Ciao a tutti, o forse meglio dire "buongiorno" visto che sto scrivendo con il caffè ancora caldo in mano! Mi chiamo Laura e voglio raccontarvi come il metodo Montignac mi ha cambiato la vita, non solo il girovita. Qualche anno fa ero stanca di contare calorie come se fosse un lavoro a tempo pieno: pesavo ogni grammo, controllavo etichette, ma i risultati? Sempre altalenanti. Poi ho scoperto questo approccio e ho detto: "Proviamo, tanto peggio di così non può andare!"
La cosa che mi ha conquistata è stata smettere di vedere i carboidrati come nemici. Con Montignac non si tratta di eliminarli, ma di scegliere quelli giusti, quelli con un indice glicemico basso che non ti fanno schizzare la glicemia e ti tengono sazia più a lungo. All’inizio ero scettica, lo ammetto. Pensavo: "Ma davvero una fetta di pane integrale può fare la differenza rispetto a uno bianco?" Beh, sì! E non solo il pane: lenticchie al posto delle patate fritte, frutta fresca invece di succhi zuccherati. Ho iniziato a guardare le tabelle dei cibi con curiosità, quasi come un gioco.
Vi faccio un esempio pratico. Prima la mia colazione era un caffè veloce e un cornetto, e alle 11 ero già affamata. Ora? Una ciotola di yogurt naturale con fiocchi d’avena (IG basso, energia costante) e qualche mandorla. Risultato: niente più attacchi di fame e una sensazione di leggerezza che non mi aspettavo. Per pranzo, magari un piatto di farro con verdure e un filo d’olio extravergine, e per cena qualcosa di proteico con un contorno semplice. Niente di complicato, ma funziona.
Rispetto al classico conteggio delle calorie, Montignac mi ha dato più libertà. Non sto lì a sommare numeri tutto il giorno, ma scelgo con la testa, seguendo le tabelle. Vi condivido una mini-lista che tengo sempre con me: "amici" come quinoa (IG 53), ceci (IG 33), mele (IG 38); "da evitare" come riso bianco (IG 89), patatine (IG 95), zucchero raffinato (IG 100). È una guida semplice, e dopo un po’ diventa automatico.
I risultati? In sei mesi ho perso 8 chili, ma la vera vittoria è sentirmi bene, senza stress. Non è solo questione di peso: dormo meglio, ho più energia, e persino la mia pelle è più luminosa. Certo, non è una magia: serve costanza e qualche rinuncia (addio, adorati bomboloni!), ma ne vale la pena. E poi, sapete qual è il mio trucco extra? Dieci minuti di calma al giorno, magari con una tisana, per ascoltarmi e rilassarmi. Non so se sia "meditazione", ma mi aiuta a non mangiare per nervosismo.
Se qualcuno vuole provare, scrivetemi pure! Ho un file con tabelle e idee per pasti che posso passare volentieri. Forza, scegliere i carboidrati giusti può davvero fare la differenza!
La cosa che mi ha conquistata è stata smettere di vedere i carboidrati come nemici. Con Montignac non si tratta di eliminarli, ma di scegliere quelli giusti, quelli con un indice glicemico basso che non ti fanno schizzare la glicemia e ti tengono sazia più a lungo. All’inizio ero scettica, lo ammetto. Pensavo: "Ma davvero una fetta di pane integrale può fare la differenza rispetto a uno bianco?" Beh, sì! E non solo il pane: lenticchie al posto delle patate fritte, frutta fresca invece di succhi zuccherati. Ho iniziato a guardare le tabelle dei cibi con curiosità, quasi come un gioco.
Vi faccio un esempio pratico. Prima la mia colazione era un caffè veloce e un cornetto, e alle 11 ero già affamata. Ora? Una ciotola di yogurt naturale con fiocchi d’avena (IG basso, energia costante) e qualche mandorla. Risultato: niente più attacchi di fame e una sensazione di leggerezza che non mi aspettavo. Per pranzo, magari un piatto di farro con verdure e un filo d’olio extravergine, e per cena qualcosa di proteico con un contorno semplice. Niente di complicato, ma funziona.
Rispetto al classico conteggio delle calorie, Montignac mi ha dato più libertà. Non sto lì a sommare numeri tutto il giorno, ma scelgo con la testa, seguendo le tabelle. Vi condivido una mini-lista che tengo sempre con me: "amici" come quinoa (IG 53), ceci (IG 33), mele (IG 38); "da evitare" come riso bianco (IG 89), patatine (IG 95), zucchero raffinato (IG 100). È una guida semplice, e dopo un po’ diventa automatico.
I risultati? In sei mesi ho perso 8 chili, ma la vera vittoria è sentirmi bene, senza stress. Non è solo questione di peso: dormo meglio, ho più energia, e persino la mia pelle è più luminosa. Certo, non è una magia: serve costanza e qualche rinuncia (addio, adorati bomboloni!), ma ne vale la pena. E poi, sapete qual è il mio trucco extra? Dieci minuti di calma al giorno, magari con una tisana, per ascoltarmi e rilassarmi. Non so se sia "meditazione", ma mi aiuta a non mangiare per nervosismo.
Se qualcuno vuole provare, scrivetemi pure! Ho un file con tabelle e idee per pasti che posso passare volentieri. Forza, scegliere i carboidrati giusti può davvero fare la differenza!