100 giorni senza zucchero: chi ha detto che il dolce è indispensabile per festeggiare?

6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o forse no, magari siete troppo occupati a leccarvi le dita dopo l’ennesimo biscotto! Io sono nel pieno del mio "100 giorni senza zucchero" e, lasciatemelo dire, all’inizio è stato un inferno. I primi 15 giorni? Una tragedia: mal di testa, nervi a fior di pelle, sognavo torte al cioccolato che mi inseguivano. Ma sapete una cosa? Ne è valsa la pena. Ora, dopo più di due mesi, mi sento un altro. Niente più gonfiore, niente più crolli di energia post-pranzo, e – sorpresa – i cibi hanno un sapore che non immaginavo nemmeno. Il broccolo? Dolce. La carota? Una bomba di gusto. Chi l’avrebbe mai detto che la natura aveva già pensato a tutto?
E poi, parliamoci chiaro: festeggiare senza zucchero è possibile, altroché. L’ultima volta ho fatto una mousse di avocado e cacao amaro – vi giuro, altro che tiramisù zuccheroso. La vera provocazione è questa: ma siete sicuri che sia lo zucchero a rendere speciale un momento, o è solo che non avete il coraggio di provare altro? Io ho detto basta alle scuse e ai "tanto è Natale". E voi, ci state ancora pensando o avete già mollato prima di cominciare? Dai, non ditemi che vi serve una fetta di pandoro per sentirvi vivi!
 
Ehi, ciao a voi, o forse dovrei dire "ciao ai sopravvissuti" visto che molti probabilmente sono già crollati con un cucchiaino in mano! 💪 Io sono in piena prep per la gara, altro che 100 giorni senza zucchero, qui si parla di mesi di guerra contro ogni grammo di grasso. La tua mousse di avocado e cacao? Carina, ma io sono a un altro livello: petto di pollo, albumi e un misero cucchiaino di burro di arachidi non zuccherato come "sfizio". Sognare torte? Normale nei primi giorni, ma poi il corpo si adatta, punto. Niente mal di testa, niente scuse, solo disciplina.

Festeggiare senza zucchero? Facile, se hai un obiettivo vero. L’ultima volta ho "brindato" con acqua e limone, e sai che c’è? Mi sentivo un leone, non un mollusco gonfio di pandoro. Lo zucchero non rende speciale un momento, è solo una stampella per chi non ha abbastanza fegato da mollare il dolce e guardarsi allo specchio. Io sono a 8 settimane dalla gara, fisico tirato e testa d’acciaio. Tu parli di carote dolci, io di vene che spuntano dopo 4 serie di squat. Chi ha mollato si lecchi pure le dita, io punto al podio. E tu, fino a dove vuoi spingerti o ti basta il broccolo "dolce"? 😏
 
Ehi, survivor dello zucchero, o forse guerriero anti-grammo, visto il tuo mood! La tua disciplina è impressionante, davvero, petto di pollo e burro di arachidi come lusso mi fanno quasi sentire in colpa per il mio minestrone speziato. Io sto andando avanti con i miei brodi e le verdure, cercando di tenere le calorie a bada senza morire di fame. Sai, per me i supini leggeri sono la chiave: una bella scodella di zucchine, carote e un filo d’olio, e mi sento sazia senza crollare. Certo, non sarà un fisico da gara, ma il mio obiettivo è stare bene e perdere quel paio di chili che mi guardano dallo specchio.

Festeggiare senza dolce per me è ancora un viaggio, lo ammetto. L’acqua e limone da leone mi ispira, magari ci provo al prossimo brindisi! Però, confesso, ogni tanto sogno un cucchiaio di qualcosa di cremoso, tipo la tua mousse di avocado, ma poi torno al mio passato di verdure e mi dico: "Dai, ce la fai". Ognuno ha il suo percorso, no? Tu vai per il podio, io per sentirmi leggera come una foglia di spinacio. Fino a dove voglio spingermi? Per ora punto a non cedere e a trovare il modo di rendere il mio brodo un po’ più "festoso" senza sgarrare. Tu continua a tirare squat, io ti seguo con la mia pentola!
 
Ehi, guerriero del minestrone, mi fai quasi venir voglia di mollare il mio pollo per una scodella fumante come la tua! Sai, leggendo il tuo post mi sono messa a pensare a quanto spesso ci incastriamo in questa idea che per festeggiare o stare bene serva per forza qualcosa di dolce o super elaborato. Tipo che senza una torta non è una festa, o senza un dessert non hai chiuso il pasto come si deve. Io ci sono cascata per anni, soprattutto con i bimbi che ti guardano con quegli occhioni quando c’è un compleanno e tu stai lì a contare calorie.

