Coaching online: mi sta cambiando la vita o mi sta solo stressando? Parliamo di risultati veri!

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6 Marzo 2025
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Ehi, guardate qui, sono stufo di sentir parlare di diete miracolose e integratori magici! Io col coaching online ci sto dando dentro da mesi, sotto torchio di un trainer e un dietologo che mi seguono da remoto. Vi dico la verità: non è una passeggiata, mi stanno facendo il culo! Ogni settimana mi tocca mandare report, pesarmi, fotografare quello che mangio… un incubo per chi come me ama sgarrare con una pizza bella unta. Però, cavolo, funziona. Ieri mi guardo allo specchio e vedo che i jeans non mi strangolano più la pancia, e pure la bilancia non mente: -8 kg da quando ho iniziato. Merito loro che mi tengono in riga, mi hanno pure fatto scoprire robe tipo pesce grasso e semi che prima snobbavo – e sapete che vi dico? Mi sento meno uno straccio, ho più energia per spaccare tutto.
Ma non è tutto rose e fiori, eh. Il trainer mi rompe se salto un allenamento, il dietologo mi fa la predica se bevo una birra di troppo. A volte vorrei mandarli a quel paese, perché non capiscono che ho una vita oltre ‘sta maledetta dieta! Le consulenze? Sempre uguali: “Come stai? Cosa hai mangiato? Hai fatto i pesi?”. Mi stressano, sembra un interrogatorio. Eppure, non mollo, perché i risultati li vedo e li sento, dalla pelle che non è più un disastro al fiato che regge quando corro. Voi che ne pensate? Qualcuno ci è passato? Vale la pena sto supplizio o è meglio mollare e tornare a strafogarmi di carbonara senza nessuno che mi controlla? Parliamone, perché sto coaching mi sta salvando e distruggendo allo stesso tempo!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio un “salve, compagni di sventura”! Io ti capisco alla grande, sai? Anch’io sono nel vortice del coaching online da un po’, e pure io mi sono buttata nei fitness marathon come se fosse una questione di vita o di morte. Tipo, quei challenge da 30 giorni con tabelle di allenamenti e obiettivi assurdi, dove ti senti un guerriero spartano un giorno e un relitto umano quello dopo. E ti dirò: il tuo racconto mi ha fatto ridere e annuire allo stesso tempo, perché è un po’ come guardarmi allo specchio – ma senza pancia che straborda dai jeans, ormai!

Io sono una fanatica di questi marathon online proprio per quel mix di adrenalina e competizione che ti dà la carica. Sai quando vedi gli altri del gruppo postare i loro progressi su WhatsApp o Instagram, tipo “-5 kg” o “ho fatto 50 squat oggi”, e tu pensi: “Ok, non posso essere da meno”? Quella roba mi motiva un casino, più di qualsiasi predica del mio coach. Il mio ultimo challenge era uno di quelli tosti: niente carboidrati dopo le 18, pesi 4 volte a settimana e pure 10.000 passi al giorno. All’inizio volevo morire, giuro, soprattutto quando vedevo mio marito sbranarsi un piatto di lasagne mentre io rosicchiavo un finocchio. Però, dopo un mese, bam: -6 kg, e mi sentivo tipo Wonder Woman – ma con le occhiaie, eh.

Il tuo trainer e il dietologo che ti torchiano? Been there, done that. Anche i miei mi stanno col fiato sul collo: “Hai mandato la foto del pranzo?”, “Perché hai saltato il plank ieri?”. A volte mi sembra di essere tornata a scuola con la maestra che controlla i compiti. E sì, pure io ho i miei momenti di ribellione – tipo quella volta che ho nascosto una fetta di tiramisù al coach e ho detto che era “yogurt proteico con cacao”. Ma la verità è che funziona, no? Come dici tu, i jeans non ti strangolano più, la bilancia ti sorride e magari pure la pressione – che a me preoccupava – si è calmata un po’ con tutto quel pesce e i semi che ora amo pure io.

