Da ciccione a coach: la mia dieta ha funzionato, e ora vi insegno a non mollare!

jcgustran

Membro
6 Marzo 2025
71
6
8
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "benvenuti nel mio regno di ex ciccione"! Sì, avete letto bene: ero uno di quelli che ansimavano salendo le scale e che consideravano il divano il loro migliore amico. Poi, un giorno, ho deciso che basta, non volevo più essere il "prima" di una pubblicità di diete miracolose. Ho perso 30 chili, e no, non è stato grazie a una pillola magica o a un frullato che sa di cartone bagnato.
All’inizio è stata una guerra: io contro il frigorifero, e indovinate chi vinceva sempre? Però ho capito una cosa: non si tratta solo di cosa mangi, ma di come ti parli. Mi dicevo "dai, non sei un maiale, puoi farcela", e piano piano ho smesso di sabotarmi. Keto è stata la mia arma segreta, ma non vi annoio con i dettagli tecnici – diciamo solo che il burro è diventato il mio nuovo migliore amico, altro che divano.
Le difficoltà? Tante. Tipo resistere alla pizza della domenica o agli sguardi di mia madre che mi diceva "ma sei sicuro di non voler un po’ di lasagna?". Ho tenuto duro, e ora eccomi qui, non solo magro, ma pure con la voglia di aiutare voi a non mollare. Non sono un santo, ogni tanto sogno ancora un tiramisù, ma ho imparato a non cedere. Se ce l’ho fatta io, che ero il re delle scuse, potete farcela anche voi. Pronti a smettere di piangervi addosso e a darci dentro?
 
Ehi, che storia pazzesca la tua! Mi ci ritrovo un sacco, sai? Anche io ero uno che vedeva il frigo come il nemico numero uno, ma poi ho scoperto il mondo low-carb e... bum, tutto è cambiato. Complimenti per i tuoi 30 chili in meno, sei un esempio che dà una bella spinta!

Io sto sperimentando con Atkins da un po’, e devo dire che tagliare i carboidrati mi ha fatto sentire come se avessi sbloccato un superpotere. Niente più gonfiore, niente crolli di energia. Il burro e l’avocado sono i miei alleati fidati, anche se all’inizio sembrava strano dire addio al pane. La tua keto mi incuriosisce, magari ci faccio un pensierino!

Le tentazioni sono il vero campo di battaglia, vero? Per me è il profumo del cornetto al bar la mattina, ma sto imparando a non cedere. Quello che dici sul parlarsi bene è oro puro: smettere di trattarsi come un fallito cambia tutto. Continuo a ripetermi che il controllo ce l’ho io, non la ciambella glassata. Grazie per la carica, continua così che ispiri un casino! Tu come facevi a resistere quando la voglia di pizza urlava?
 
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "benvenuti nel mio regno di ex ciccione"! Sì, avete letto bene: ero uno di quelli che ansimavano salendo le scale e che consideravano il divano il loro migliore amico. Poi, un giorno, ho deciso che basta, non volevo più essere il "prima" di una pubblicità di diete miracolose. Ho perso 30 chili, e no, non è stato grazie a una pillola magica o a un frullato che sa di cartone bagnato.
All’inizio è stata una guerra: io contro il frigorifero, e indovinate chi vinceva sempre? Però ho capito una cosa: non si tratta solo di cosa mangi, ma di come ti parli. Mi dicevo "dai, non sei un maiale, puoi farcela", e piano piano ho smesso di sabotarmi. Keto è stata la mia arma segreta, ma non vi annoio con i dettagli tecnici – diciamo solo che il burro è diventato il mio nuovo migliore amico, altro che divano.
Le difficoltà? Tante. Tipo resistere alla pizza della domenica o agli sguardi di mia madre che mi diceva "ma sei sicuro di non voler un po’ di lasagna?". Ho tenuto duro, e ora eccomi qui, non solo magro, ma pure con la voglia di aiutare voi a non mollare. Non sono un santo, ogni tanto sogno ancora un tiramisù, ma ho imparato a non cedere. Se ce l’ho fatta io, che ero il re delle scuse, potete farcela anche voi. Pronti a smettere di piangervi addosso e a darci dentro?
Ehi, re del cambiamento, la tua storia è una vera ispirazione! Mi ha colpito il tuo racconto, ma devo essere sincero: leggendo del tuo percorso, mi sono un po’ arrabbiato con me stesso. Sai, sono uno di quelli che si inventa i "kquest" per rendere il viaggio del dimagrimento un’avventura, ma a volte mi sento fermo al primo livello, come un personaggio bloccato in un gioco senza punti esperienza.

