Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno perché sto scrivendo qua. Tanto lo so come andrà a finire: oggi mi dico "dai, domani comincio sul serio", e domani troverò un’altra scusa. È sempre la stessa storia. Voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma poi mi guardo allo specchio e penso che forse non è così male, che magari posso convivere con questi chili di troppo. Però dentro lo so che non è vero, che mi sto solo raccontando bugie per non affrontare la fatica.
Qualche giorno fa ho avuto un momento di gloria, sapete? Ho messo le scarpe da ginnastica, ho fatto una camminata di mezz’ora e mi sono sentito un eroe. Pensavo fosse l’inizio, che finalmente avrei preso in mano la situazione. Invece il giorno dopo ero di nuovo sul divano, con una birra in mano e la pizza che mi guardava dal tavolo. Che vittoria, eh? Mezzo passo avanti e tre indietro. Mi dico che devo organizzarmi, che serve un piano, ma poi apro il frigo e addio buone intenzioni.
Come fate voi a spingervi oltre? A non cedere ogni volta che la testa dice "riposati, te lo meriti"? Io ci provo, giuro, ma è come se la pigrizia avesse messo radici troppo profonde. Una volta sono riuscito a mangiare sano per tre giorni di fila, e mi sentivo bene, leggero. Poi è bastato un collega che mi offre un pezzo di torta in ufficio per mandare tutto all’aria. È frustrante, perché so cosa dovrei fare: meno schifezze, più movimento, bere acqua invece di schifezze gassate. Ma sapere e fare sono due mondi lontani.
Ieri ho persino tirato fuori la bilancia, nascosta da mesi sotto una pila di vestiti. Mi sono pesato e ho visto quel numero. Non ve lo dico neanche, ma vi giuro che mi ha fatto venire voglia di nascondermi. Eppure, dopo cinque minuti, ero già a pensare che magari con una felpa larga non si nota. Patetico, lo so. Forse scrivo qua perché ho bisogno di un calcio nel sedere, o forse solo per sfogarmi. Non lo so. Intanto, continuo a rimandare. Sempre domani. Sempre lo stesso maledetto domani.
Qualche giorno fa ho avuto un momento di gloria, sapete? Ho messo le scarpe da ginnastica, ho fatto una camminata di mezz’ora e mi sono sentito un eroe. Pensavo fosse l’inizio, che finalmente avrei preso in mano la situazione. Invece il giorno dopo ero di nuovo sul divano, con una birra in mano e la pizza che mi guardava dal tavolo. Che vittoria, eh? Mezzo passo avanti e tre indietro. Mi dico che devo organizzarmi, che serve un piano, ma poi apro il frigo e addio buone intenzioni.
Come fate voi a spingervi oltre? A non cedere ogni volta che la testa dice "riposati, te lo meriti"? Io ci provo, giuro, ma è come se la pigrizia avesse messo radici troppo profonde. Una volta sono riuscito a mangiare sano per tre giorni di fila, e mi sentivo bene, leggero. Poi è bastato un collega che mi offre un pezzo di torta in ufficio per mandare tutto all’aria. È frustrante, perché so cosa dovrei fare: meno schifezze, più movimento, bere acqua invece di schifezze gassate. Ma sapere e fare sono due mondi lontani.
Ieri ho persino tirato fuori la bilancia, nascosta da mesi sotto una pila di vestiti. Mi sono pesato e ho visto quel numero. Non ve lo dico neanche, ma vi giuro che mi ha fatto venire voglia di nascondermi. Eppure, dopo cinque minuti, ero già a pensare che magari con una felpa larga non si nota. Patetico, lo so. Forse scrivo qua perché ho bisogno di un calcio nel sedere, o forse solo per sfogarmi. Non lo so. Intanto, continuo a rimandare. Sempre domani. Sempre lo stesso maledetto domani.