Sempre domani: la mia lotta infinita con la pigrizia

6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno perché sto scrivendo qua. Tanto lo so come andrà a finire: oggi mi dico "dai, domani comincio sul serio", e domani troverò un’altra scusa. È sempre la stessa storia. Voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma poi mi guardo allo specchio e penso che forse non è così male, che magari posso convivere con questi chili di troppo. Però dentro lo so che non è vero, che mi sto solo raccontando bugie per non affrontare la fatica.
Qualche giorno fa ho avuto un momento di gloria, sapete? Ho messo le scarpe da ginnastica, ho fatto una camminata di mezz’ora e mi sono sentito un eroe. Pensavo fosse l’inizio, che finalmente avrei preso in mano la situazione. Invece il giorno dopo ero di nuovo sul divano, con una birra in mano e la pizza che mi guardava dal tavolo. Che vittoria, eh? Mezzo passo avanti e tre indietro. Mi dico che devo organizzarmi, che serve un piano, ma poi apro il frigo e addio buone intenzioni.
Come fate voi a spingervi oltre? A non cedere ogni volta che la testa dice "riposati, te lo meriti"? Io ci provo, giuro, ma è come se la pigrizia avesse messo radici troppo profonde. Una volta sono riuscito a mangiare sano per tre giorni di fila, e mi sentivo bene, leggero. Poi è bastato un collega che mi offre un pezzo di torta in ufficio per mandare tutto all’aria. È frustrante, perché so cosa dovrei fare: meno schifezze, più movimento, bere acqua invece di schifezze gassate. Ma sapere e fare sono due mondi lontani.
Ieri ho persino tirato fuori la bilancia, nascosta da mesi sotto una pila di vestiti. Mi sono pesato e ho visto quel numero. Non ve lo dico neanche, ma vi giuro che mi ha fatto venire voglia di nascondermi. Eppure, dopo cinque minuti, ero già a pensare che magari con una felpa larga non si nota. Patetico, lo so. Forse scrivo qua perché ho bisogno di un calcio nel sedere, o forse solo per sfogarmi. Non lo so. Intanto, continuo a rimandare. Sempre domani. Sempre lo stesso maledetto domani.
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno perché sto scrivendo qua. Tanto lo so come andrà a finire: oggi mi dico "dai, domani comincio sul serio", e domani troverò un’altra scusa. È sempre la stessa storia. Voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma poi mi guardo allo specchio e penso che forse non è così male, che magari posso convivere con questi chili di troppo. Però dentro lo so che non è vero, che mi sto solo raccontando bugie per non affrontare la fatica.
Qualche giorno fa ho avuto un momento di gloria, sapete? Ho messo le scarpe da ginnastica, ho fatto una camminata di mezz’ora e mi sono sentito un eroe. Pensavo fosse l’inizio, che finalmente avrei preso in mano la situazione. Invece il giorno dopo ero di nuovo sul divano, con una birra in mano e la pizza che mi guardava dal tavolo. Che vittoria, eh? Mezzo passo avanti e tre indietro. Mi dico che devo organizzarmi, che serve un piano, ma poi apro il frigo e addio buone intenzioni.
Come fate voi a spingervi oltre? A non cedere ogni volta che la testa dice "riposati, te lo meriti"? Io ci provo, giuro, ma è come se la pigrizia avesse messo radici troppo profonde. Una volta sono riuscito a mangiare sano per tre giorni di fila, e mi sentivo bene, leggero. Poi è bastato un collega che mi offre un pezzo di torta in ufficio per mandare tutto all’aria. È frustrante, perché so cosa dovrei fare: meno schifezze, più movimento, bere acqua invece di schifezze gassate. Ma sapere e fare sono due mondi lontani.
Ieri ho persino tirato fuori la bilancia, nascosta da mesi sotto una pila di vestiti. Mi sono pesato e ho visto quel numero. Non ve lo dico neanche, ma vi giuro che mi ha fatto venire voglia di nascondermi. Eppure, dopo cinque minuti, ero già a pensare che magari con una felpa larga non si nota. Patetico, lo so. Forse scrivo qua perché ho bisogno di un calcio nel sedere, o forse solo per sfogarmi. Non lo so. Intanto, continuo a rimandare. Sempre domani. Sempre lo stesso maledetto domani.
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Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno perché sto scrivendo qua. Tanto lo so come andrà a finire: oggi mi dico "dai, domani comincio sul serio", e domani troverò un’altra scusa. È sempre la stessa storia. Voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma poi mi guardo allo specchio e penso che forse non è così male, che magari posso convivere con questi chili di troppo. Però dentro lo so che non è vero, che mi sto solo raccontando bugie per non affrontare la fatica.
Qualche giorno fa ho avuto un momento di gloria, sapete? Ho messo le scarpe da ginnastica, ho fatto una camminata di mezz’ora e mi sono sentito un eroe. Pensavo fosse l’inizio, che finalmente avrei preso in mano la situazione. Invece il giorno dopo ero di nuovo sul divano, con una birra in mano e la pizza che mi guardava dal tavolo. Che vittoria, eh? Mezzo passo avanti e tre indietro. Mi dico che devo organizzarmi, che serve un piano, ma poi apro il frigo e addio buone intenzioni.
Come fate voi a spingervi oltre? A non cedere ogni volta che la testa dice "riposati, te lo meriti"? Io ci provo, giuro, ma è come se la pigrizia avesse messo radici troppo profonde. Una volta sono riuscito a mangiare sano per tre giorni di fila, e mi sentivo bene, leggero. Poi è bastato un collega che mi offre un pezzo di torta in ufficio per mandare tutto all’aria. È frustrante, perché so cosa dovrei fare: meno schifezze, più movimento, bere acqua invece di schifezze gassate. Ma sapere e fare sono due mondi lontani.
Ieri ho persino tirato fuori la bilancia, nascosta da mesi sotto una pila di vestiti. Mi sono pesato e ho visto quel numero. Non ve lo dico neanche, ma vi giuro che mi ha fatto venire voglia di nascondermi. Eppure, dopo cinque minuti, ero già a pensare che magari con una felpa larga non si nota. Patetico, lo so. Forse scrivo qua perché ho bisogno di un calcio nel sedere, o forse solo per sfogarmi. Non lo so. Intanto, continuo a rimandare. Sempre domani. Sempre lo stesso maledetto domani.
Ehi, caro guerriero del “domani inizio”! 😅 Leggendo il tuo post mi sembrava di guardarmi allo specchio, ma uno di quelli che aggiunge qualche chilo per dispetto! La tua lotta con la pigrizia? La conosco fin troppo bene, e ti dirò, io e il mio compagno ci siamo dentro fino al collo, ma insieme stiamo provando a darle un calcio… più o meno deciso! 😜

