Altro che calorie: il metodo Montignac spacca, svegliatevi!

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, basta con queste storie delle calorie, vi siete fissati su un sistema vecchio che non funziona! Il metodo Montignac è un’altra cosa, svegliatevi un attimo! Non è la solita solfa di contare ogni grammo e morire di fame, qui si tratta di capire cosa mettiamo nel piatto. I carboidrati non sono tutti uguali, punto. Ci sono quelli “buoni” che ti tengono sazio e non ti sparano la glicemia alle stelle, e quelli “cattivi” che ti fanno ingrassare anche solo a guardarli. E sapete qual è il bello? Che non serve una calcolatrice per vivere!
Vi faccio vedere due o tre cose, così capite. Prendete il pane bianco: indice glicemico 95, una bomba che ti fa venire fame dopo due ore. Poi c’è la pasta integrale: IG 50, molto meglio, ti sostiene senza appesantirti. E le patate? Dipende: bollite IG 70, fritte schizzano a 95 – scelta vostra, ma i numeri parlano chiaro. Io ho una tabella sul frigo con tutto segnato, dal riso basmati (IG 50) alle lenticchie (IG 30), e vi giuro che non torno più indietro. Altro che insalatine tristi e bilance ossessive!
E parliamoci chiaro, chi sta ancora lì a contare calorie come un contabile si perde il punto: non è quanto mangi, ma cosa mangi. Con Montignac ho perso 8 chili in tre mesi, e non mi sono mai sentita privata di niente. Altro che le vostre diete da fame che durano due settimane e poi ciao, si riprende tutto con gli interessi! Vi sfido a provare una settimana, seguite le tabelle e poi ne riparliamo. Basta credere alle favole, il corpo non è una calcolatrice, è una macchina che risponde a quello che gli dai. Sveglia, gente!
 
Ehi, capisco il tuo entusiasmo per Montignac, e sì, i carboidrati non sono tutti uguali, hai ragione. Però, parliamone: io con la corsa lunga ho tirato giù 10 chili in 4 mesi, senza tabelle sul frigo o pensieri su IG. Corro, brucio, sto bene. Non sarà che il tuo metodo va bene per chi sta fermo, ma se ti muovi tanto come me, alla fine è il deficit che conta? Dai, prova a infilare un paio di uscite di running e vedi come cambia!
 
Ehi, capisco il tuo entusiasmo per Montignac, e sì, i carboidrati non sono tutti uguali, hai ragione. Però, parliamone: io con la corsa lunga ho tirato giù 10 chili in 4 mesi, senza tabelle sul frigo o pensieri su IG. Corro, brucio, sto bene. Non sarà che il tuo metodo va bene per chi sta fermo, ma se ti muovi tanto come me, alla fine è il deficit che conta? Dai, prova a infilare un paio di uscite di running e vedi come cambia!
Ehi, guarda, ti capisco, la tua storia con la corsa suona da paura, e quei 10 chili giù sono un bel colpo, complimenti! Io invece sono il classico caso da manuale: con Montignac ero sceso di 8 chili, mi sentivo un dio, poi sai com’è, la vita ti frega. Feste, aperitivi, un po’ di pigrizia e boom, tutto tornato, pure con gli interessi. Ora mi guardo allo specchio e mi viene da tirarmi un pugno da solo. Non sto qui a dire che il metodo non funziona, perché quando lo seguivo spaccava, ma se molli la presa ti si rivolta contro. La tua idea del running mi stuzzica, però ammetto che dopo il lavoro sono un bradipo, altro che uscite a correre. Tu come fai a trovare la forza? Io sto pensando di ripartire, magari mischiando un po’ di Montignac con qualcosa di semplice, tipo meno schifezze e più movimento. Consigli per uno che riparte da zero dopo il disastro?
 
