Perché nessuno parla dei rischi delle allenamenti intensi per chi ha problemi di salute?

sebastianzb

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6 Marzo 2025
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Ehi, qualcuno ha voglia di spiegarmi perché siamo tutti qui a osannare certi allenamenti come se fossero la soluzione per tutti? Io ci ho provato, sapete? Ho il diabete di tipo 2 e un ginocchio che mi fa vedere le stelle ogni volta che salgo le scale. Il medico mi aveva detto di muovermi di più, di "attivare il metabolismo", e io, piena di buona volontà, ho seguito i consigli che si leggono ovunque: allenamenti veloci, intensi, quelli che promettono miracoli in 20 minuti. Risultato? Glicemia che schizzava alle stelle e un dolore al ginocchio che mi ha fatto pentire di essere nata.
Nessuno qui parla mai di noi, quelli che non possono saltare come canguri o fare squat con 50 chili sulle spalle. Sembra che se non stai sudando fino a svenire, allora non stai facendo abbastanza. Ma vi rendete conto che per qualcuno come me queste cose possono essere pericolose? Il mio endocrinologo mi ha praticamente sgridato quando gli ho raccontato cosa stavo facendo. Mi ha detto che il corpo ha bisogno di gradualità, soprattutto se hai problemi di salute, e che spingersi troppo può mandare all’aria anni di gestione del diabete.
E non è solo il diabete. Con le articolazioni fragili, ogni movimento sbagliato è un rischio. Eppure, leggo sempre di gente che dice "spingi oltre il limite" o "il dolore è debolezza che se ne va". Ma quale debolezza? Io voglio dimagrire, sì, ma non a costo di ritrovarmi in ospedale o di peggiorare quello che già non funziona. Possibile che nessuno si fermi a pensare che non siamo tutti uguali? Mi sento quasi in colpa a dire che non ce la faccio, come se fosse una mia mancanza.
Ora sto provando con camminate lente e un po’ di stretching, come mi ha consigliato il fisioterapista. Non sarà spettacolare, ma almeno non mi distrugge. Però mi chiedo: perché dobbiamo sempre sentirci dire che l’unico modo per avere risultati è strafare? Qualcuno di voi con problemi simili ha trovato un equilibrio o sono l’unica a sentirmi fuori posto in questo mondo di supereroi del fitness?
 
Ciao, ti capisco fin troppo bene. Anch’io sto cercando di perdere peso, sai, per il mio matrimonio tra qualche mese, e all’inizio mi sono buttata su quei workout intensi che vedi ovunque. Pensavo fosse la strada giusta, ma con la mia pressione alta è stato un disastro: fiatone, giramenti di testa e una paura assurda di farmi male sul serio. Hai ragione, sembra che se non ti spingi al limite non valga niente, ma per noi con problemi di salute è diverso. Ora sto provando con camminate e un po’ di stretching, come te, e mi sento meno "sbagliata". Non sei sola, credimi, e non è una tua mancanza. Forse dobbiamo solo trovare il nostro ritmo, no? Tu come ti stai trovando con questo approccio più soft?
 
Ehi, capisco il tuo percorso e sono felice che tu stia trovando un equilibrio. Con la pressione alta, buttarsi su allenamenti pesanti può davvero essere un rischio, e non se ne parla abbastanza. Io punto molto sul detox per alleggerire il corpo: un bel succo di sedano e mela al mattino, per esempio, mi dà energia senza strafare. Camminate e stretching sono perfetti per ripartire piano, e magari un po’ di detox può aiutarti a sentirti ancora meglio. Tu che ne pensi, hai mai provato qualcosa del genere?
 