Però, capisco il tuo “mi sta distruggendo”. È un tira e molla continuo: vuoi mollare, ma poi ti guardi e pensi “cavolo, sto diventando una versione decente di me stesso”. Io dico che vale la pena, ma solo se ti piace quel brivido della sfida. Se per te è solo stress e basta, magari prova a cambiare formula: un marathon con un gruppo, tipo quelli dove si vince pure un premio simbolico, potrebbe darti la spinta senza farti sentire in galera. Che ne pensi? Dai, resisti, che la carbonara può aspettare – o almeno, falla light e fregatene del dietologo per una sera!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio un “salve, compagni di sventura”! Io ti capisco alla grande, sai? Anch’io sono nel vortice del coaching online da un po’, e pure io mi sono buttata nei fitness marathon come se fosse una questione di vita o di morte. Tipo, quei challenge da 30 giorni con tabelle di allenamenti e obiettivi assurdi, dove ti senti un guerriero spartano un giorno e un relitto umano quello dopo. E ti dirò: il tuo racconto mi ha fatto ridere e annuire allo stesso tempo, perché è un po’ come guardarmi allo specchio – ma senza pancia che straborda dai jeans, ormai!

Io sono una fanatica di questi marathon online proprio per quel mix di adrenalina e competizione che ti dà la carica. Sai quando vedi gli altri del gruppo postare i loro progressi su WhatsApp o Instagram, tipo “-5 kg” o “ho fatto 50 squat oggi”, e tu pensi: “Ok, non posso essere da meno”? Quella roba mi motiva un casino, più di qualsiasi predica del mio coach. Il mio ultimo challenge era uno di quelli tosti: niente carboidrati dopo le 18, pesi 4 volte a settimana e pure 10.000 passi al giorno. All’inizio volevo morire, giuro, soprattutto quando vedevo mio marito sbranarsi un piatto di lasagne mentre io rosicchiavo un finocchio. Però, dopo un mese, bam: -6 kg, e mi sentivo tipo Wonder Woman – ma con le occhiaie, eh.

Il tuo trainer e il dietologo che ti torchiano? Been there, done that. Anche i miei mi stanno col fiato sul collo: “Hai mandato la foto del pranzo?”, “Perché hai saltato il plank ieri?”. A volte mi sembra di essere tornata a scuola con la maestra che controlla i compiti. E sì, pure io ho i miei momenti di ribellione – tipo quella volta che ho nascosto una fetta di tiramisù al coach e ho detto che era “yogurt proteico con cacao”. Ma la verità è che funziona, no? Come dici tu, i jeans non ti strangolano più, la bilancia ti sorride e magari pure la pressione – che a me preoccupava – si è calmata un po’ con tutto quel pesce e i semi che ora amo pure io.

Però, capisco il tuo “mi sta distruggendo”. È un tira e molla continuo: vuoi mollare, ma poi ti guardi e pensi “cavolo, sto diventando una versione decente di me stesso”. Io dico che vale la pena, ma solo se ti piace quel brivido della sfida. Se per te è solo stress e basta, magari prova a cambiare formula: un marathon con un gruppo, tipo quelli dove si vince pure un premio simbolico, potrebbe darti la spinta senza farti sentire in galera. Che ne pensi? Dai, resisti, che la carbonara può aspettare – o almeno, falla light e fregatene del dietologo per una sera!
Ehi, salve a te, compagna di avventure e disavventure! Leggerti è stato come fare un tuffo nei miei stessi alti e bassi con il coaching online – ti giuro, mi sono rivista in ogni singola riga, dal “guerriero spartano” al “relitto umano”! Questi marathon fitness sono una droga, vero? Ti prendono, ti sbattono contro il muro della tua forza di volontà e poi ti fanno volare quando vedi i risultati. Io pure sono una che vive per quel brivido: vedere gli altri del gruppo che postano i loro “-qualcosa kg” o “ho corso 5 km” mi accende una scintilla dentro, tipo “ok, tocca a me, non mollo”. È una competizione con me stessa, ma anche con loro, e funziona!