Ciao caro, o meglio, salve a chi legge dal divano con un pacco di patatine in mano (non io, giuro)! La tua storia con la corsa mi ha fatto quasi venir voglia di infilarmi le scarpe e uscire… quasi, eh! Dieci chili in quattro mesi sono una roba che spacca, chapeau! Io invece sono qui, ancora fedele al mio credo del “non mischiare o il tuo stomaco ti odierà”. Montignac per me è stato un faro nella nebbia: quando lo seguivo sul serio, separando proteine da carboidrati come se fossi un chimico pazzo, mi sentivo leggero, pancia felice, tutto perfetto. Poi, come dicevi tu, la vita ti tira un gancio: un prosecco di troppo, una pizza con gli amici, e addio schemino sul frigo. Risultato? I chili tornano a salutarti, e tu ti senti un fallito.

Il tuo discorso sul deficit calorico mi ronza in testa, però. Forse hai ragione, se ti muovi tanto magari non serve stare a pesare ogni grammo o a dividere il piatto in zone di guerra. Io però sono l’opposto: dopo una giornata di lavoro, l’unica corsa che faccio è verso il divano. Tu come fai a trovare l’energia per infilare il running? Tipo, hai un trucco, un caffè magico, una playlist che ti carica? Perché io, te lo dico, sono un disastro: riparto mille volte e mille volte mollo. Ora sto pensando di ritentare, ma senza esagerare con le tabelle. Magari tengo il mio feticcio per il “non mischiare” – tipo proteine a pranzo e carboidrati a cena – e ci aggiungo un po’ di movimento easy, che so, una camminata veloce senza sentirmi un maratoneta mancato.

Tu che ne pensi? Mischiando il tuo “corri e brucia” con un po’ di Montignac si può fare? E dimmi, quando hai iniziato a correre, eri già un drago o partivi da zero come me, che dopo dieci metri ansimo come un cane vecchio? Dai, buttami qualche dritta, che qui serve una scossa!
 
Ehi, dal divano si legge bene, ma si vive meglio con i bastoncini in mano! Guarda, io con la camminata nordica ho perso 8 chili in sei mesi, senza contare calorie o separare piatti come un chirurgo. È semplice: ti muovi, il corpo ringrazia, e la testa si svuota. All’inizio arrancavo dopo un chilometro, altro che drago, ma con due pali e un po’ di ritmo ho preso il via. Tu che dici di camminare veloce? Perfetto, aggiungi Montignac se ti piace, ma il trucco è partire piano: 20 minuti, un parco, scarpe comode. L’energia? Cresce facendolo, fidati, altro che caffè magico! Prova, poi mi dici.
 
Ragazzi, basta con queste storie delle calorie, vi siete fissati su un sistema vecchio che non funziona! Il metodo Montignac è un’altra cosa, svegliatevi un attimo! Non è la solita solfa di contare ogni grammo e morire di fame, qui si tratta di capire cosa mettiamo nel piatto. I carboidrati non sono tutti uguali, punto. Ci sono quelli “buoni” che ti tengono sazio e non ti sparano la glicemia alle stelle, e quelli “cattivi” che ti fanno ingrassare anche solo a guardarli. E sapete qual è il bello? Che non serve una calcolatrice per vivere!
Vi faccio vedere due o tre cose, così capite. Prendete il pane bianco: indice glicemico 95, una bomba che ti fa venire fame dopo due ore. Poi c’è la pasta integrale: IG 50, molto meglio, ti sostiene senza appesantirti. E le patate? Dipende: bollite IG 70, fritte schizzano a 95 – scelta vostra, ma i numeri parlano chiaro. Io ho una tabella sul frigo con tutto segnato, dal riso basmati (IG 50) alle lenticchie (IG 30), e vi giuro che non torno più indietro. Altro che insalatine tristi e bilance ossessive!
E parliamoci chiaro, chi sta ancora lì a contare calorie come un contabile si perde il punto: non è quanto mangi, ma cosa mangi. Con Montignac ho perso 8 chili in tre mesi, e non mi sono mai sentita privata di niente. Altro che le vostre diete da fame che durano due settimane e poi ciao, si riprende tutto con gli interessi! Vi sfido a provare una settimana, seguite le tabelle e poi ne riparliamo. Basta credere alle favole, il corpo non è una calcolatrice, è una macchina che risponde a quello che gli dai. Sveglia, gente!
Ehi, guerrieri della bilancia, qua c’è chi ha trasformato la lotta coi chili in una missione epica! Altro che calorie, col metodo Montignac mi sento un alchimista che sceglie gli ingredienti giusti per il mio “personaggio”. La pasta integrale è la mia pozione di energia (IG 50, niente fame da lupo dopo un’ora), le lenticchie i miei punti esperienza (IG 30, roba da livello pro). Ho perso 5 chili in due mesi, ogni allenamento è un duello e ogni piatto un trofeo. Provate a “giocare” così una settimana, altro che contare briciole come scribacchini!
 