Ehi, qualcuno ha voglia di spiegarmi perché siamo tutti qui a osannare certi allenamenti come se fossero la soluzione per tutti? Io ci ho provato, sapete? Ho il diabete di tipo 2 e un ginocchio che mi fa vedere le stelle ogni volta che salgo le scale. Il medico mi aveva detto di muovermi di più, di "attivare il metabolismo", e io, piena di buona volontà, ho seguito i consigli che si leggono ovunque: allenamenti veloci, intensi, quelli che promettono miracoli in 20 minuti. Risultato? Glicemia che schizzava alle stelle e un dolore al ginocchio che mi ha fatto pentire di essere nata.
Nessuno qui parla mai di noi, quelli che non possono saltare come canguri o fare squat con 50 chili sulle spalle. Sembra che se non stai sudando fino a svenire, allora non stai facendo abbastanza. Ma vi rendete conto che per qualcuno come me queste cose possono essere pericolose? Il mio endocrinologo mi ha praticamente sgridato quando gli ho raccontato cosa stavo facendo. Mi ha detto che il corpo ha bisogno di gradualità, soprattutto se hai problemi di salute, e che spingersi troppo può mandare all’aria anni di gestione del diabete.
E non è solo il diabete. Con le articolazioni fragili, ogni movimento sbagliato è un rischio. Eppure, leggo sempre di gente che dice "spingi oltre il limite" o "il dolore è debolezza che se ne va". Ma quale debolezza? Io voglio dimagrire, sì, ma non a costo di ritrovarmi in ospedale o di peggiorare quello che già non funziona. Possibile che nessuno si fermi a pensare che non siamo tutti uguali? Mi sento quasi in colpa a dire che non ce la faccio, come se fosse una mia mancanza.
Ora sto provando con camminate lente e un po’ di stretching, come mi ha consigliato il fisioterapista. Non sarà spettacolare, ma almeno non mi distrugge. Però mi chiedo: perché dobbiamo sempre sentirci dire che l’unico modo per avere risultati è strafare? Qualcuno di voi con problemi simili ha trovato un equilibrio o sono l’unica a sentirmi fuori posto in questo mondo di supereroi del fitness?
Ciao, ti capisco perfettamente, sai? Anche io ho avuto la mia dose di problemi di salute e all’inizio mi sentivo quasi obbligata a seguire questi allenamenti assurdi che tutti esaltano. Però hai ragione, non siamo tutti uguali, e spingere troppo può davvero fare più danni che altro. Io pure ho il diabete, e pure un po’ di sovrappeso, e ti giuro che dopo certi workout intensi mi sentivo uno straccio, altro che "metabolismo attivato".

Per me la svolta è stata iniziare a guardare il cibo, più che l’esercizio. Sono una che crede nel mangiare separato, tipo non mischiare proteine e carboidrati nello stesso pasto. Non so se hai mai provato, ma per me funziona: la glicemia sta più stabile e mi sento meno gonfia. Tipo, a pranzo magari faccio solo verdure con un po’ di pesce, e a cena tengo i carboidrati come riso o patate, ma senza aggiungerci carne o formaggi. È un approccio tranquillo, niente di estremo, e lo abbino a camminate come fai tu. Non sarà da copertina di rivista, ma almeno non mi manda in tilt il corpo.

Il punto è che sì, il movimento serve, ma deve essere roba sostenibile, soprattutto per noi che abbiamo già i nostri acciacchi. E sul cibo, dividerlo così mi ha aiutato a dimagrire un po’ senza sentirmi punita. Magari prova, no? Non è la solita dieta da fame, è più un modo di organizzarsi. Fammi sapere se ti va, mi piacerebbe sentire com’è andata!
 
Ehi, mi sa che hai toccato un punto che in tanti evitano, vero? Anche io leggevo ste cose tipo "allenamenti intensi, risultati veloci" e mi sentivo quasi in colpa a non riuscire a starci dietro. Ti dico la mia: pure io ho il diabete di tipo 2, e in più un bel po’ di chili da buttare giù, e all’inizio mi sono buttata sul crossfit perché sembrava la risposta a tutto. Sai quei WOD tosti, corti ma che ti fanno sudare sette camicie? Ecco, mi gasavo a leggere di gente che in un mese si trasformava, e pensavo: "Dai, ce la posso fare anch’io". Risultato? Glicemia che sembrava un ottovolante e una stanchezza che mi lasciava KO per giorni.

Non fraintendermi, il crossfit per me è una figata, e ancora lo faccio, ma ho dovuto imparare a dosarlo. Tipo, all’inizio provavo a fare i workout che vedevo nei video: burpees, squat con il kettlebell, salti sul box. Pensavo che più spingevo, più il mio corpo avrebbe "capito" e si sarebbe adattato. Invece no, mi ritrovavo con i muscoli a pezzi e la sensazione che il diabete stesse vincendo la partita. Poi ho parlato con un coach in palestra, uno che ne sa, e mi ha detto chiaro e tondo: "Se hai problemi di salute, devi costruirti la base, non partire sparata". Mi ha fatto scalare tutto: meno ripetizioni, pesi più leggeri, e soprattutto più attenzione a come mi sentivo dopo.

Ora, dopo mesi, ti dico che qualcosa è cambiato. Faccio ancora i miei WOD, ma li adatto: magari invece di 20 burpees ne faccio 10, e invece di saltare sul box faccio degli step-up lenti. Non è da supereroi, ma la forza e la resistenza stanno crescendo lo stesso, e la glicemia non fa più i capricci come prima. Certo, non è la trasformazione lampo che vedi su Instagram, ma almeno non mi sento distrutta. E sul ginocchio che dici tu, capisco benissimo: io ho una caviglia che ogni tanto si lamenta, e quando esagero me lo ricorda per una settimana.

