Buonasera a tutti, o forse buon viaggio, perché di questo si tratta, no? 
Sono al giorno 60 del mio percorso "100 giorni senza zucchero" e, cavolo, che avventura! Non pensavo che dire addio allo zucchero aggiunto sarebbe stato così... rivelatore. Le prime due settimane? Un disastro!
Una specie di crisi d’astinenza: mal di testa, voglia costante di dolce, persino sogni di torte al cioccolato! Ma sapete una cosa? Passa. E quando passa, è come se il mondo si aprisse a nuovi colori.
Ora, non fraintendetemi, non sono qui a dire che ho trovato l’illuminazione, ma c’è qualcosa di profondo nel rendersi conto di quanto lo zucchero mascheri i sapori veri. Ho mangiato una mela l’altro giorno – una semplice mela – e sembrava un’esplosione di dolcezza. Chi l’avrebbe mai detto?
Anche il caffè amaro, che prima evitavo come la peste, ora ha un gusto ricco, quasi terroso. È come se il mio palato si fosse risvegliato dopo anni di anestesia zuccherina.
Il benessere generale è un altro capitolo. Mi sento più leggero, non solo nel corpo (ho perso qualche chilo senza nemmeno provarci troppo), ma nella testa. Meno nebbia, meno sbalzi d’umore. Non so se è solo l’assenza di zucchero o il fatto di aver preso in mano una parte della mia vita, ma c’è una chiarezza nuova.
Certo, non è tutto rose e fiori: a volte vedo una pasticceria e mi parte il cuore, ma poi penso a quanto sto scoprendo su me stesso e sul cibo. E passo oltre.
Questo percorso mi sta insegnando che il cibo non è solo carburante o conforto: è una storia, una scoperta. Ogni morso senza zucchero è un passo verso sapori più veri, verso me stesso. Qualcun altro sta provando questa sfida? Come vi sta cambiando?
Un abbraccio a tutti, ovunque siate nel vostro viaggio!

Sono al giorno 60 del mio percorso "100 giorni senza zucchero" e, cavolo, che avventura! Non pensavo che dire addio allo zucchero aggiunto sarebbe stato così... rivelatore. Le prime due settimane? Un disastro!

Ora, non fraintendetemi, non sono qui a dire che ho trovato l’illuminazione, ma c’è qualcosa di profondo nel rendersi conto di quanto lo zucchero mascheri i sapori veri. Ho mangiato una mela l’altro giorno – una semplice mela – e sembrava un’esplosione di dolcezza. Chi l’avrebbe mai detto?

Il benessere generale è un altro capitolo. Mi sento più leggero, non solo nel corpo (ho perso qualche chilo senza nemmeno provarci troppo), ma nella testa. Meno nebbia, meno sbalzi d’umore. Non so se è solo l’assenza di zucchero o il fatto di aver preso in mano una parte della mia vita, ma c’è una chiarezza nuova.

Questo percorso mi sta insegnando che il cibo non è solo carburante o conforto: è una storia, una scoperta. Ogni morso senza zucchero è un passo verso sapori più veri, verso me stesso. Qualcun altro sta provando questa sfida? Come vi sta cambiando?

Un abbraccio a tutti, ovunque siate nel vostro viaggio!