Un Piccolo Passo Oggi per un Grande Me Domani!

jmmuraguri

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "ehi, compagni di lotta"! Sono qui, come sempre, a fare i conti con la mia nemica numero uno: la pigrizia. Ogni volta che penso "ok, domani inizio sul serio", finisce che mi ritrovo sul divano con una tazza di tè e mille scuse pronte. Ma sapete una cosa? Ultimamente ho fatto pace con i miei piccoli passi, e voglio condividere con voi questa specie di "battaglia quotidiana" che sto vincendo, un pezzettino alla volta.
Tipo ieri: ero lì, con le scarpe da ginnastica che mi guardavano tristi dall’angolo della stanza. Mi dicevo "no, non ce la faccio, fa freddo, sono stanca". Poi però ho pensato: "E se invece di un’ora di palestra, facessi solo 10 minuti di stretching?". E indovinate? L’ho fatto! Dieci minuti sono diventati venti, e alla fine mi sentivo così fiera di me stessa che quasi non ci credevo. Non sarà una maratona, ma per me è stato come scalare una montagna.
Allora, la domanda da un milione: come si fa a iniziare? Io sto imparando che non serve forzarsi a fare tutto subito. Basta un piccolo gesto, tipo scegliere una mela invece di un biscotto, o alzarsi per fare due passi invece di scrollare il telefono. È come accendere una scintilla: una volta partita, magari diventa un fuoco! E poi, con l’anno nuovo che si avvicina, mi immagino già a brindare con un vestito che mi piace davvero, non uno che “nasconde i difetti”.
Scrivetemi i vostri trucchi, vi prego! Come fate voi a dare un calcio alla procrastinazione? Io ci sto provando, e ogni piccola vittoria mi dà la carica per continuare. Dai, che insieme possiamo farcela, un passo alla volta!
 