Il tuo ultimo challenge mi ha fatto sudare solo a leggerlo – niente carboidrati dopo le 18? Io già al terzo giorno sognavo pizzoccheri e polenta, altro che finocchi! Però capisco quel “bam” che dici tu: quando la bilancia ti dà ragione e ti senti una specie di supereroina (occhiaie incluse, eh, ci sta). Anche io ho avuto la mia fase “Wonder Woman” dopo un mese di pesi, camminate infinite e insalatone che ormai preparo a occhi chiusi. E sì, il marito che si gode le lasagne mentre tu sei lì con il tuo sedano è una prova di resistenza che meriterebbe un premio a parte!

Sul trainer e il dietologo che ti stanno addosso, ti sento forte. I miei sono uguale: “Hai fatto i tuoi 10.000 passi?”, “Cos’è quella macchia sul piatto, non sarà olio vero?”. A volte vorrei mandarli a quel paese e mangiarmi una carbonara senza sensi di colpa, ma poi mi guardo allo specchio e penso: “Ok, forse ne vale la pena”. La tua fetta di tiramisù spacciata per yogurt? Geniale! Io una volta ho giurato che il mio “gelato proteico” non era in realtà un Magnum rubato dal freezer – e ci hanno creduto, sai?

Comunque, sul tuo “mi sta distruggendo”, ti capisco eccome. È un equilibrio fragile: un giorno sei gasata, quello dopo vuoi solo nasconderti sotto le coperte con un pacco di biscotti. Secondo me, la chiave è trovare qualcosa che ti tenga viva la motivazione senza farti sentire in trappola. Hai mai provato a buttarti in un challenge con un gruppo più rilassato? Tipo quelli dove magari c’è un tema divertente, o dove si condividono anche i momenti no, non solo i trionfi. Io una volta ho fatto un marathon dove ogni tanto ci davamo “pause strategiche” – un giorno libero per respirare (letteralmente!) e ricaricare le pile. Mi ha aiutato a non mollare, perché sentivo meno la pressione e più il divertimento.

Dai, resisti ancora un po’, che i jeans larghi e la bilancia amica ripagano tutto. E se proprio lo stress ti mangia viva, molla il dietologo per una sera, fai una carbonara light (con la panna vegetale, eh, che non si arrabbia troppo) e respira profondo – alla fine, il coaching deve cambiarti la vita, non farti venire l’esaurimento! Che dici, ci stai?
 
Ehi, Lukasz, salve nel nome della forza che ci tiene in piedi anche quando le gambe tremano! Leggerti è stato un po’ come sfogliare il mio diario di questi ultimi anni: un mix di sudore, risate e quella sensazione di essere benedetti e messi alla prova allo stesso tempo. Questi marathon online, accidenti, sono come una chiamata divina – ti spingono a dare il meglio, a combattere le tentazioni (tipo tuo marito con le lasagne, che scena epica!), e poi ti ricompensano con una versione di te che non sapevi nemmeno di poter essere. Io ci vedo quasi un disegno superiore, sai? Come se ogni squat, ogni passo, fosse un modo per onorare il corpo che ci è stato dato.

Anch’io vivo per quel fuoco che si accende quando vedo i progressi degli altri nel gruppo – quel “-5 kg” o “ho fatto 100 burpees” è come un coro di angeli che mi canta “forza, ce la puoi fare anche tu!”. Non è solo competizione, è ispirazione pura. Il mio percorso è stato tutto a base di esercizi con il peso del corpo e TRX – niente palestre, niente attrezzi complicati, solo me, il pavimento di casa e una cinghia appesa alla porta. Tipo una preghiera quotidiana: 30 minuti di plank, squat, affondi e trazioni, e ti senti come se avessi scalato una montagna sacra. Il mio ultimo “miracolo”? -7 kg in due mesi, e una resistenza che mi fa quasi credere di poter correre fino a Roma per un’udienza papale!

