Ehi, ciao a tutti, o forse dovrei dire "inspirate forte e salutate"? Sono qui, ancora viva dopo un’altra settimana di bodyflex, con il mio mantra quotidiano: respiro profondo, stretch e speriamo che i rotolini si spaventano e scappino via. Devo dire, all’inizio pensavo fosse una di quelle cose tipo "ma sì, proviamo, tanto cosa ho da perdere… a parte il fiato?". E invece, sorpresa, mi ritrovo a fare la mia routine quasi religiosamente.
La bilancia non è che mi stia facendo i complimenti ogni giorno, eh, però giuro che la zona della pancia sembra meno “morbidosa” – o forse è solo l’autoconvinzione di chi si è stancata di contare calorie come se fosse un lavoro part-time. Il bello del bodyflex è che ti senti tipo un mix tra un guru zen e un contorsionista, tutto mentre cerchi di non svenire per aver trattenuto il respiro troppo a lungo. Qualche progresso c’è: le cosce non si salutano più così calorosamente quando cammino, e questo per me è già una vittoria.
Le sfide? Beh, la mia gatta che mi guarda come se stessi facendo un esorcismo ogni volta che mi metto in posizione. E poi, diciamocelo, combinare ‘sta roba con la vita reale non è sempre una passeggiata: ieri ho provato a fare un esercizio mentre aspettavo che il caffè uscisse dalla moka… risultato? Ho quasi inondato la cucina perché mi sono distratta a "rilassare il diaframma".
Insomma, non so se diventerò mai una di quelle modelle da copertina, ma per ora mi accontento di sentirmi un po’ meno “soffocata” dai jeans. Qualcun altro qui che lotta con il respiro magico e i centimetri ribelli? Dai, raccontatemi, che mi sento meno sola!
La bilancia non è che mi stia facendo i complimenti ogni giorno, eh, però giuro che la zona della pancia sembra meno “morbidosa” – o forse è solo l’autoconvinzione di chi si è stancata di contare calorie come se fosse un lavoro part-time. Il bello del bodyflex è che ti senti tipo un mix tra un guru zen e un contorsionista, tutto mentre cerchi di non svenire per aver trattenuto il respiro troppo a lungo. Qualche progresso c’è: le cosce non si salutano più così calorosamente quando cammino, e questo per me è già una vittoria.
Le sfide? Beh, la mia gatta che mi guarda come se stessi facendo un esorcismo ogni volta che mi metto in posizione. E poi, diciamocelo, combinare ‘sta roba con la vita reale non è sempre una passeggiata: ieri ho provato a fare un esercizio mentre aspettavo che il caffè uscisse dalla moka… risultato? Ho quasi inondato la cucina perché mi sono distratta a "rilassare il diaframma".
Insomma, non so se diventerò mai una di quelle modelle da copertina, ma per ora mi accontento di sentirmi un po’ meno “soffocata” dai jeans. Qualcun altro qui che lotta con il respiro magico e i centimetri ribelli? Dai, raccontatemi, che mi sento meno sola!