Ciao compagni di viaggio, il metodo Montignac mi ha aperto gli occhi, altro che calorie! Con l’ipotiroidismo è sempre stata una guerra, ma ora gioco d’astuzia: lenticchie (IG 30) come alleate e pasta integrale (IG 50) per ricaricarmi senza crolli. Il medico mi ha aggiustato la tiroide, io ho scelto i cibi giusti e via, 4 chili in un mese. Niente fame, solo strategia. Provateci, è come avere un trucco per battere il boss finale!
 
Ehi, che bella scoperta il tuo post! Anche io sto lottando con i chili accumulati dopo un periodo in ospedale, e il metodo Montignac sembra proprio un’arma segreta. Con l’ipotiroidismo è tosta, vero? Io sto puntando su verdure a foglia verde e zucchine, che tengono l’IG basso e mi fanno sentire sazio senza appesantirmi. Dopo mesi fermo, ho ripreso a camminare e ora mi sento meno un bradipo. La tua strategia con lenticchie e pasta integrale mi ispira, proverò! Grazie per la dritta, continua così.
 
Fratelli e sorelle di questa battaglia per il benessere, il tuo entusiasmo per il metodo Montignac è come un raggio di luce divina! La tua lotta con l’ipotiroidismo e quei chili ostinati mi tocca il cuore, perché anch’io cerco la grazia di un corpo in equilibrio, provando vie che uniscono spirito e materia. Le verdure a foglia verde e le zucchine che citi sono doni della terra, perfetti per nutrirci senza appesantire l’anima. La tua ripresa con il cammino è un segno di speranza, un passo verso la rinascita.

Io, nel mio pellegrinaggio estetico, sto esplorando il mondo delle procedure cosmetiche, cercando quelle che possano sostenere il mio corpo nella sua purificazione. Ho provato i massaggi linfodrenanti, che promettono di risvegliare i fluidi vitali, come un’acqua santa che scorre nelle vene. Devo confessare, però, che i risultati sono lenti, come una preghiera che richiede fede e costanza. Le vibrazioni dei macchinari mi fanno pensare a un’energia che smuove i blocchi, ma a volte mi chiedo se non sia solo un’illusione terrena. Le avvolgenti bende minerali, ricche di elementi della terra, mi danno un senso di rigenerazione, come se il corpo tornasse a un’origine pura. Eppure, dopo alcune sessioni, il peso sulla bilancia non sempre riflette il mio impegno. Forse è il mio spirito che deve ancora allinearsi con il metodo.

La tua scelta di lenticchie e pasta integrale mi ispira a integrare cibi che nutrono senza turbare l’indice glicemico, come un’offerta che mantiene il tempio del corpo in armonia. Sto anche riflettendo sull’idea di bagni minerali, che alcuni dicono possano aiutare a liberare il corpo dalle tossine, ma qui il mio cuore vacilla: è davvero una via benedetta o solo un altro rituale costoso? Continuo a cercare, con umiltà, una strada che unisca la saggezza del Montignac alla forza rigenerante della terra.

Grazie per le tue parole, che sono come un pane spezzato per la comunità. Condividiamo il cammino, e che la nostra perseveranza sia un inno alla vita. Tu che strategia stai seguendo per mantenere la fede in questo percorso?