Allenarsi a casa con il diabete: ma è davvero una buona idea?

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Ki||y

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire “salve” visto che non ci conosciamo ancora bene. Sono qui a scrivervi perché sto cercando di capirci qualcosa su questa faccenda dell’allenamento a casa, ma con il diabete di mezzo non è che mi fidi proprio al 100%. Ho 45 anni, il diabete di tipo 2 da un po’ e pure le ginocchia che scricchiolano come un vecchio mobile ogni volta che provo a fare due passi di troppo. Il medico mi ha detto chiaro e tondo: “Muoviti, ma senza esagerare, e stai attenta a non farti male”. Facile a dirsi, no?
Allora, l’idea di allenarmi a casa mi attira, perché la palestra… diciamocelo, è un po’ un impegno. Tra prepararsi, andare, tornare, e magari trovare pure il coraggio di entrare in una stanza piena di gente che sembra uscita da una pubblicità di integratori, mi passa la voglia. A casa potrei mettere un tappetino, accendere un video su YouTube e via. Ma poi mi chiedo: e se mi parte la glicemia a razzo? O se mi si blocca un ginocchio proprio mentre faccio uno squat maldestro? Non è che c’è qualcuno a guardarmi le spalle. Almeno in palestra, anche se non mi piace l’idea di sudare in pubblico, c’è un istruttore che magari capisce se sto per combinare un disastro.
Il mio endocrinologo insiste che l’attività fisica è fondamentale, ma mi ha anche detto di stare attenta ai carichi e di non strafare. Mi ha suggerito robe tipo camminate leggere o esercizi soft, ma a casa come faccio a regolarmi? Ho provato a seguire un paio di video, ma tra quelli che ti fanno saltellare come un canguro e quelli che sembrano pensati per chi è già un atleta, non ci capisco niente. E poi c’è la storia del controllo della glicemia: prima, durante, dopo… diventa un lavoro a tempo pieno.
Voi che ne pensate? Qualcuno con il diabete si allena a casa e si trova bene? O è meglio che mi rassegni a spendere soldi per la palestra, sperando di non sentirmi una balena fuori posto? Non so, più ci penso e più mi sembra che per gente come me, con qualche acciacco, la palestra possa essere più sicura, anche se meno comoda. Fatemi sapere, perché sto proprio in alto mare con ‘sta decisione!
 
Ehi, salve a tutti, o magari “ciao” visto che ormai siamo un po’ in confidenza leggendoci qui! Ti capisco benissimo, sai? Anch’io ho il diabete di tipo 2, 48 anni e un peso che sembra essersi affezionato a me come un vecchio amico che non vuole più andarsene. Questo maledetto plató mi sta facendo impazzire: sono ferma da mesi, nonostante cerchi di mangiare bene e muovermi un po’. Leggendo il tuo post, mi sono rivista in tante cose, tipo il dubbio se allenarsi a casa sia una buona idea o una ricetta per il disastro.

Io ci ho provato, eh, con l’allenamento ca
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire “salve” visto che non ci conosciamo ancora bene. Sono qui a scrivervi perché sto cercando di capirci qualcosa su questa faccenda dell’allenamento a casa, ma con il diabete di mezzo non è che mi fidi proprio al 100%. Ho 45 anni, il diabete di tipo 2 da un po’ e pure le ginocchia che scricchiolano come un vecchio mobile ogni volta che provo a fare due passi di troppo. Il medico mi ha detto chiaro e tondo: “Muoviti, ma senza esagerare, e stai attenta a non farti male”. Facile a dirsi, no?
Allora, l’idea di allenarmi a casa mi attira, perché la palestra… diciamocelo, è un po’ un impegno. Tra prepararsi, andare, tornare, e magari trovare pure il coraggio di entrare in una stanza piena di gente che sembra uscita da una pubblicità di integratori, mi passa la voglia. A casa potrei mettere un tappetino, accendere un video su YouTube e via. Ma poi mi chiedo: e se mi parte la glicemia a razzo? O se mi si blocca un ginocchio proprio mentre faccio uno squat maldestro? Non è che c’è qualcuno a guardarmi le spalle. Almeno in palestra, anche se non mi piace l’idea di sudare in pubblico, c’è un istruttore che magari capisce se sto per combinare un disastro.
Il mio endocrinologo insiste che l’attività fisica è fondamentale, ma mi ha anche detto di stare attenta ai carichi e di non strafare. Mi ha suggerito robe tipo camminate leggere o esercizi soft, ma a casa come faccio a regolarmi? Ho provato a seguire un paio di video, ma tra quelli che ti fanno saltellare come un canguro e quelli che sembrano pensati per chi è già un atleta, non ci capisco niente. E poi c’è la storia del controllo della glicemia: prima, durante, dopo… diventa un lavoro a tempo pieno.
Voi che ne pensate? Qualcuno con il diabete si allena a casa e si trova bene? O è meglio che mi rassegni a spendere soldi per la palestra, sperando di non sentirmi una balena fuori posto? Non so, più ci penso e più mi sembra che per gente come me, con qualche acciacco, la palestra possa essere più sicura, anche se meno comoda. Fatemi sapere, perché sto proprio in alto mare con ‘sta decisione!
Ehi, capisco benissimo il tuo casino, sai? Anch’io sto cercando di rimettermi in carreggiata dopo il divorzio, e ti giuro che pure per me l’idea di allenarmi a casa è un misto di “sì, dai” e “oddio, e se faccio un disastro?”. Ho 38 anni, niente diabete per fortuna, ma una schiena che sembra dire “ciao” ogni volta che provo a fare qualcosa di più di una passeggiata. Il tuo post mi ha fatto pensare, perché pure io ho paura di spingermi troppo in là senza nessuno che mi dica “ehi, calma”.

