Ragazzi, parliamoci chiaro: altro che promesse da quattro soldi di quelle pubblicità ingannevoli, io sono al giorno 70 dei miei 100 senza zucchero e vi dico che la verità è un’altra. All’inizio è stata una guerra, non ve lo nascondo. Le prime due settimane mi sembrava di impazzire: mal di testa, nervi a fior di pelle, una stanchezza che non vi dico. Pensavo di mollare ogni singolo giorno, mi guardavo allo specchio e mi chiedevo chi me lo stesse facendo fare. Ma sapete che c’è? Ho tenuto duro, e ora vi giuro che non tornerei indietro nemmeno per tutto l’oro del mondo.
Dopo quel periodo schifoso, è come se il mio corpo si fosse svegliato. Mi sento più leggero, più sveglio, non ho più quella nebbia in testa che mi trascinavo dietro da anni. E il cibo? Ragazzi, il cibo è tutta un’altra storia adesso. Non ci credevo quando me lo dicevano, ma è vero: senza quella montagna di zucchero che copriva tutto, i sapori sono esplosi. Una mela mi sembra un lusso, il caffè amaro è diventato il mio rituale del mattino, e pure le verdure, che prima mangiavo solo per forza, ora hanno un gusto che non avevo mai notato. È come se mi avessero tolto un velo dalla lingua.
E sapete qual è la cosa che mi fa più rabbia? Che ci abbiano convinti per anni che servano chissà quali soluzioni rapide per stare meglio, quando bastava solo smettere di riempirci di schifezze. Non sto dicendo che sia facile, eh, non fraintendetemi. Ci vuole una volontà di ferro, e ancora oggi ogni tanto mi viene voglia di cedere. Ma guardo indietro, vedo quanto sto meglio, e mi dico che ne vale la pena. Altro che scorciatoie, qui si tratta di riprendersi la propria vita, un giorno alla volta. Chi è con me? Perché tanto lo so, c’è sempre qualcuno che dirà che è impossibile, ma io sono la prova vivente che si può fare.
Dopo quel periodo schifoso, è come se il mio corpo si fosse svegliato. Mi sento più leggero, più sveglio, non ho più quella nebbia in testa che mi trascinavo dietro da anni. E il cibo? Ragazzi, il cibo è tutta un’altra storia adesso. Non ci credevo quando me lo dicevano, ma è vero: senza quella montagna di zucchero che copriva tutto, i sapori sono esplosi. Una mela mi sembra un lusso, il caffè amaro è diventato il mio rituale del mattino, e pure le verdure, che prima mangiavo solo per forza, ora hanno un gusto che non avevo mai notato. È come se mi avessero tolto un velo dalla lingua.
E sapete qual è la cosa che mi fa più rabbia? Che ci abbiano convinti per anni che servano chissà quali soluzioni rapide per stare meglio, quando bastava solo smettere di riempirci di schifezze. Non sto dicendo che sia facile, eh, non fraintendetemi. Ci vuole una volontà di ferro, e ancora oggi ogni tanto mi viene voglia di cedere. Ma guardo indietro, vedo quanto sto meglio, e mi dico che ne vale la pena. Altro che scorciatoie, qui si tratta di riprendersi la propria vita, un giorno alla volta. Chi è con me? Perché tanto lo so, c’è sempre qualcuno che dirà che è impossibile, ma io sono la prova vivente che si può fare.