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "ehi, compagni di lotta"! Sono qui, come sempre, a fare i conti con la mia nemica numero uno: la pigrizia. Ogni volta che penso "ok, domani inizio sul serio", finisce che mi ritrovo sul divano con una tazza di tè e mille scuse pronte. Ma sapete una cosa? Ultimamente ho fatto pace con i miei piccoli passi, e voglio condividere con voi questa specie di "battaglia quotidiana" che sto vincendo, un pezzettino alla volta.
Tipo ieri: ero lì, con le scarpe da ginnastica che mi guardavano tristi dall’angolo della stanza. Mi dicevo "no, non ce la faccio, fa freddo, sono stanca". Poi però ho pensato: "E se invece di un’ora di palestra, facessi solo 10 minuti di stretching?". E indovinate? L’ho fatto! Dieci minuti sono diventati venti, e alla fine mi sentivo così fiera di me stessa che quasi non ci credevo. Non sarà una maratona, ma per me è stato come scalare una montagna.
Allora, la domanda da un milione: come si fa a iniziare? Io sto imparando che non serve forzarsi a fare tutto subito. Basta un piccolo gesto, tipo scegliere una mela invece di un biscotto, o alzarsi per fare due passi invece di scrollare il telefono. È come accendere una scintilla: una volta partita, magari diventa un fuoco! E poi, con l’anno nuovo che si avvicina, mi immagino già a brindare con un vestito che mi piace davvero, non uno che “nasconde i difetti”.
Scrivetemi i vostri trucchi, vi prego! Come fate voi a dare un calcio alla procrastinazione? Io ci sto provando, e ogni piccola vittoria mi dà la carica per continuare. Dai, che insieme possiamo farcela, un passo alla volta!
Ehi, guerriera del divano, ti capisco fin troppo bene! La pigrizia è una bestia schifosa, ma sai che ti dico? Quei 10 minuti di stretching valgono oro, altro che briciole! Io con Montignac ho imparato una cosa: non serve ammazzarsi di palestra o diete assurde. Basta scegliere i carboidrati giusti, quelli col glicemico basso, e già senti la differenza. Tipo, ieri ho detto no a un biscotto e sì a una manciata di mandorle. Piccolo passo, ma mi ha fatto sentire un drago! Il trucco? Parti con poco, come te, e lasci che il corpo ti segua. Tieni duro, che il vestito figo ti aspetta!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "ehi, compagni di lotta"! Sono qui, come sempre, a fare i conti con la mia nemica numero uno: la pigrizia. Ogni volta che penso "ok, domani inizio sul serio", finisce che mi ritrovo sul divano con una tazza di tè e mille scuse pronte. Ma sapete una cosa? Ultimamente ho fatto pace con i miei piccoli passi, e voglio condividere con voi questa specie di "battaglia quotidiana" che sto vincendo, un pezzettino alla volta.
Tipo ieri: ero lì, con le scarpe da ginnastica che mi guardavano tristi dall’angolo della stanza. Mi dicevo "no, non ce la faccio, fa freddo, sono stanca". Poi però ho pensato: "E se invece di un’ora di palestra, facessi solo 10 minuti di stretching?". E indovinate? L’ho fatto! Dieci minuti sono diventati venti, e alla fine mi sentivo così fiera di me stessa che quasi non ci credevo. Non sarà una maratona, ma per me è stato come scalare una montagna.
Allora, la domanda da un milione: come si fa a iniziare? Io sto imparando che non serve forzarsi a fare tutto subito. Basta un piccolo gesto, tipo scegliere una mela invece di un biscotto, o alzarsi per fare due passi invece di scrollare il telefono. È come accendere una scintilla: una volta partita, magari diventa un fuoco! E poi, con l’anno nuovo che si avvicina, mi immagino già a brindare con un vestito che mi piace davvero, non uno che “nasconde i difetti”.
Scrivetemi i vostri trucchi, vi prego! Come fate voi a dare un calcio alla procrastinazione? Io ci sto provando, e ogni piccola vittoria mi dà la carica per continuare. Dai, che insieme possiamo farcela, un passo alla volta!
Ehi, compagni di viaggio! La tua storia mi ha colpito, sai? Quel passaggio dai dieci minuti di stretching che diventano venti è proprio il tipo di vittoria che capisco bene. Anche io, come te, sto imparando che non serve strafare per vedere dei cambiamenti. Io sono nel bel mezzo del mio "100 giorni senza zucchero" e ti dico, all’inizio è stata dura. La prima settimana mi sentivo come se mi avessero tolto un pezzo di anima: mal di testa, nervosismo, e una voglia matta di buttarmi su una cioccolata. Ma poi, piano piano, è cambiato tutto.

La cosa che mi ha sorpreso di più è come i sapori siano diventati... non so, più veri? Una mela adesso mi sembra un’esplosione di gusto, e prima la vedevo solo come "quella cosa sana che devo mangiare". È come se il mio palato si fosse svegliato dopo anni di anestesia da zucchero. E il corpo segue: mi sento più leggera, meno gonfia, e persino la pelle sembra ringraziare. Non è una rivoluzione da un giorno all’altro, ma un lento costruire qualcosa di solido.

Per la tua domanda su come iniziare, io dico: trova una cosa piccola che ti piace. Non deve essere una sofferenza, altrimenti molli subito. Per me è stato sostituire il caffè zuccherato con uno amaro aromatizzato alla cannella. All’inizio storcevo il naso, ma ora è il mio momento di pace quotidiano. Tu con lo stretching hai già trovato la tua scintilla, no? Magari prova ad allungarlo di qualche minuto ogni tanto, o a fare una passeggiata corta quando ti senti bloccata sul divano. Non c’è bisogno di fare tutto perfetto subito: l’importante è che ogni passo ti porti un po’ più vicino a quel "grande me" che sogni.

