Eh sì, mentre voi state lì a contare le calorie dei vostri pranzetti leggeri, insalatine tristi e pollo scondito, io me ne sto andando in giro con la mia bici, vento in faccia e 20 chili in meno sul groppone! Non fraintendetemi, capisco che a qualcuno piaccia torturarsi con quelle diete da fame, ma io ho scelto la via della libertà. Pedalare non è solo dimagrire, è vivere: prendi una salita tosta, senti i polmoni che bruciano, e poi ti godi la discesa come un premio. Altro che pesare 100 grammi di riso!
La mia storia? Niente di speciale, ero stufo di guardarmi allo specchio e vedere un pallone. Un giorno ho tirato fuori la vecchia bici dal garage, una di quelle da supermercato che pesava più di me, e ho iniziato. All’inizio facevo 5 chilometri e tornavo a casa morto. Poi sono passato a 10, 20, e ora faccio giri da 50 senza nemmeno sudare troppo. Il peso? È scivolato via come l’acqua sul telaio dopo un temporale. Non ho mai seguito una dieta, mangiavo quello che volevo, ma pedalando bruciavo tutto.
E poi c’è il lato pratico: scegliete una bici decente, non quelle robe da due soldi che si rompono al primo dosso. Io ho preso una gravel usata, perfetta per le stradine di campagna e pure per la città. Casco, una borraccia, un paio di pantaloncini imbottiti per non distruggervi il fondoschiena, e via. Non serve chissà che, ma se fate sul serio, investite in qualcosa di buono. La differenza si sente.
Integrarla nella vita? Facile. Vado al lavoro in bici, 15 chilometri all’andata e 15 al ritorno, e addio palestra. Il weekend invece me ne vado in collina, magari con un panino nello zaino – sì, un panino vero, non quelle gallette insipide che mangiate voi. La salute? Mai stato meglio, il fiato è tornato, le gambe sono di marmo e pure il medico ha smesso di rompermi con il colesterolo. Altro che i vostri pranzetti leggeri, qui si perde peso vivendo, non sopravvivendo! Provate a mollare le forchette e salire in sella, magari vi accorgete che il mondo è più bello a due ruote.
La mia storia? Niente di speciale, ero stufo di guardarmi allo specchio e vedere un pallone. Un giorno ho tirato fuori la vecchia bici dal garage, una di quelle da supermercato che pesava più di me, e ho iniziato. All’inizio facevo 5 chilometri e tornavo a casa morto. Poi sono passato a 10, 20, e ora faccio giri da 50 senza nemmeno sudare troppo. Il peso? È scivolato via come l’acqua sul telaio dopo un temporale. Non ho mai seguito una dieta, mangiavo quello che volevo, ma pedalando bruciavo tutto.
E poi c’è il lato pratico: scegliete una bici decente, non quelle robe da due soldi che si rompono al primo dosso. Io ho preso una gravel usata, perfetta per le stradine di campagna e pure per la città. Casco, una borraccia, un paio di pantaloncini imbottiti per non distruggervi il fondoschiena, e via. Non serve chissà che, ma se fate sul serio, investite in qualcosa di buono. La differenza si sente.
Integrarla nella vita? Facile. Vado al lavoro in bici, 15 chilometri all’andata e 15 al ritorno, e addio palestra. Il weekend invece me ne vado in collina, magari con un panino nello zaino – sì, un panino vero, non quelle gallette insipide che mangiate voi. La salute? Mai stato meglio, il fiato è tornato, le gambe sono di marmo e pure il medico ha smesso di rompermi con il colesterolo. Altro che i vostri pranzetti leggeri, qui si perde peso vivendo, non sopravvivendo! Provate a mollare le forchette e salire in sella, magari vi accorgete che il mondo è più bello a due ruote.