Il tuo racconto sul dietologo e il trainer che ti controllano mi ha fatto sorridere – oh, quanto li conosco quei “guardiani”! I miei sono uguale: “Hai fatto i tuoi esercizi?”, “Cos’era quel rumore, non starai aprendo il frigo, vero?”. A volte mi sembra di essere una novizia in convento, con loro che vegliano su ogni mio passo. Ma sai una cosa? È proprio quella disciplina ferrea che mi ha salvato. Una volta ho ceduto e ho mangiato un pezzo di focaccia – buonissima, per carità – ma poi mi sono sentita così in colpa che ho fatto doppia sessione di TRX per penitenza. E funziona, no? Come dici tu, i jeans non ti stringono più, la bilancia diventa un’alleata e magari pure il cuore ringrazia per tutto quel movimento.

Sul tuo “mi sta distruggendo”, però, ti capisco con tutta l’anima. È una lotta, una croce che portiamo: da un lato la gloria di vedere i risultati, dall’altro la fatica che ti spezza. Io credo che il segreto sia trovare una via che ti dia pace, non solo sudore. Hai mai provato a fare un challenge più “mite”, magari con un gruppo che ti sostiene come una comunità di fedeli? Io una volta mi sono unita a un gruppo dove ci si allenava in casa con esercizi semplici – tipo plank e affondi – e ogni tanto ci si concedeva un “giorno di grazia” per riposare e pregare (o mangiare un boccone di qualcosa di buono, confessiamolo!). Era meno stress e più gioia, come un cammino spirituale fatto di piccoli passi.

Resisti, sorella di lotta, che la strada è dura ma piena di benedizioni! Se lo stress ti schiaccia, prenditi una pausa – magari una sera fai una cena leggera, tipo un’insalata con un filo d’olio benedetto (scherzo, eh!), e riallinea il cuore con i tuoi obiettivi. Il coaching online può essere una luce, non un peso: trova il tuo ritmo, magari con qualche esercizio a corpo libero che puoi fare ovunque, e vedrai che il Signore – o almeno la bilancia – ti sorriderà ancora. Che ne pensi, ti va di provarci con me? Forza, che siamo più forti di quel tiramisù nascosto!
 
Ehi, compagna di sudore e sogni, che piacere leggerti! Mi hai fatto quasi commuovere con quel tuo racconto che sembra un inno alla fatica e alla rinascita – sai, è come guardarsi allo specchio, ma uno di quelli che ti mostra pure l’anima, non solo i chili in meno. Il tuo entusiasmo per i progressi del gruppo è contagioso, tipo un’energia che rimbalza da un “-5 kg” a un “100 burpees” e ti colpisce dritto al cuore. E quel tuo TRX appeso alla porta? Una genialata! Io sono il tipo da “il pavimento è il mio tempio”, e pure per me non servono palestre o attrezzi da fantascienza: un tappetino, il peso del mio corpo e via, si parte con squat, plank e affondi come se fosse una missione sacra.

Sai, anch’io ho trovato la mia salvezza nei 30 minuti al giorno a casa – niente di complicato, solo movimenti semplici che ti fanno sentire forte senza bisogno di urlare “aiuto” a un personal trainer. Il mio “miracolo” è stato simile al tuo: -8 kg in tre mesi, tutto con jumping jacks, mountain climbers e una sedia per fare i dip. Ogni tanto mi concedo una pausa, tipo un giorno in cui mi siedo e respiro, magari con una tisana in mano invece di un piatto di pasta (anche se, confesso, il profumo delle lasagne di mio marito è una tentazione che richiede un esorcismo!). Però hai ragione: è quella disciplina ferrea, quel “no” detto al frigo e quel “sì” al movimento, che alla fine ti ripaga. I jeans che scivolano senza lottare sono una benedizione che vale ogni goccia di sudore.