Contro la procrastinazione, io mi sono data una regola: non penso al "devo farlo", ma al "cosa mi regalo oggi?". Se mi muovo, se scelgo qualcosa di buono per me, è un regalo, non un obbligo. E poi, vedere che dopo 50 giorni senza zucchero sto ancora andando avanti mi dà una carica che non immaginavo. Non è solo questione di vestiti che ci stanno meglio, ma di sentirsi padroni di se stessi, un pezzo alla volta. Tu che ne pensi, qual è il tuo prossimo "piccolo passo"? Dai, che siamo sulla stessa strada!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "ehi, compagni di lotta"! Sono qui, come sempre, a fare i conti con la mia nemica numero uno: la pigrizia. Ogni volta che penso "ok, domani inizio sul serio", finisce che mi ritrovo sul divano con una tazza di tè e mille scuse pronte. Ma sapete una cosa? Ultimamente ho fatto pace con i miei piccoli passi, e voglio condividere con voi questa specie di "battaglia quotidiana" che sto vincendo, un pezzettino alla volta.
Tipo ieri: ero lì, con le scarpe da ginnastica che mi guardavano tristi dall’angolo della stanza. Mi dicevo "no, non ce la faccio, fa freddo, sono stanca". Poi però ho pensato: "E se invece di un’ora di palestra, facessi solo 10 minuti di stretching?". E indovinate? L’ho fatto! Dieci minuti sono diventati venti, e alla fine mi sentivo così fiera di me stessa che quasi non ci credevo. Non sarà una maratona, ma per me è stato come scalare una montagna.
Allora, la domanda da un milione: come si fa a iniziare? Io sto imparando che non serve forzarsi a fare tutto subito. Basta un piccolo gesto, tipo scegliere una mela invece di un biscotto, o alzarsi per fare due passi invece di scrollare il telefono. È come accendere una scintilla: una volta partita, magari diventa un fuoco! E poi, con l’anno nuovo che si avvicina, mi immagino già a brindare con un vestito che mi piace davvero, non uno che “nasconde i difetti”.
Scrivetemi i vostri trucchi, vi prego! Come fate voi a dare un calcio alla procrastinazione? Io ci sto provando, e ogni piccola vittoria mi dà la carica per continuare. Dai, che insieme possiamo farcela, un passo alla volta!
Ehi, guerriera dei piccoli passi! La tua storia mi ha fatto sorridere, perché anch’io ho quelle scarpe che mi fissano con occhi da cucciolo abbandonato. Sai cosa dice la scienza? Bastano 5 minuti di movimento per svegliare il metabolismo e far partire gli ormoni della felicità. Tipo il tuo stretching: da 10 a 20 minuti è un trionfo, non una sconfitta! Per me funziona spezzare tutto in mini-obiettivi: 10 squat mentre aspetto il caffè, una passeggiata corta dopo cena. La procrastinazione si batte così, un morsetto alla volta, senza strafare. Continua, stai accendendo quel fuoco!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "ehi, compagni di lotta"! Sono qui, come sempre, a fare i conti con la mia nemica numero uno: la pigrizia. Ogni volta che penso "ok, domani inizio sul serio", finisce che mi ritrovo sul divano con una tazza di tè e mille scuse pronte. Ma sapete una cosa? Ultimamente ho fatto pace con i miei piccoli passi, e voglio condividere con voi questa specie di "battaglia quotidiana" che sto vincendo, un pezzettino alla volta.
Tipo ieri: ero lì, con le scarpe da ginnastica che mi guardavano tristi dall’angolo della stanza. Mi dicevo "no, non ce la faccio, fa freddo, sono stanca". Poi però ho pensato: "E se invece di un’ora di palestra, facessi solo 10 minuti di stretching?". E indovinate? L’ho fatto! Dieci minuti sono diventati venti, e alla fine mi sentivo così fiera di me stessa che quasi non ci credevo. Non sarà una maratona, ma per me è stato come scalare una montagna.
Allora, la domanda da un milione: come si fa a iniziare? Io sto imparando che non serve forzarsi a fare tutto subito. Basta un piccolo gesto, tipo scegliere una mela invece di un biscotto, o alzarsi per fare due passi invece di scrollare il telefono. È come accendere una scintilla: una volta partita, magari diventa un fuoco! E poi, con l’anno nuovo che si avvicina, mi immagino già a brindare con un vestito che mi piace davvero, non uno che “nasconde i difetti”.
Scrivetemi i vostri trucchi, vi prego! Come fate voi a dare un calcio alla procrastinazione? Io ci sto provando, e ogni piccola vittoria mi dà la carica per continuare. Dai, che insieme possiamo farcela, un passo alla volta!
Ehi, guerriera dei piccoli passi! La tua storia mi ha fatto sorridere, perché mi ci rivedo tantissimo. Anche io sono uno di quelli che combatte contro la pigrizia, ma sai, ho trovato nei gadget dei veri alleati per non mollare. Tipo, il mio fitness tracker è come un amico che mi dà una pacca sulla spalla ogni volta che raggiungo i 10.000 passi, e le mie smart scale... beh, quelle sono un po’ come un giudice severo ma giusto: mi tengono d’occhio e mi fanno vedere nero su bianco se sto andando nella direzione giusta.

