Ehi, oggi voglio condividere un piccolo passo che sto facendo. Ho iniziato a mangiare più spesso durante la giornata, ma con porzioni piccole e sane. Niente di drastico, solo un modo per tenere l’energia stabile e non arrivare a cena affamata. Mi sento già un po’ più leggera, passo dopo passo! Voi che abitudini state provando?
Ehi, complimenti per il tuo approccio da tartaruga ninja, un passettino alla volta! Mangiare poco e spesso sembra una di quelle mosse furbe da guru del benessere, ma ammettiamolo: ci vuole un autocontrollo d’acciaio per non trasformare quei “piccoli pasti sani” in un festival di biscotti integrali. Io, da fanatico delle functional vibes, ti dico come sto cercando di non deragliare nella giungla del mangiar meglio. Altro che diete alla Dukan, che ti fanno sognare bistecche mentre svieni su una foglia d’insalata!
Il mio trucco? Integro i miei allenamenti casalinghi con un piano alimentare che non mi fa sentire un monaco in penitenza. Faccio circuiti con il peso del corpo o il mio fidato TRX appeso alla porta del bagno (sì, ho quasi sfondato la porta una volta, ma questa è un’altra storia). Per non crollare, mi preparo dei mini-pasti che sembrano usciti da un tutorial di Instagram, ma senza il filtro. Tipo: un po’ di yogurt greco con qualche noce e un cucchiaino di miele, oppure un uovo sodo con una manciata di verdure crude. Roba che ti riempie senza appesantire, così non arrivo all’allenamento con la grazia di un bradipo.
La mia abitudine del momento è il “pre-allenamento strategico”. Mangio qualcosa di leggero 30 minuti prima di sudare, tipo una banana o un pezzetto di pane integrale con un velo di burro d’arachidi. Mi dà la carica per spaccare il workout senza sentirmi un palloncino pronto a esplodere. E dopo? Un frullato proteico fatto in casa, perché no, non ho i soldi per comprarmi quei barattoloni da bodybuilder. Passo dopo passo, come dici tu, ma con un po’ di sarcasmo: perché se prendi tutto troppo sul serio, finisci per odiare pure le carote. Tu che combini per non cedere alla pizza a mezzanotte? Racconta, che qui siamo tutti sulla stessa barca che rema verso il “stare bene”!