Sul coaching online che a volte ti distrugge, ti sento proprio: è un cammino con la croce sulle spalle, ma anche con una luce in fondo. Io ho imparato a fare pace con lo stress trovando un ritmo mio – tipo alternare giorni intensi con giorni più leggeri, magari solo 15 minuti di stretching o una camminata veloce in salotto mentre guardo una serie. E se vuoi un consiglio da “guru casalingo”, prova a inserire qualcosa di semplice ma potente: gli squat con una bottiglia d’acqua in mano, o i plank mentre preghi (o imprechi, dipende dal giorno!). Non serve strafare, basta essere costanti – come una litania che reciti col corpo.

E quel gruppo di cui parli, con i “giorni di grazia”? Mi hai acceso una lampadina! Potremmo provarci insieme, no? Immagina: ci diamo un obiettivo facile – tipo 20 affondi al giorno o 1 minuto di plank – e ci sosteniamo come sorelle di lotta. Se sgarriamo con un boccone di focaccia (perché sì, capita anche ai santi!), ci perdoniamo e ripartiamo. Il coaching online può essere una guida, ma siamo noi a decidere il passo: una cena leggera – insalata, un po’ di proteine, un filo d’olio (benedetto o no, decidi tu!) – e poi via con un allenamento che ti fa sorridere, non solo sudare.

Forza, non mollare! Se lo stress ti prende per il collo, scrivimi e ci inventiamo una sfida casalinga – tipo “10 burpees per ogni cucchiaio di tiramisù che sogniamo”. La bilancia sarà anche severa, ma il cuore sa che stiamo vincendo. Che dici, ci stai? Dai, che insieme scaliamo montagne – o almeno il nostro salotto!
 
Ehi, guardate qui, sono stufo di sentir parlare di diete miracolose e integratori magici! Io col coaching online ci sto dando dentro da mesi, sotto torchio di un trainer e un dietologo che mi seguono da remoto. Vi dico la verità: non è una passeggiata, mi stanno facendo il culo! Ogni settimana mi tocca mandare report, pesarmi, fotografare quello che mangio… un incubo per chi come me ama sgarrare con una pizza bella unta. Però, cavolo, funziona. Ieri mi guardo allo specchio e vedo che i jeans non mi strangolano più la pancia, e pure la bilancia non mente: -8 kg da quando ho iniziato. Merito loro che mi tengono in riga, mi hanno pure fatto scoprire robe tipo pesce grasso e semi che prima snobbavo – e sapete che vi dico? Mi sento meno uno straccio, ho più energia per spaccare tutto.
Ma non è tutto rose e fiori, eh. Il trainer mi rompe se salto un allenamento, il dietologo mi fa la predica se bevo una birra di troppo. A volte vorrei mandarli a quel paese, perché non capiscono che ho una vita oltre ‘sta maledetta dieta! Le consulenze? Sempre uguali: “Come stai? Cosa hai mangiato? Hai fatto i pesi?”. Mi stressano, sembra un interrogatorio. Eppure, non mollo, perché i risultati li vedo e li sento, dalla pelle che non è più un disastro al fiato che regge quando corro. Voi che ne pensate? Qualcuno ci è passato? Vale la pena sto supplizio o è meglio mollare e tornare a strafogarmi di carbonara senza nessuno che mi controlla? Parliamone, perché sto coaching mi sta salvando e distruggendo allo stesso tempo!
Ehi, ciao a tutti, mi butto nella mischia perché questo post mi ha proprio colpito! Senti, capisco alla grande il tuo tira e molla col coaching online, quel mix di “oddio, funziona” e “ma chi me l’ha fatto fare”. Io sono uno di quelli fissati col bodyflex – sì, quella roba di respirazione strana e stretching che sembra quasi una danza bizzarra – e ti dico: ti capisco quando parli di disciplina che ti salva e ti stressa insieme.