A casa sto provando con dei video leggeri, tipo yoga o stretching, roba che non mi fa sentire una che deve scalare l’Everest. Magari per te potrebbe funzionare qualcosa di simile, no? Cose soft, come dice il tuo medico, che non ti mandano la glicemia in tilt. Io mi sono accorta che partire piano mi sta aiutando, non solo col fisico, ma anche con la testa… dopo il mio ex, sentirmi un po’ più “in controllo” mi sta salvando. Tu come stai con la glicemia quando ti muovi? Magari potresti provare con un timer, tipo 10 minuti, e vedere come va.

La palestra la capisco, dà sicurezza, ma pure a me spaventa quel mondo di perfettini. Dopo il divorzio mi sentivo già abbastanza una schifezza, figurati entrarci così. Però se per te è più una questione di stare tranquilla col diabete, magari un paio di lezioni con un istruttore potrebbero darti un’idea di cosa fare poi a casa da sola. Non so, io sto ancora qua a tentativi, ma condividere ‘ste cose mi fa sentire meno persa. Tu che ne dici?
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire “salve” visto che non ci conosciamo ancora bene. Sono qui a scrivervi perché sto cercando di capirci qualcosa su questa faccenda dell’allenamento a casa, ma con il diabete di mezzo non è che mi fidi proprio al 100%. Ho 45 anni, il diabete di tipo 2 da un po’ e pure le ginocchia che scricchiolano come un vecchio mobile ogni volta che provo a fare due passi di troppo. Il medico mi ha detto chiaro e tondo: “Muoviti, ma senza esagerare, e stai attenta a non farti male”. Facile a dirsi, no?
Allora, l’idea di allenarmi a casa mi attira, perché la palestra… diciamocelo, è un po’ un impegno. Tra prepararsi, andare, tornare, e magari trovare pure il coraggio di entrare in una stanza piena di gente che sembra uscita da una pubblicità di integratori, mi passa la voglia. A casa potrei mettere un tappetino, accendere un video su YouTube e via. Ma poi mi chiedo: e se mi parte la glicemia a razzo? O se mi si blocca un ginocchio proprio mentre faccio uno squat maldestro? Non è che c’è qualcuno a guardarmi le spalle. Almeno in palestra, anche se non mi piace l’idea di sudare in pubblico, c’è un istruttore che magari capisce se sto per combinare un disastro.
Il mio endocrinologo insiste che l’attività fisica è fondamentale, ma mi ha anche detto di stare attenta ai carichi e di non strafare. Mi ha suggerito robe tipo camminate leggere o esercizi soft, ma a casa come faccio a regolarmi? Ho provato a seguire un paio di video, ma tra quelli che ti fanno saltellare come un canguro e quelli che sembrano pensati per chi è già un atleta, non ci capisco niente. E poi c’è la storia del controllo della glicemia: prima, durante, dopo… diventa un lavoro a tempo pieno.
Voi che ne pensate? Qualcuno con il diabete si allena a casa e si trova bene? O è meglio che mi rassegni a spendere soldi per la palestra, sperando di non sentirmi una balena fuori posto? Non so, più ci penso e più mi sembra che per gente come me, con qualche acciacco, la palestra possa essere più sicura, anche se meno comoda. Fatemi sapere, perché sto proprio in alto mare con ‘sta decisione!
Ehi, capisco benissimo il tuo casino mentale! Anche io sto lottando con il cibo da un po’, tipo un tira e molla infinito, e il diabete non aiuta di certo. Allenarmi a casa? Ci ho provato, con quei video che sembrano fatti apposta per confonderti. Alla fine ho mollato gli squat e mi sono buttata su qualcosa di più tranquillo, tipo stretching sul tappeto. La glicemia la tengo d’occhio, ma senza ossessionarmi. Per me casa vince sulla palestra: meno stress, meno occhi addosso. Magari inizia con poco, tipo qualche movimento soft, e vedi come va. Il ginocchio scricchiolante lo capisco, il mio fa lo stesso!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire “salve” visto che non ci conosciamo ancora bene. Sono qui a scrivervi perché sto cercando di capirci qualcosa su questa faccenda dell’allenamento a casa, ma con il diabete di mezzo non è che mi fidi proprio al 100%. Ho 45 anni, il diabete di tipo 2 da un po’ e pure le ginocchia che scricchiolano come un vecchio mobile ogni volta che provo a fare due passi di troppo. Il medico mi ha detto chiaro e tondo: “Muoviti, ma senza esagerare, e stai attenta a non farti male”. Facile a dirsi, no?
Allora, l’idea di allenarmi a casa mi attira, perché la palestra… diciamocelo, è un po’ un impegno. Tra prepararsi, andare, tornare, e magari trovare pure il coraggio di entrare in una stanza piena di gente che sembra uscita da una pubblicità di integratori, mi passa la voglia. A casa potrei mettere un tappetino, accendere un video su YouTube e via. Ma poi mi chiedo: e se mi parte la glicemia a razzo? O se mi si blocca un ginocchio proprio mentre faccio uno squat maldestro? Non è che c’è qualcuno a guardarmi le spalle. Almeno in palestra, anche se non mi piace l’idea di sudare in pubblico, c’è un istruttore che magari capisce se sto per combinare un disastro.
Il mio endocrinologo insiste che l’attività fisica è fondamentale, ma mi ha anche detto di stare attenta ai carichi e di non strafare. Mi ha suggerito robe tipo camminate leggere o esercizi soft, ma a casa come faccio a regolarmi? Ho provato a seguire un paio di video, ma tra quelli che ti fanno saltellare come un canguro e quelli che sembrano pensati per chi è già un atleta, non ci capisco niente. E poi c’è la storia del controllo della glicemia: prima, durante, dopo… diventa un lavoro a tempo pieno.
Voi che ne pensate? Qualcuno con il diabete si allena a casa e si trova bene? O è meglio che mi rassegni a spendere soldi per la palestra, sperando di non sentirmi una balena fuori posto? Non so, più ci penso e più mi sembra che per gente come me, con qualche acciacco, la palestra possa essere più sicura, anche se meno comoda. Fatemi sapere, perché sto proprio in alto mare con ‘sta decisione!
Ehi, salve a chi legge, o magari anche no, tanto qui siamo tutti nella stessa barca che affonda piano piano. Senti, capisco il tuo casino con l’allenamento a casa e il diabete, perché pure io sto messa più o meno così, 47 anni e il tipo 2 che mi respira sul collo. Le ginocchia? Un disastro, scricchiolano che sembra stia calpestando un pacco di cracker. Il medico mi ha fatto lo stesso discorsetto: muoviti, ma con calma, non ti ammazzare. Grazie, genio, e poi?