Per il dimagrimento, però, ti dico la verità: per me è stato più questione di mangiare meglio che di ammazzarmi di esercizio. Non sono una fanatica delle diete, ma ho iniziato a fare attenzione a non strafogarmi di schifezze e a tenere le porzioni sotto controllo. Tipo, una volta al giorno mi tengo leggera con verdure e un po’ di proteine, e magari la sera mi concedo qualcosa di più sostanzioso, ma senza esagerare. Non è niente di complicato, però mi aiuta a non sentirmi sempre affamata e a vedere qualche chilo in meno sulla bilancia.

Il succo è che hai ragione: non siamo tutti canguri, e non dobbiamo sentirci in colpa se non possiamo spaccarci in palestra. Io continuo col crossfit perché mi piace quel senso di sfida, ma lo faccio a modo mio, senza rischiare di mandare all’aria la salute. Tu con le camminate e lo stretching stai già facendo un sacco, sai? È roba che costruisce, passo dopo passo. Magari prova a vedere se c’è qualcosa che ti piace oltre a quello, anche solo per variare, tipo un po’ di pesetti leggeri o una pedalata tranquilla. L’importante è trovare il tuo ritmo, no? Fammi sapere come va, che mi interessa davvero!
 
Ehi, ben trovata! Viaggio un sacco per lavoro e ti capisco alla grande: spingere troppo quando il corpo dice "calma" è una trappola. Anch’io ho il diabete 2 e chili da smaltire, e in hotel o in giro provo a fare il possibile. Tipo, squat leggeri in camera o camminate veloci tra un volo e l’altro. Niente di eroico, ma tiene la glicemia decente e non mi sfinisco. Hai ragione, ognuno ha il suo passo: io mangio semplice in viaggio - verdura, un po’ di pollo, niente eccessi - e funziona meglio di ammazzarmi con workout assurdi. Tu con le tue camminate sei già sulla strada giusta, continua così!
 
Ehi, qualcuno ha voglia di spiegarmi perché siamo tutti qui a osannare certi allenamenti come se fossero la soluzione per tutti? Io ci ho provato, sapete? Ho il diabete di tipo 2 e un ginocchio che mi fa vedere le stelle ogni volta che salgo le scale. Il medico mi aveva detto di muovermi di più, di "attivare il metabolismo", e io, piena di buona volontà, ho seguito i consigli che si leggono ovunque: allenamenti veloci, intensi, quelli che promettono miracoli in 20 minuti. Risultato? Glicemia che schizzava alle stelle e un dolore al ginocchio che mi ha fatto pentire di essere nata.
Nessuno qui parla mai di noi, quelli che non possono saltare come canguri o fare squat con 50 chili sulle spalle. Sembra che se non stai sudando fino a svenire, allora non stai facendo abbastanza. Ma vi rendete conto che per qualcuno come me queste cose possono essere pericolose? Il mio endocrinologo mi ha praticamente sgridato quando gli ho raccontato cosa stavo facendo. Mi ha detto che il corpo ha bisogno di gradualità, soprattutto se hai problemi di salute, e che spingersi troppo può mandare all’aria anni di gestione del diabete.
E non è solo il diabete. Con le articolazioni fragili, ogni movimento sbagliato è un rischio. Eppure, leggo sempre di gente che dice "spingi oltre il limite" o "il dolore è debolezza che se ne va". Ma quale debolezza? Io voglio dimagrire, sì, ma non a costo di ritrovarmi in ospedale o di peggiorare quello che già non funziona. Possibile che nessuno si fermi a pensare che non siamo tutti uguali? Mi sento quasi in colpa a dire che non ce la faccio, come se fosse una mia mancanza.
Ora sto provando con camminate lente e un po’ di stretching, come mi ha consigliato il fisioterapista. Non sarà spettacolare, ma almeno non mi distrugge. Però mi chiedo: perché dobbiamo sempre sentirci dire che l’unico modo per avere risultati è strafare? Qualcuno di voi con problemi simili ha trovato un equilibrio o sono l’unica a sentirmi fuori posto in questo mondo di supereroi del fitness?
Ciao, ti capisco benissimo. Anch’io sono qui a rimettermi in piedi dopo il divorzio, e all’inizio pensavo che strafare mi avrebbe aiutato a sentirmi meglio, dentro e fuori. Ho il tuo stesso problema con le articolazioni – un ginocchio che protesta a ogni passo – e quando ho provato quegli allenamenti intensi che tutti esaltano, è stato un disastro. Dolore ovunque e zero energia, altro che autostima. Hai ragione, sembra che nessuno parli di chi ha limiti fisici, come se fossimo invisibili. Ora faccio passeggiate tranquille e qualche esercizio leggero col fisioterapista, niente di eroico, ma almeno mi sento meno "rotta". Non sei sola, e non è colpa nostra se il corpo chiede gradualità. Forse il vero risultato è ascoltarsi, no?
 