La tua idea dei 10 minuti di stretching che diventano 20 è geniale, e ti capisco quando dici che ti sei sentita fiera. Io faccio una cosa simile con l’app che uso per tracciare quello che mangio. Non sono uno che si mette a contare ogni caloria come un matematico, ma segnare anche solo le scelte più sane mi dà una spinta. Tipo ieri sera: ero tentato da uno spuntino notturno, di quelli che ti chiamano dal frigo alle 11 in punto. Invece ho aperto l’app, ho guardato i miei progressi della giornata e mi sono detto: “Ok, non rovino tutto per un pezzo di cioccolato”. Ho preso un bicchiere d’acqua, e via. Non è stata una vittoria epica, ma mi ha fatto andare a letto con il sorriso.

Per rispondere alla tua domanda su come iniziare, ti dico quello che funziona per me: i dati. Vedere i numeri sul tracker o sull’app mi dà una specie di “calcio” per muovermi. Non serve strafare, come dici tu. Magari imposto un obiettivo piccolo, tipo 15 minuti di camminata veloce, e il braccialetto vibra quando ce la faccio. È come se mi dicesse: “Ehi, ce l’hai fatta, continua così!”. E poi, la sera, quando evito di mangiare troppo prima di dormire, le smart scale il giorno dopo mi ringraziano con un peso stabile. Non è magia, è solo un modo per tenere il controllo senza sentirmi in gabbia.

Il mio trucco anti-procrastinazione? Rendere tutto un gioco. Se devo scegliere tra divano e movimento, mi dico: “Ok, faccio 5 minuti, poi decido”. Nove volte su dieci, quei 5 minuti diventano di più, perché il tracker mi incita a non fermarmi. E per la questione cibo, soprattutto la sera, mi aiuta avere un rituale: una tisana calda, che mi rilassa e mi distrae dalla voglia di sgranocchiare qualcosa.

