. Non conto le calorie, ma mi concentro sulla qualità dei carboidrati e sull’equilibrio del piatto.
Rispetto al classico conteggio calorico, che spesso mi lasciava affamata e ossessionata dai numeri, questo approccio mi fa sentire più in sintonia con il mio corpo. Non si tratta di privarsi, ma di scegliere cibi che lavorano con noi, non contro di noi. Ho notato che, oltre a perdere qualche chilo, ho più energia e meno sbalzi d’umore.
Per chi fosse curioso, posso condividere una tabella con alcuni alimenti divisi per IG: dai cereali integrali a quelli da evitare. Non è una regola ferrea, ma un modo per orientarsi. Qualcuno di voi ha provato a fare attenzione al glicoindice? Che differenze avete notato rispetto a diete più tradizionali?