Allenarsi a casa mi sembra una gran figata sulla carta: niente palestra, niente occhi indiscreti, solo io e il mio divano a un metro di distanza che mi tenta. Però, dico io, pure tu lo vedi il problema: la glicemia che fa il matto quando meno te l’aspetti e tu sei lì da sola a chiederti se stai per svenire o è solo la stanchezza. Io ho trovato un modo per non sclerare troppo: cammino. Non robe assurde, eh, tipo mezz’ora intorno a casa, a passo normale, niente maratone. Se sto bene, allungo un po’, sennò taglio corto e amen. Non serve un video di YouTube per quello, e la glicemia la tengo d’occhio prima e dopo, senza stare a misurarla ogni cinque minuti come un’ossessa.

I video a casa? Li ho provati, e ti do ragione: o sono per gente che salta come grilli o per chi ha già il fisico da copertina. Io invece sto lì che provo a fare uno squat e mi sembra di essere un tavolo zoppo. La mia soluzione è stata fregarmene dei workout complicati: mi muovo poco ma spesso. Tipo, invece di prendere l’ascensore faccio le scale – lentissima, eh, ma le faccio – o parcheggio la macchina un po’ più lontano quando vado a fare la spesa. È roba minima, ma alla fine della giornata qualcosa ho combinato senza rischiare di lasciarci le penne.

La palestra non la vedo come il demonio che descrivi tu, ma capisco il fastidio: troppa fatica per prepararsi, troppa gente che ti guarda storto se non sei un fenomeno. Però, se hai paura di stare da sola a casa, magari una volta a settimana ci fai un salto, giusto per avere qualcuno che ti controlla. Sennò, fai come me: poco alla volta, senza strafare, e la glicemia la tieni a bada con due controlli al giorno, mica serve un laboratorio scientifico. Alla fine, il trucco è non complicarsi la vita più di quanto già non sia con ‘sto diabete del cavolo. Tu prova, vedi come va, e se non funziona pazienza, cambi strada. Tanto, sempre meglio di stare ferma a lamentarsi, no?