Forza, continua con i tuoi piccoli passi, che sono più grandi di quello che pensi! Io sto con te, e con i miei gadget cerco di non perdere la rotta. Magari tra un po’ ci ritroviamo a brindare insieme, con quel vestito che ci fa sentire al top! Tu che dici, ci proviamo? Un giorno alla volta, senza fretta, ma senza fermarci.
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "ehi, compagni di lotta"! Sono qui, come sempre, a fare i conti con la mia nemica numero uno: la pigrizia. Ogni volta che penso "ok, domani inizio sul serio", finisce che mi ritrovo sul divano con una tazza di tè e mille scuse pronte. Ma sapete una cosa? Ultimamente ho fatto pace con i miei piccoli passi, e voglio condividere con voi questa specie di "battaglia quotidiana" che sto vincendo, un pezzettino alla volta.
Tipo ieri: ero lì, con le scarpe da ginnastica che mi guardavano tristi dall’angolo della stanza. Mi dicevo "no, non ce la faccio, fa freddo, sono stanca". Poi però ho pensato: "E se invece di un’ora di palestra, facessi solo 10 minuti di stretching?". E indovinate? L’ho fatto! Dieci minuti sono diventati venti, e alla fine mi sentivo così fiera di me stessa che quasi non ci credevo. Non sarà una maratona, ma per me è stato come scalare una montagna.
Allora, la domanda da un milione: come si fa a iniziare? Io sto imparando che non serve forzarsi a fare tutto subito. Basta un piccolo gesto, tipo scegliere una mela invece di un biscotto, o alzarsi per fare due passi invece di scrollare il telefono. È come accendere una scintilla: una volta partita, magari diventa un fuoco! E poi, con l’anno nuovo che si avvicina, mi immagino già a brindare con un vestito che mi piace davvero, non uno che “nasconde i difetti”.
Scrivetemi i vostri trucchi, vi prego! Come fate voi a dare un calcio alla procrastinazione? Io ci sto provando, e ogni piccola vittoria mi dà la carica per continuare. Dai, che insieme possiamo farcela, un passo alla volta!
Ehi, guerrieri del cambiamento! Leggere il tuo post mi ha fatto sorridere, perché mi ci rivedo tantissimo in quella lotta contro la pigrizia che sembra sempre pronta a vincere. La tua storia dei 10 minuti di stretching che diventano 20 è pura ispirazione! È vero, a volte basta un piccolo passo per sentirsi già sulla strada giusta.

Io sono in modalità “preparazione fotosessione”, e ti confesso che questa cosa mi sta aiutando un sacco. Ogni due o tre mesi organizzo un piccolo shooting casalingo, niente di professionale, solo io, il telefono e una luce decente. Scatto foto per vedere i progressi, e ti giuro, anche quando i numeri sulla bilancia non cambiano, vedere il corpo che si trasforma un po’ alla volta è una botta di motivazione. È come dire: “Ehi, stai facendo qualcosa di concreto!”. Le foto non mentono, e questo mi spinge a non mollare.

Per quanto riguarda i trucchi per combattere la procrastinazione, il mio asso nella manica è iniziare la giornata con qualcosa di semplice che mi fa sentire bene. Tipo, appena sveglia, mi preparo un bel bicchiere d’acqua con qualche fettina di limone. Non so perché, ma quel gesto mi dà l’idea di “partire col piede giusto”. Non è solo una questione di idratazione, è proprio un rituale che mi mette in modalità “oggi mi prendo cura di me”. Da lì, tutto sembra più facile: magari scelgo di fare una passeggiata veloce invece di prendere l’auto, o di preparare un’insalata colorata invece di buttarmi su qualcosa di pronto.

Un’altra cosa che mi aiuta è non pensare al “tutto o niente”. Come dici tu, non serve fare un’ora di palestra per sentirsi in pista. A volte, quando sono stanca, mi dico: “Ok, fai solo 5 minuti di esercizi a casa”. Quasi sempre finisco per farne di più, ma anche se fossero solo quei 5 minuti, è comunque una vittoria. E poi, cerco di premiarmi, ma non con il cibo. Tipo, dopo una settimana in cui sono stata costante, mi regalo una candela profumata o un episodio extra della mia serie preferita. Piccole cose che mi fanno sorridere.

La tua idea della scintilla che diventa un fuoco mi piace da morire. È proprio così! Ogni piccolo gesto conta, e piano piano ti rendi conto che stai costruendo qualcosa di grande. Io, per esempio, sto sogn instruccionesando il prossimo shooting, magari con un outfit che ora mi sta un po’ stretto. Non so se ci arriverò per l’anno nuovo, ma ogni bicchiere d’acqua, ogni passeggiata, ogni “no” a un dolcetto mi avvicina un po’ di più. Forza, continua a condividere le tue vittorie, che ci dai la carica! E tu, hai qualche rituale che ti aiuta a rimanere focalizzata? Racconta, che sono tutta orecchie!
 