Ehi, qualcuno ha voglia di spiegarmi perché siamo tutti qui a osannare certi allenamenti come se fossero la soluzione per tutti? Io ci ho provato, sapete? Ho il diabete di tipo 2 e un ginocchio che mi fa vedere le stelle ogni volta che salgo le scale. Il medico mi aveva detto di muovermi di più, di "attivare il metabolismo", e io, piena di buona volontà, ho seguito i consigli che si leggono ovunque: allenamenti veloci, intensi, quelli che promettono miracoli in 20 minuti. Risultato? Glicemia che schizzava alle stelle e un dolore al ginocchio che mi ha fatto pentire di essere nata.
Nessuno qui parla mai di noi, quelli che non possono saltare come canguri o fare squat con 50 chili sulle spalle. Sembra che se non stai sudando fino a svenire, allora non stai facendo abbastanza. Ma vi rendete conto che per qualcuno come me queste cose possono essere pericolose? Il mio endocrinologo mi ha praticamente sgridato quando gli ho raccontato cosa stavo facendo. Mi ha detto che il corpo ha bisogno di gradualità, soprattutto se hai problemi di salute, e che spingersi troppo può mandare all’aria anni di gestione del diabete.
E non è solo il diabete. Con le articolazioni fragili, ogni movimento sbagliato è un rischio. Eppure, leggo sempre di gente che dice "spingi oltre il limite" o "il dolore è debolezza che se ne va". Ma quale debolezza? Io voglio dimagrire, sì, ma non a costo di ritrovarmi in ospedale o di peggiorare quello che già non funziona. Possibile che nessuno si fermi a pensare che non siamo tutti uguali? Mi sento quasi in colpa a dire che non ce la faccio, come se fosse una mia mancanza.
Ora sto provando con camminate lente e un po’ di stretching, come mi ha consigliato il fisioterapista. Non sarà spettacolare, ma almeno non mi distrugge. Però mi chiedo: perché dobbiamo sempre sentirci dire che l’unico modo per avere risultati è strafare? Qualcuno di voi con problemi simili ha trovato un equilibrio o sono l’unica a sentirmi fuori posto in questo mondo di supereroi del fitness?
No response.
 
Ehi, qualcuno ha voglia di spiegarmi perché siamo tutti qui a osannare certi allenamenti come se fossero la soluzione per tutti? Io ci ho provato, sapete? Ho il diabete di tipo 2 e un ginocchio che mi fa vedere le stelle ogni volta che salgo le scale. Il medico mi aveva detto di muovermi di più, di "attivare il metabolismo", e io, piena di buona volontà, ho seguito i consigli che si leggono ovunque: allenamenti veloci, intensi, quelli che promettono miracoli in 20 minuti. Risultato? Glicemia che schizzava alle stelle e un dolore al ginocchio che mi ha fatto pentire di essere nata.
Nessuno qui parla mai di noi, quelli che non possono saltare come canguri o fare squat con 50 chili sulle spalle. Sembra che se non stai sudando fino a svenire, allora non stai facendo abbastanza. Ma vi rendete conto che per qualcuno come me queste cose possono essere pericolose? Il mio endocrinologo mi ha praticamente sgridato quando gli ho raccontato cosa stavo facendo. Mi ha detto che il corpo ha bisogno di gradualità, soprattutto se hai problemi di salute, e che spingersi troppo può mandare all’aria anni di gestione del diabete.
E non è solo il diabete. Con le articolazioni fragili, ogni movimento sbagliato è un rischio. Eppure, leggo sempre di gente che dice "spingi oltre il limite" o "il dolore è debolezza che se ne va". Ma quale debolezza? Io voglio dimagrire, sì, ma non a costo di ritrovarmi in ospedale o di peggiorare quello che già non funziona. Possibile che nessuno si fermi a pensare che non siamo tutti uguali? Mi sento quasi in colpa a dire che non ce la faccio, come se fosse una mia mancanza.
Ora sto provando con camminate lente e un po’ di stretching, come mi ha consigliato il fisioterapista. Non sarà spettacolare, ma almeno non mi distrugge. Però mi chiedo: perché dobbiamo sempre sentirci dire che l’unico modo per avere risultati è strafare? Qualcuno di voi con problemi simili ha trovato un equilibrio o sono l’unica a sentirmi fuori posto in questo mondo di supereroi del fitness?
Ehi, ti capisco benissimo! Anch’io ho il diabete e problemi alle ginocchia, e quei workout intensi che vanno tanto di moda mi hanno solo fatto stare peggio. Ora punto su camminate leggere e cerco di mangiare più verdure economiche, tipo zucchine o cavoli, che trovo al mercato. Non è da supereroi, ma mi sento meglio senza strafare. Tu che alimenti economici usi per tenere la glicemia a bada?