Il tuo percorso coi jeans che non ti strangolano più e i -8 kg è una vittoria pazzesca, complimenti! È vero, avere qualcuno che ti segue passo passo, tipo il tuo trainer e il dietologo, è un’arma a doppio taglio: ti tengono in riga, ma a volte ti fanno sentire in gabbia. Io col bodyflex non ho un coach fisso che mi controlla il piatto, però mi sono imposto da solo di farlo ogni giorno, e ti giuro, all’inizio era una lotta contro me stesso. “Ma perché sto qua a sbuffare come un mantice invece di mangiarmi una pizza?” mi chiedevo. Poi, piano piano, ho visto i risultati: la pancia meno gonfia, le cosce più toniche, e un’energia che prima mi sognavo.

La chiave per me è stata quella respirazione profonda che ossigena tutto – ti senti vivo, non so come spiegartelo meglio. E poi, lo stretching mirato mi ha aiutato a sciogliere tensioni che neanche sapevo di avere. Non è una dieta, non è un “devi mangiare questo e non quello”, ma un modo per far lavorare il corpo dall’interno. Certo, non è magico come gli integratori che ti promettono la luna, però è reale, e i cambiamenti li senti nella carne, non solo allo specchio.

Tornando a te, mi sa che il tuo stress viene da quel controllo costante – report, foto, bilancia… mamma mia, sembra un lavoro! Io ti direi: tieni duro, perché i risultati parlano chiaro, ma magari prova a ritagliarti un angolino di libertà. Tipo, col bodyflex io ho trovato il mio equilibrio: non rinuncio a una birra o a un piatto di carbonara ogni tanto, ma poi so che con qualche esercizio mirato tengo tutto sotto controllo senza sentirmi in colpa. Forse potresti mischiare un po’ il loro rigore con qualcosa di tuo, che ti faccia respirare (letteralmente, eh!).

Insomma, mollare no, non ora che stai vedendo il frutto di ‘sto supplizio! Però ascoltati: se il coaching ti sta salvando, bene, ma se ti distrugge troppo, cerca un compromesso. Che ne pensi di provare qualcosa come il bodyflex per alleggerire il peso di quelle “prediche”? Magari ti dà una mano a sentirti meno sotto torchio e più in pace col tuo corpo. Fammi sapere, sono curioso di vedere come va avanti la tua avventura! Forza, che sei sulla strada giusta!
 
Ehi, raga, mi ci ficco anch’io perché questo thread mi ha preso di brutto! Guarda, rrppbb, ti capisco da morire, quel misto di “cavolo, sta funzionando” e “ma perché mi sto infliggendo ‘sta tortura” è proprio quello che sento io da quando ho deciso di mettermi in gioco. Sono un novellino totale, eh, ho iniziato a pensare al serio di perdere peso tipo due settimane fa, e sto ancora cercando di capire da dove partire. Leggerti mi ha gasato un sacco, però! Quei -8 kg, i jeans che non ti strangolano più, l’energia che ti senti addosso… cioè, è tipo un sogno per me che ora mi guardo allo specchio e vedo solo rotolini e fiatone dopo due scale.

Io ancora non ho un coach online, ma sto leggendo tutto quello che trovo – forum, articoli, video su YouTube – per buttarmi nella mischia. Il tuo racconto mi fa venir voglia di provarci sul serio, anche se ammetto che l’idea di mandare foto del piatto o pesarmi ogni settimana mi mette già ansia! Però, porca miseria, se funziona come dici tu, forse vale la pena sudare e stressarsi un po’. Mi sa che il trucco è quello che dici: vedere i risultati ti tiene agganciato, no? Tipo, io ora sto provando a mangiare più robe sane – ieri ho preso del salmone perché ho letto che il pesce grasso fa bene, e non era male! – ma la pizza unta mi chiama ancora, non so se riuscirei a resistere con qualcuno che mi controlla ogni sgarro.

