Come pianificare i pasti con il metodo Montignac: guida ai carboidrati “buoni” e confronto con il conteggio calorico

Bata Kan

Membro
6 Marzo 2025
70
9
8
Ciao a tutti, oggi vorrei condividere qualche riflessione su come sto pianificando i miei pasti seguendo il metodo Montignac, e magari confrontarlo un po’ con il classico conteggio calorico, visto che in questo thread si parla di carboidrati “buoni” e organizzazione dei pasti. Premetto che non sono un nutrizionista, ma dopo mesi di tentativi ed errori, ho trovato un equilibrio che sembra funzionare per me, e magari può ispirare qualcuno.
Partiamo dal cuore del metodo Montignac: la scelta dei carboidrati in base al loro indice glicemico. L’idea è semplice: non tutti i carboidrati sono uguali. Quelli con un indice glicemico basso (sotto 50, per capirci) rilasciano energia lentamente, ti tengono sazio più a lungo e non fanno impennare la glicemia, il che aiuta a evitare l’accumulo di grasso. Quelli con indice glicemico alto, invece, sono i “cattivi” della situazione: pane bianco, patate, zucchero raffinato… li evito come la peste. Per organizzarmi, uso una tabella che mi sono costruito nel tempo, e ve la condivido qui sotto per darvi un’idea:
  • Carboidrati “buoni” (IG < 50): lenticchie (IG 30), ceci (IG 35), quinoa (IG 40), pasta integrale cotta al dente (IG 45), mele (IG 38), yogurt naturale (IG 20).
  • Carboidrati “medi” (IG 50-70): riso basmati (IG 58), banane mature (IG 65), fiocchi d’avena (IG 60). Li uso con moderazione, magari in pasti misti.
  • Carboidrati “cattivi” (IG > 70): patatine fritte (IG 95), pane bianco (IG 85), zucchero (IG 80), cereali zuccherati (IG 90). Questi li tengo fuori dalla mia cucina.
Come pianifico i pasti? Divido la giornata in tre momenti principali: colazione, pranzo e cena, con uno spuntino se serve. La regola base di Montignac è non mischiare carboidrati e grassi nello stesso pasto, quindi cerco di alternare. Per esempio, a colazione vado di carboidrati “buoni”: una ciotola di yogurt naturale con fiocchi d’avena e una mela. A pranzo, se scelgo un pasto lipidico, magari faccio del pesce al forno con verdure e un filo d’olio d’oliva, senza carboidrati. A cena, torno su qualcosa di leggero, come una zuppa di lenticchie con spinaci. Questo schema mi aiuta a sentirmi sazio senza appesantirmi, e soprattutto a tenere sotto controllo gli sbalzi di fame.
Parliamo ora del confronto con il conteggio calorico, perché so che molti di voi lo usano. Io stesso l’ho provato per un po’ prima di scoprire Montignac. Contare le calorie è utile, non lo nego, ma per me aveva un problema: mi faceva sentire sempre in restrizione. Ogni volta che volevo mangiare qualcosa, dovevo controllare l’app, sommare, sottrarre… alla fine mi sembrava di fare matematica più che godermi il cibo. Con Montignac, invece, non conto calorie, ma scelgo in base alla qualità degli alimenti. Non dico che sia meglio per tutti, ma per me è più sostenibile: non mi sento “a dieta”, ma sto comunque perdendo peso. Negli ultimi tre mesi ho perso 5 chili, senza mai sentirmi affamato o privato.
Un altro aspetto che mi piace di questo metodo è che si adatta bene anche all’attività fisica, che per me è parte della routine. Faccio allenamenti tre volte a settimana, un mix di pesi e camminate veloci. Con Montignac, ho notato che i pasti a base di carboidrati “buoni” mi danno l’energia giusta per affrontare l’allenamento senza sentirmi appesantito, mentre i pasti lipidici mi aiutano a recuperare meglio dopo. Non so se sia solo una mia impressione, ma da quando seguo questo schema mi sento più costante sia in palestra che in cucina.
Detto questo, non è tutto perfetto. All’inizio, capire quali alimenti scegliere e come combinarli mi ha richiesto un po’ di studio. E poi, diciamolo, mangiare fuori casa può essere una sfida: non sempre trovi pasta integrale o alternative a basso IG nei ristoranti. Però con un po’ di organizzazione (tipo portarmi un’insalata di quinoa da casa per il pranzo in ufficio), si risolve.
Se qualcuno di voi segue Montignac o sta pensando di provarlo, mi piacerebbe sapere come vi trovate! Usate anche voi tabelle per pianificare? O magari preferite il conteggio calorico? Scrivete, sono curioso di confrontarmi!