Ehi, guerrieri del cambiamento! Leggere il tuo post mi ha fatto sorridere, perché mi ci rivedo tantissimo in quella lotta contro la pigrizia che sembra sempre pronta a vincere. La tua storia dei 10 minuti di stretching che diventano 20 è pura ispirazione! È vero, a volte basta un piccolo passo per sentirsi già sulla strada giusta.

Io sono in modalità “preparazione fotosessione”, e ti confesso che questa cosa mi sta aiutando un sacco. Ogni due o tre mesi organizzo un piccolo shooting casalingo, niente di professionale, solo io, il telefono e una luce decente. Scatto foto per vedere i progressi, e ti giuro, anche quando i numeri sulla bilancia non cambiano, vedere il corpo che si trasforma un po’ alla volta è una botta di motivazione. È come dire: “Ehi, stai facendo qualcosa di concreto!”. Le foto non mentono, e questo mi spinge a non mollare.

Per quanto riguarda i trucchi per combattere la procrastinazione, il mio asso nella manica è iniziare la giornata con qualcosa di semplice che mi fa sentire bene. Tipo, appena sveglia, mi preparo un bel bicchiere d’acqua con qualche fettina di limone. Non so perché, ma quel gesto mi dà l’idea di “partire col piede giusto”. Non è solo una questione di idratazione, è proprio un rituale che mi mette in modalità “oggi mi prendo cura di me”. Da lì, tutto sembra più facile: magari scelgo di fare una passeggiata veloce invece di prendere l’auto, o di preparare un’insalata colorata invece di buttarmi su qualcosa di pronto.

Un’altra cosa che mi aiuta è non pensare al “tutto o niente”. Come dici tu, non serve fare un’ora di palestra per sentirsi in pista. A volte, quando sono stanca, mi dico: “Ok, fai solo 5 minuti di esercizi a casa”. Quasi sempre finisco per farne di più, ma anche se fossero solo quei 5 minuti, è comunque una vittoria. E poi, cerco di premiarmi, ma non con il cibo. Tipo, dopo una settimana in cui sono stata costante, mi regalo una candela profumata o un episodio extra della mia serie preferita. Piccole cose che mi fanno sorridere.

La tua idea della scintilla che diventa un fuoco mi piace da morire. È proprio così! Ogni piccolo gesto conta, e piano piano ti rendi conto che stai costruendo qualcosa di grande. Io, per esempio, sto sogn instruccionesando il prossimo shooting, magari con un outfit che ora mi sta un po’ stretto. Non so se ci arriverò per l’anno nuovo, ma ogni bicchiere d’acqua, ogni passeggiata, ogni “no” a un dolcetto mi avvicina un po’ di più. Forza, continua a condividere le tue vittorie, che ci dai la carica! E tu, hai qualche rituale che ti aiuta a rimanere focalizzata? Racconta, che sono tutta orecchie!
Ehi, jmmuraguri, che bella ventata di energia il tuo post! Quella storia dei 10 minuti di stretching che si trasformano in 20 è proprio il tipo di cosa che mi fa dire “ok, forse ce la posso fare anch’io”. Essere mamma in декрете mi sta mettendo alla prova, con un bimbo che sembra avere un radar per interrompermi ogni volta che provo a fare qualcosa per me. Ma il tuo racconto mi ha fatto venir voglia di buttarmi, quindi grazie per la spinta!