Il tuo “supplizio” con trainer e dietologo mi fa ridere e tremare insieme. Cioè, fighissimo che ti seguono e ti spingono, ma pure io al posto tuo vorrei mandarli a stendere ogni tanto! “Ehi, ho una vita, lasciatemi una birra in pace!” – ti immagino proprio mentre lo urli. Eppure, quel “non mollo” che hai scritto mi ha colpito. Io sono all’inizio, ma già sogno di guardarmi e dire “cavolo, ce la sto facendo”. Tu che hai tirato dritto nonostante lo stress, sei una specie di eroe per me ora!

Senti, ma secondo te come si fa a reggere quel ritmo senza impazzire? Cioè, i report e le prediche sono pesanti, ma i risultati ti ripagano abbastanza da non mollare tutto per una carbonara? Io sto pensando di partire con qualcosa di soft, tipo camminate veloci o qualche esercizio a casa, ma il coaching online mi attira un sacco dopo il tuo post. Magari non così tosto come il tuo, però qualcosa per darmi una spinta. Voi che siete più avanti, che mi dite? Si riesce a trovare un equilibrio o è sempre una guerra tra voglia di cambiare e voglia di divano e patatine?

Dai, rrppbb, continua a spaccare, che mi stai ispirando un casino! E se hai un trucco per non cedere alla pizza, scrivimelo, perché io sono ancora nella fase “ok, da lunedì si inizia”… ma poi arriva il weekend e ciao! Fammi sapere come vai, che voglio festeggiare i tuoi prossimi -8 kg con te (anche se da qui, con un bel “grande!” virtuale)! Forza, che ce la fai, e magari ce la faccio anch’io!
 
Ehi, guardate qui, sono stufo di sentir parlare di diete miracolose e integratori magici! Io col coaching online ci sto dando dentro da mesi, sotto torchio di un trainer e un dietologo che mi seguono da remoto. Vi dico la verità: non è una passeggiata, mi stanno facendo il culo! Ogni settimana mi tocca mandare report, pesarmi, fotografare quello che mangio… un incubo per chi come me ama sgarrare con una pizza bella unta. Però, cavolo, funziona. Ieri mi guardo allo specchio e vedo che i jeans non mi strangolano più la pancia, e pure la bilancia non mente: -8 kg da quando ho iniziato. Merito loro che mi tengono in riga, mi hanno pure fatto scoprire robe tipo pesce grasso e semi che prima snobbavo – e sapete che vi dico? Mi sento meno uno straccio, ho più energia per spaccare tutto.
Ma non è tutto rose e fiori, eh. Il trainer mi rompe se salto un allenamento, il dietologo mi fa la predica se bevo una birra di troppo. A volte vorrei mandarli a quel paese, perché non capiscono che ho una vita oltre ‘sta maledetta dieta! Le consulenze? Sempre uguali: “Come stai? Cosa hai mangiato? Hai fatto i pesi?”. Mi stressano, sembra un interrogatorio. Eppure, non mollo, perché i risultati li vedo e li sento, dalla pelle che non è più un disastro al fiato che regge quando corro. Voi che ne pensate? Qualcuno ci è passato? Vale la pena sto supplizio o è meglio mollare e tornare a strafogarmi di carbonara senza nessuno che mi controlla? Parliamone, perché sto coaching mi sta salvando e distruggendo allo stesso tempo!
Ciao a tutti, vi leggo e mi ritrovo un sacco in quello che dici. Anche io sono uno che passa 8 ore al giorno inchiodato alla scrivania, e ti capisco quando parli di quel mix di stress e soddisfazione col coaching online. Io ho iniziato da un po’, non proprio con un trainer e un dietologo come te, ma con un’app che mi segue e mi dà obiettivi. La verità? All’inizio è una botta: ti controllano tutto, ti senti sotto pressione, e se sgarri ti arriva quella vocina nella testa che ti dice “eh, potevi fare meglio”. Però, come te, i risultati li vedo: non ho perso 8 kg, ma 5 sì, e per uno come me che non ha tempo di andare in palestra è già un miracolo.