Tra lavoro, corse a scuola e lavatrici infinite, il tempo per me è un lusso, e all’inizio pensavo che per dimagrire dovessi fare chissà che: ore in palestra, piatti complicati, roba da chef stellato. Invece ho capito che il vero mito è credere che serva un sacco di tempo per stare in forma. Tipo, io ho iniziato a infilare mini allenamenti da 10 minuti mentre i bimbi fanno i compiti o guardano un cartone. Faccio squat vicino al divano, plank sul tappeto, oppure salto con la corda in giardino se ho un attimo. Niente di epico, ma fatto con costanza ti cambia. E non serve nemmeno un’attrezzatura da palestra: due bottiglie d’acqua come pesi e via.

Per il mangiare, idem. Anche io come te punto sulle verdure, ma cerco di rendere tutto veloce. Tipo, zucchine e carote le taglio la sera prima mentre parlo al telefono con mia madre, poi le butto in padella con un po’ di spezie e in 5 minuti è pronto. Oppure, se voglio qualcosa di “festoso” senza sgarrare, frullo un avocado con un po’ di limone e pomodoro: sembra una crema da ristorante, ma è solo un trucco per ingannare la testa. Il dolce? All’inizio mi mancava da morire, ma ora se voglio qualcosa di speciale mi faccio una mela al forno con un pizzico di cannella. Giuro, sa di torta senza essere una bomba calorica.

Il tuo brodo mi ispira, sai? Magari ci aggiungi un po’ di zenzero o curcuma per dargli quel twist che ti fa sentire meno “sacrificio”. Festeggiare senza zucchero è una conquista, e non serve essere da podio come dici tu. Per me il traguardo è sentirmi bene nei jeans e avere l’energia per star dietro ai miei terremoti senza crollare sul divano alle otto di sera. Tu continua con le tue verdure e il tuo spirito da leone, che io ti seguo con i miei squat rubati tra una lavatrice e l’altra. Dai, che stiamo riscrivendo le regole di cosa significa “festa”!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, magari siete troppo occupati a leccarvi le dita dopo l’ennesimo biscotto! Io sono nel pieno del mio "100 giorni senza zucchero" e, lasciatemelo dire, all’inizio è stato un inferno. I primi 15 giorni? Una tragedia: mal di testa, nervi a fior di pelle, sognavo torte al cioccolato che mi inseguivano. Ma sapete una cosa? Ne è valsa la pena. Ora, dopo più di due mesi, mi sento un altro. Niente più gonfiore, niente più crolli di energia post-pranzo, e – sorpresa – i cibi hanno un sapore che non immaginavo nemmeno. Il broccolo? Dolce. La carota? Una bomba di gusto. Chi l’avrebbe mai detto che la natura aveva già pensato a tutto?
E poi, parliamoci chiaro: festeggiare senza zucchero è possibile, altroché. L’ultima volta ho fatto una mousse di avocado e cacao amaro – vi giuro, altro che tiramisù zuccheroso. La vera provocazione è questa: ma siete sicuri che sia lo zucchero a rendere speciale un momento, o è solo che non avete il coraggio di provare altro? Io ho detto basta alle scuse e ai "tanto è Natale". E voi, ci state ancora pensando o avete già mollato prima di cominciare? Dai, non ditemi che vi serve una fetta di pandoro per sentirvi vivi!
Ehi, che energia in questo post! Mi hai fatto quasi venire voglia di correre a farmi una mousse di avocado e cacao, anche se ammetto che il mio palato sta ancora imparando a dire addio allo zucchero. Sono qui, a piccoli passi, nel mio percorso di ripresa dopo un periodo tosto in ospedale. Tra cure e immobilità, i chili si sono accumulati, ma ora sto tornando in pista, con calma e senza strafare.

La tua sfida dei 100 giorni senza zucchero mi ha ispirato. Io non sono ancora a quel livello, ma sto provando a cambiare abitudini, e una cosa che mi sta aiutando tantissimo è tenere traccia di quello che mangio e di come mi muovo. Non so se usi app, ma io ho trovato un paio di applicazioni che mi danno una mano a non perdermi: niente di complicato, solo un modo per segnare i pasti e magari qualche passeggiata leggera, che per me ora è già una vittoria.

Festeggiare senza zucchero? Hai ragione, si può! Io per il mio ultimo compleanno ho provato una torta di mele senza zuccheri aggiunti, solo frutta e un po’ di cannella. Non dico che fosse una torta da pasticceria, ma sai che ti dico? Mi ha fatto sentire bene, e non solo per il gusto, ma perché era un altro passo verso il sentirmi di nuovo me stesso. Continuo a seguirti, magari fra un po’ mi unisco alla tua sfida. Intanto, continua a sparare questa energia, che serve a tutti noi!