Da quando ho partorito, il tempo è diventato il mio peggior nemico. Tra pappe, pannolini e ninne nanne, trovare un momento per pensare a me stessa sembra una missione impossibile. Però, sai, ultimamente ho iniziato a vedere il mio percorso di dimagrimento come una specie di gara con me stessa, tipo un piccolo “concorso personale”. Non sto parlando di competizioni vere e proprie, ma di sfide che mi metto in testa per rendere il tutto più divertente. Tipo: “Se riesco a fare 15 minuti di camminata veloce oggi, domani mi premio con una maschera viso rilassante”. È una cosa sciocca, ma mi fa sentire come se stessi vincendo qualcosa!

Il mio trucco per combattere la pigrizia? Faccio tutto a pezzetti. Non ho l’energia per un allenamento da un’ora, ma 5 minuti di squat mentre il bimbo gioca sul tappeto? Quello sì. Oppure, quando preparo la cena, metto su una playlist allegra e ballo in cucina. Non è una palestra, ma muovermi mi fa sentire viva, e alla fine sudo pure! Un’altra cosa che mi aiuta è prepararmi dei “kit di emergenza” per i momenti di fame nervosa. Tengo in frigo delle carote già tagliate o dello yogurt greco, così quando vorrei sbranare un pacco di biscotti, prendo quelli. Non è sempre facile dire di no, ma ogni volta che scelgo l’opzione sana mi sento come se avessi conquistato una medaglia.

Leggendo il tuo post, mi è venuta in mente una cosa che faccio per darmi la carica: tengo un quaderno dove segno i miei “trofei”. Non parlo di chili persi, ma di momenti in cui mi sono sentita forte. Tipo: “Oggi ho scelto le scale invece dell’ascensore” o “Ho mangiato un’insalata gigante e mi sento super”. Scrivere queste cose mi ricorda che sto andando avanti, anche se a volte mi sembra di non vedere risultati. È come un album di figurine delle mie piccole vittorie, e sfogliarlo mi dà una botta di motivazione.

La tua idea della scintilla che diventa fuoco è proprio azzeccata. Ogni passo conta, no? Io ora sto sognando di entrare in un paio di jeans che ho nell’armadio da prima della gravidanza. Non so se ci riuscirò a breve, con il caos che è la mia vita ora, ma ogni passeggiata col passeggino, ogni spuntino sano, ogni momento in cui mi muovo è un mattoncino verso quel traguardo. Tu che dici, hai qualche “sfida personale” che ti sta aiutando a non mollare? O magari un premio che ti sei promessa per quando raggiungerai un obiettivo? Racconta, che voglio rubarti qualche idea! Dai, continua a ispirarci, che insieme facciamo scintille!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "ehi, compagni di lotta"! Sono qui, come sempre, a fare i conti con la mia nemica numero uno: la pigrizia. Ogni volta che penso "ok, domani inizio sul serio", finisce che mi ritrovo sul divano con una tazza di tè e mille scuse pronte. Ma sapete una cosa? Ultimamente ho fatto pace con i miei piccoli passi, e voglio condividere con voi questa specie di "battaglia quotidiana" che sto vincendo, un pezzettino alla volta.
Tipo ieri: ero lì, con le scarpe da ginnastica che mi guardavano tristi dall’angolo della stanza. Mi dicevo "no, non ce la faccio, fa freddo, sono stanca". Poi però ho pensato: "E se invece di un’ora di palestra, facessi solo 10 minuti di stretching?". E indovinate? L’ho fatto! Dieci minuti sono diventati venti, e alla fine mi sentivo così fiera di me stessa che quasi non ci credevo. Non sarà una maratona, ma per me è stato come scalare una montagna.
Allora, la domanda da un milione: come si fa a iniziare? Io sto imparando che non serve forzarsi a fare tutto subito. Basta un piccolo gesto, tipo scegliere una mela invece di un biscotto, o alzarsi per fare due passi invece di scrollare il telefono. È come accendere una scintilla: una volta partita, magari diventa un fuoco! E poi, con l’anno nuovo che si avvicina, mi immagino già a brindare con un vestito che mi piace davvero, non uno che “nasconde i difetti”.
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