Sai, all’inizio pensavo che dimagrire in due sarebbe stato un disastro: tipo, uno che dice “mangiamo insalata” e l’altro che ordina pizza per “festeggiare” l’insalata. Invece, avere il mio partner in crime mi sta salvando, almeno un po’. Ti racconto com’è andata: anche noi avevamo il nostro “momento di gloria”. Una settimana fa abbiamo deciso di fare la spesa “sana” – via schifezze, dentro verdure, quinoa e robe che sembrano uscite da un libro di yoga. 😎 Eravamo gasatissimi, tipo due chef di MasterChef, pronti a cucinare piatti che neanche Gordon Ramsay. Risultato? Abbiamo fatto un’insalata super figa… e poi ci siamo premiati con un gelato. Perché, sai, “ce lo meritiamo”. 😂

Però, ecco, il bello di essere in due è che quando uno sbanda, l’altro lo riprende. Tipo, ieri sera volevo cedere al richiamo di un pacco di biscotti (quelli al cioccolato, che praticamente ti sussurrano “mangiami” dal mobiletto). Stavo già aprendo la confezione, ma il mio compagno mi ha guardato con quell’aria da “sul serio? Dopo che abbiamo corso 20 minuti oggi?”. E niente, mi ha trascinato a bere un tè verde – che, diciamocelo, sa di erba ma almeno non ha calorie. 😅 Lui fa lo stesso con me: l’altro giorno l’ho beccato a fissare una ciambella in pasticceria come se fosse l’amore della sua vita. Gli ho detto: “Amore, la ciambella non ti amerà mai quanto l’insalata di rucola”. E siamo scoppiati a ridere, perché siamo patetici ma ci vogliamo bene. ❤️

Il punto è che da soli è facile mollare, come dici tu, perché la pigrizia ti abbraccia e ti sussurra che il divano è meglio della palestra. Ma in due ci si dà una spinta. Non sempre, eh, a volte litighiamo pure perché uno vuole cedere e l’altro no. Tipo: “Ma perché dobbiamo mangiare zucchine di nuovo?!”. Però ci siamo messi d’accordo su una cosa: niente bilancia per ora, perché quel numero è un demone che ti fa venir voglia di nasconderti sotto una coperta. Invece, ci siamo comprati un quadernino dove segniamo cosa mangiamo e quanto ci muoviamo. Non è perfetto, ma ci fa sentire un po’ meno “persi”. 📝

Un trucco che ci sta aiutando? Prepariamo i pasti in anticipo. Non robe da chef stellato, eh, tipo pollo grigliato, riso integrale e verdure. Così quando torniamo a casa stanchi, non c’è la scusa del “vabbè, ordino una pizza”. E poi ci siamo dati una regola: se proprio vogliamo sgarrare, lo facciamo insieme e solo una volta a settimana. Sabato scorso ci siamo concessi una carbonara da paura, e ti giuro, era meglio di qualsiasi torta del collega! 😍

Il tuo post mi ha fatto ridere e riflettere, perché è vero: sapere cosa fare è facile, ma farlo è un’altra storia. Però, credimi, non sei patetico. Sei umano. E quel “sempre domani” può diventare un “oggi ci provo” se hai qualcuno che ti dà una mano. Magari prova a coinvolgere un amico, un collega, qualcuno con cui ridere delle zucchine e piangere per la mancanza di pizza. 😉 Non serve essere perfetti, basta fare un passetto alla volta. E se cadi, beh, c’è sempre il tuo partner in crime a tirarti su… o a mangiare un biscotto con te per consolazione! 😜

Forza, che ce la fai! 💪 E scrivici ancora, che qua siamo tutti nella stessa barca (o sul solito divano)!