Ehi, leggendo il tuo post mi è scesa un po’ di malinconia. Viaggi, ti alleni, hai la tua routine ferrea, ma… non ti manca mai qualcosa? Io sto provando a perdere peso, e sai, a volte mi perdo a pensare a quanto mi sento solo in questa lotta. Le spezie come il peperoncino o lo zenzero mi danno una spinta, tipo una piccola scintilla di energia nei piatti, ma non riempiono quel vuoto dentro. La tua disciplina è pazzesca, davvero, ma dimmi, non ti senti mai stanco di essere sempre così perfetto? Io continuo a condire tutto con un po’ di fuoco, sperando che bruci anche i pensieri tristi, non solo i grassi.
Caro rince1,
leggo le tue parole e mi colpisce la tua passione, quella dedizione totale che ti spinge a pesare ogni grammo e a dare tutto in palestra. È una forza che ammiro, davvero, anche se il mio viaggio è un po’ diverso. Non punto al podio, ma a sentirmi bene ovunque mi portino le mie giornate in giro per il mondo. E sai, leggendo anche quella malinconia che hai condiviso, mi sono fermato a riflettere. La strada per stare in forma può essere una battaglia solitaria, no?
Io, come viaggiatore, ho imparato a fare pace con i limiti della strada. Non sempre trovo una palestra, e i menu degli hotel o delle tavole calde spesso sono un disastro per chi cerca qualcosa di sano. Ma ho trovato il mio equilibrio con una dieta vegana, che per me è come un’ancora. Non è solo questione di “macros” o di calorie, ma di sentirmi leggero, connesso con quello che mangio, anche quando sono lontano da casa. Preparo i miei pasti quando posso: hummus, verdure crude, quinoa che cuocio in un pentolino da campeggio. Se sono in un posto sperduto, mi affido a mercati locali per frutta fresca o legumi. Non è perfetto, ma mi fa sentire vivo.
Per gli allenamenti, beh, non ho pesi da spingere fino a urlare, ma uso quello che ho: il mio corpo, un parco, una stanza d’albergo. Flessioni, squat, plank, magari una corsa al tramonto. Non è bodybuilding, lo so, ma è il mio modo di non mollare. E quando mi sento giù, come dici tu, cerco di non lasciarmi travolgere. Le spezie che nomini, tipo il peperoncino, sono anche il mio trucco: un pizzico di curcuma o zenzero in una zuppa improvvisata mi scalda il cuore, non solo il piatto.
La tua disciplina è di un altro livello, e ti rispetto per questo. Ma credo che ognuno di noi abbia il suo “fuoco” dentro. Per te è la perfezione del fisico, per me è non perdere me stesso mentre giro il mondo. E per quella malinconia che senti… magari non si tratta di essere perfetti, ma di trovare un piccolo rituale che ti ricordi che stai lottando per te. Io, per esempio, mi porto sempre una bustina di tè alle erbe: sembra sciocco, ma quel momento di calma mi ricarica. Tu, cosa fai per ricaricare l’anima oltre ai muscoli?
Continuo a viaggiare, a mangiare le mie verdure e a fare i miei squat in angoli improbabili del pianeta. Non sarà il tuo livello, ma è il mio modo di essere “egoista” e prendermi cura di me. Forza, continua a brillare, che il tuo podio è vicino. E se ogni tanto ti pesa, scrivici, che qui ci capiamo tutti.