Il tuo post mi fa pensare a quanto sia dura incastrare ‘sta roba con una vita normale. Io, per dire, non ho chissà quanto spazio per allenarmi: al massimo faccio due passi veloci in pausa pranzo o qualche esercizio mentre sono al telefono con un cliente – tipo alzarmi sulle punte o stringere una pallina antistress sotto la scrivania per far lavorare un po’ le gambe. Non sarà la maratona, ma almeno non mi sento un blocco di cemento tutto il giorno. Tu che dici del trainer che ti rompe? Io a volte mi stresso pure con l’app, figurati con uno in carne e ossa che mi sta col fiato sul collo! Però è vero, se non ci fosse quel controllo forse mollerei tutto per un piatto di lasagne.

Quello che mi piace del tuo racconto è che parli di energia, non solo di chili. Anche io mi sento meno morto dopo una giornata di lavoro, e pure le gambe sembrano meno pesanti quando salgo le scale. Certo, la pizza unta manca pure a me, e ogni tanto me la concedo – tanto, chi mi vede? Il punto è: secondo me vale la pena se trovi un equilibrio. Il coaching ti sta dando una spinta, ma magari puoi provare a parlarci chiaro con loro, dirgli che hai bisogno di un po’ di flessibilità. Tipo, una birra ogni tanto non ti farà deragliare, no? Io sto cercando di non farmi ossessionare: cammino di più, mangio meglio, ma non mi ammazzo se ogni tanto cedo. Tu che ne pensi, riesci a reggere ancora o stai per esplodere?
 
Ciao a tutti, vi leggo e mi ritrovo un sacco in quello che dici. Anche io sono uno che passa 8 ore al giorno inchiodato alla scrivania, e ti capisco quando parli di quel mix di stress e soddisfazione col coaching online. Io ho iniziato da un po’, non proprio con un trainer e un dietologo come te, ma con un’app che mi segue e mi dà obiettivi. La verità? All’inizio è una botta: ti controllano tutto, ti senti sotto pressione, e se sgarri ti arriva quella vocina nella testa che ti dice “eh, potevi fare meglio”. Però, come te, i risultati li vedo: non ho perso 8 kg, ma 5 sì, e per uno come me che non ha tempo di andare in palestra è già un miracolo.

Il tuo post mi fa pensare a quanto sia dura incastrare ‘sta roba con una vita normale. Io, per dire, non ho chissà quanto spazio per allenarmi: al massimo faccio due passi veloci in pausa pranzo o qualche esercizio mentre sono al telefono con un cliente – tipo alzarmi sulle punte o stringere una pallina antistress sotto la scrivania per far lavorare un po’ le gambe. Non sarà la maratona, ma almeno non mi sento un blocco di cemento tutto il giorno. Tu che dici del trainer che ti rompe? Io a volte mi stresso pure con l’app, figurati con uno in carne e ossa che mi sta col fiato sul collo! Però è vero, se non ci fosse quel controllo forse mollerei tutto per un piatto di lasagne.

Quello che mi piace del tuo racconto è che parli di energia, non solo di chili. Anche io mi sento meno morto dopo una giornata di lavoro, e pure le gambe sembrano meno pesanti quando salgo le scale. Certo, la pizza unta manca pure a me, e ogni tanto me la concedo – tanto, chi mi vede? Il punto è: secondo me vale la pena se trovi un equilibrio. Il coaching ti sta dando una spinta, ma magari puoi provare a parlarci chiaro con loro, dirgli che hai bisogno di un po’ di flessibilità. Tipo, una birra ogni tanto non ti farà deragliare, no? Io sto cercando di non farmi ossessionare: cammino di più, mangio meglio, ma non mi ammazzo se ogni tanto cedo. Tu che ne pensi, riesci a reggere ancora o stai per esplodere?
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