Ragazzi, scusate, ma devo sfogarmi un po’. È da un po’ che seguo il metodo del piatto e, onestamente, mi sembra che nessuno dia abbastanza peso a questa cosa delle porzioni giuste! Tutti parlano di yoga, di flessibilità, di come lo yoga aiuti a stare meglio mentalmente (e lo capisco, davvero), ma poi quando si tratta di mettersi a tavola, sembra che il caos prenda il sopravvento. Io ci sto provando, sul serio, e voglio raccontarvi come sto facendo, magari qualcuno ci si ritrova.
Allora, il metodo del piatto per me è stato una scoperta. Divido il piatto così: metà verdure, un quarto proteine, un quarto carboidrati. Semplice, no? Ma non è così facile all’inizio. Le prime volte guardavo il piatto e pensavo: “Ma dove sono finite le mie porzioni di pasta?!”. Però, piano piano, ho iniziato a capire che non si tratta di mangiare meno, ma di mangiare meglio. Per esempio, ieri a pranzo ho preparato un piatto che era una meraviglia: metà piatto pieno di zucchine grigliate e insalata di rucola, un quarto di petto di pollo cotto con un filo d’olio e spezie, e un quarto di riso integrale. Vi giuro, era colorato, profumato, e mi ha saziato senza appesantirmi. Ho anche scattato una foto, ve la carico appena riesco, così vedete che non è una di quelle cose tristi da dieta.
La cosa che mi fa arrabbiare, però, è che nessuno parla di come abituarsi a queste porzioni. All’inizio mi sembrava di morire di fame, lo ammetto. Ma poi ho iniziato a fare piccoli cambiamenti. Per esempio, invece di riempire il piatto di pasta e poi aggiungerci un po’ di verdura, ho fatto il contrario: prima le verdure, poi il resto. E sapete una cosa? Il mio corpo si sta abituando. Non ho più quella voglia matta di strafogarmi di carboidrati. E poi, sto sperimentando con ingredienti che prima snobbavo. Tipo, ho scoperto che un po’ di avocado schiacciato sopra le verdure grigliate dà un sapore pazzesco, senza bisogno di condimenti pesanti. Non è che lo metto sempre, ma quando voglio coccolarmi, ci sta.
Il punto è che il metodo del piatto non è solo una questione di dividere il cibo. È un modo per imparare a controllare le porzioni senza sentirti punito. Però, cavolo, perché nessuno lo sottolinea abbastanza? Sembra che tutti siano concentrati solo sugli esercizi o su quanto sia bello fare yoga (che, ripeto, adoro), ma se poi a tavola non hai un piano, è come costruire una casa senza fondamenta. Io ci sto ancora lavorando, non sono perfetta, ma vedo i risultati: mi sento più leggera, ho più energia, e persino la mia pratica yoga ne beneficia, perché non mi sento appesantita.
Voi come fate con le porzioni? Vi capita mai di sentirvi frustrati perché non sapete da dove iniziare? O magari avete qualche trucco per rendere i piatti più invitanti senza sgarrare? Dai, raccontatemi, che ho bisogno di confrontarmi!
Allora, il metodo del piatto per me è stato una scoperta. Divido il piatto così: metà verdure, un quarto proteine, un quarto carboidrati. Semplice, no? Ma non è così facile all’inizio. Le prime volte guardavo il piatto e pensavo: “Ma dove sono finite le mie porzioni di pasta?!”. Però, piano piano, ho iniziato a capire che non si tratta di mangiare meno, ma di mangiare meglio. Per esempio, ieri a pranzo ho preparato un piatto che era una meraviglia: metà piatto pieno di zucchine grigliate e insalata di rucola, un quarto di petto di pollo cotto con un filo d’olio e spezie, e un quarto di riso integrale. Vi giuro, era colorato, profumato, e mi ha saziato senza appesantirmi. Ho anche scattato una foto, ve la carico appena riesco, così vedete che non è una di quelle cose tristi da dieta.
La cosa che mi fa arrabbiare, però, è che nessuno parla di come abituarsi a queste porzioni. All’inizio mi sembrava di morire di fame, lo ammetto. Ma poi ho iniziato a fare piccoli cambiamenti. Per esempio, invece di riempire il piatto di pasta e poi aggiungerci un po’ di verdura, ho fatto il contrario: prima le verdure, poi il resto. E sapete una cosa? Il mio corpo si sta abituando. Non ho più quella voglia matta di strafogarmi di carboidrati. E poi, sto sperimentando con ingredienti che prima snobbavo. Tipo, ho scoperto che un po’ di avocado schiacciato sopra le verdure grigliate dà un sapore pazzesco, senza bisogno di condimenti pesanti. Non è che lo metto sempre, ma quando voglio coccolarmi, ci sta.
Il punto è che il metodo del piatto non è solo una questione di dividere il cibo. È un modo per imparare a controllare le porzioni senza sentirti punito. Però, cavolo, perché nessuno lo sottolinea abbastanza? Sembra che tutti siano concentrati solo sugli esercizi o su quanto sia bello fare yoga (che, ripeto, adoro), ma se poi a tavola non hai un piano, è come costruire una casa senza fondamenta. Io ci sto ancora lavorando, non sono perfetta, ma vedo i risultati: mi sento più leggera, ho più energia, e persino la mia pratica yoga ne beneficia, perché non mi sento appesantita.
Voi come fate con le porzioni? Vi capita mai di sentirvi frustrati perché non sapete da dove iniziare? O magari avete qualche trucco per rendere i piatti più invitanti senza sgarrare? Dai, raccontatemi, che ho bisogno di confrontarmi!