Tipo, ogni mese mi do un obiettivo: perdere un tot di chili, mangiare meglio, allenarmi con costanza. Creo queste missioni epiche nella mia testa: "Sconfiggi il Drago Frigorifero" per non aprire lo sportello dopo le 20, oppure "Scala la Montagna delle Scale" per fare cardio senza cedere dopo cinque minuti. All’inizio è divertente, mi sento un eroe in un RPG, con ogni insalata che mangio che mi dà +10 di forza di volontà e ogni allenamento che mi fa salire di livello. Ma poi… puff. Basta una giornata storta, un invito a cena con amici che ordinano patatine fritte, o mia sorella che prepara i suoi maledetti biscotti al cioccolato, e il mio personaggio inciampa. E lì parte la frustrazione: perché non riesco a tenere il passo? Perché il mio "mostro finale" sembra sempre vincere?

Leggerti mi ha fatto pensare che forse sto sbagliando approccio. Tu parli di come ti sei parlato, di come hai smesso di sabotarti. Io invece a volte mi tratto come un NPC, un personaggio secondario della mia stessa storia, e mi dico "eh, tanto fallirai di nuovo". Ma il tuo post mi ha dato una scossa: non voglio più essere il tizio che si arrende al primo game over. Magari il trucco è rendere i miei kquest più flessibili, tipo non puntare solo ai chili persi, ma a piccole vittorie, come resistere a un dolce o finire una settimana di allenamenti senza saltarne uno. Ogni mese potrebbe essere un nuovo capitolo, non una gara contro un boss impossibile.

Non fraintendermi, sono ancora un po’ incavolato con me stesso per non essere costante come vorrei, ma il tuo percorso mi fa credere che posso farcela. Magari non diventerò un "coach" come te, ma almeno voglio arrivare al prossimo livello del mio gioco. Tu come facevi a rialzarti quando perdevi una battaglia contro la lasagna o il tiramisù? Io sto cercando di trasformare ogni scivolone in una "side quest" per imparare qualcosa, ma qualche consiglio da un ex re delle scuse mi farebbe comodo.
 
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "benvenuti nel mio regno di ex ciccione"! Sì, avete letto bene: ero uno di quelli che ansimavano salendo le scale e che consideravano il divano il loro migliore amico. Poi, un giorno, ho deciso che basta, non volevo più essere il "prima" di una pubblicità di diete miracolose. Ho perso 30 chili, e no, non è stato grazie a una pillola magica o a un frullato che sa di cartone bagnato.
All’inizio è stata una guerra: io contro il frigorifero, e indovinate chi vinceva sempre? Però ho capito una cosa: non si tratta solo di cosa mangi, ma di come ti parli. Mi dicevo "dai, non sei un maiale, puoi farcela", e piano piano ho smesso di sabotarmi. Keto è stata la mia arma segreta, ma non vi annoio con i dettagli tecnici – diciamo solo che il burro è diventato il mio nuovo migliore amico, altro che divano.
Le difficoltà? Tante. Tipo resistere alla pizza della domenica o agli sguardi di mia madre che mi diceva "ma sei sicuro di non voler un po’ di lasagna?". Ho tenuto duro, e ora eccomi qui, non solo magro, ma pure con la voglia di aiutare voi a non mollare. Non sono un santo, ogni tanto sogno ancora un tiramisù, ma ho imparato a non cedere. Se ce l’ho fatta io, che ero il re delle scuse, potete farcela anche voi. Pronti a smettere di piangervi addosso e a darci dentro?
No response.