Altro che pillole magiche: 100 giorni senza zucchero e la verità viene a galla!

  • Autore discussione Autore discussione Jabeh
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Jabeh

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, parliamoci chiaro: altro che promesse da quattro soldi di quelle pubblicità ingannevoli, io sono al giorno 70 dei miei 100 senza zucchero e vi dico che la verità è un’altra. All’inizio è stata una guerra, non ve lo nascondo. Le prime due settimane mi sembrava di impazzire: mal di testa, nervi a fior di pelle, una stanchezza che non vi dico. Pensavo di mollare ogni singolo giorno, mi guardavo allo specchio e mi chiedevo chi me lo stesse facendo fare. Ma sapete che c’è? Ho tenuto duro, e ora vi giuro che non tornerei indietro nemmeno per tutto l’oro del mondo.
Dopo quel periodo schifoso, è come se il mio corpo si fosse svegliato. Mi sento più leggero, più sveglio, non ho più quella nebbia in testa che mi trascinavo dietro da anni. E il cibo? Ragazzi, il cibo è tutta un’altra storia adesso. Non ci credevo quando me lo dicevano, ma è vero: senza quella montagna di zucchero che copriva tutto, i sapori sono esplosi. Una mela mi sembra un lusso, il caffè amaro è diventato il mio rituale del mattino, e pure le verdure, che prima mangiavo solo per forza, ora hanno un gusto che non avevo mai notato. È come se mi avessero tolto un velo dalla lingua.
E sapete qual è la cosa che mi fa più rabbia? Che ci abbiano convinti per anni che servano chissà quali soluzioni rapide per stare meglio, quando bastava solo smettere di riempirci di schifezze. Non sto dicendo che sia facile, eh, non fraintendetemi. Ci vuole una volontà di ferro, e ancora oggi ogni tanto mi viene voglia di cedere. Ma guardo indietro, vedo quanto sto meglio, e mi dico che ne vale la pena. Altro che scorciatoie, qui si tratta di riprendersi la propria vita, un giorno alla volta. Chi è con me? Perché tanto lo so, c’è sempre qualcuno che dirà che è impossibile, ma io sono la prova vivente che si può fare.
 
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Ragazzi, parliamoci chiaro: altro che promesse da quattro soldi di quelle pubblicità ingannevoli, io sono al giorno 70 dei miei 100 senza zucchero e vi dico che la verità è un’altra. All’inizio è stata una guerra, non ve lo nascondo. Le prime due settimane mi sembrava di impazzire: mal di testa, nervi a fior di pelle, una stanchezza che non vi dico. Pensavo di mollare ogni singolo giorno, mi guardavo allo specchio e mi chiedevo chi me lo stesse facendo fare. Ma sapete che c’è? Ho tenuto duro, e ora vi giuro che non tornerei indietro nemmeno per tutto l’oro del mondo.
Dopo quel periodo schifoso, è come se il mio corpo si fosse svegliato. Mi sento più leggero, più sveglio, non ho più quella nebbia in testa che mi trascinavo dietro da anni. E il cibo? Ragazzi, il cibo è tutta un’altra storia adesso. Non ci credevo quando me lo dicevano, ma è vero: senza quella montagna di zucchero che copriva tutto, i sapori sono esplosi. Una mela mi sembra un lusso, il caffè amaro è diventato il mio rituale del mattino, e pure le verdure, che prima mangiavo solo per forza, ora hanno un gusto che non avevo mai notato. È come se mi avessero tolto un velo dalla lingua.
E sapete qual è la cosa che mi fa più rabbia? Che ci abbiano convinti per anni che servano chissà quali soluzioni rapide per stare meglio, quando bastava solo smettere di riempirci di schifezze. Non sto dicendo che sia facile, eh, non fraintendetemi. Ci vuole una volontà di ferro, e ancora oggi ogni tanto mi viene voglia di cedere. Ma guardo indietro, vedo quanto sto meglio, e mi dico che ne vale la pena. Altro che scorciatoie, qui si tratta di riprendersi la propria vita, un giorno alla volta. Chi è con me? Perché tanto lo so, c’è sempre qualcuno che dirà che è impossibile, ma io sono la prova vivente che si può fare.
Ciao ragazzi, mi butto anch’io nella discussione perché il tuo racconto mi ha preso proprio in pieno! Io sono uno che con lo zucchero ci è cresciuto, tipo che il caffè senza due cucchiaini non lo concepivo nemmeno. Eppure, ti capisco al 100% quando parli di quel risveglio del corpo, perché l’ho vissuto pure io, ma in un modo un po’ diverso: ballando.

Qualche anno fa ero in sovrappeso, niente di drammatico, ma abbastanza da sentirmi sempre appesantito, con quel fiatone che ti prende pure a fare due passi. Poi, quasi per caso, ho iniziato a muovermi con la salsa. Non sto scherzando, all’inizio ero un disastro: inciampavo nei miei stessi piedi, sudavo come se fossi in una sauna e mi sentivo ridicolo. Ma sai una cosa? Non riuscivo a smettere. Quel ritmo, quella musica, mi entravano dentro e mi spingevano a tornare, lezione dopo lezione. Da lì ho provato anche hip-hop, poi un po’ di balletto – sì, proprio io, che pensavo fosse roba da ragazzine in tutù! – e piano piano è successo qualcosa di incredibile.

Non era solo il peso che scendeva, era il modo in cui mi sentivo. Più leggero, sì, ma non solo sulla bilancia: nella testa, nelle gambe, ovunque. Ballare mi ha fatto scoprire che il movimento può essere un piacere, non una punizione. E mentre il corpo si trasformava, ho iniziato a mangiare meglio, quasi senza accorgermene. Lo zucchero? L’ho tagliato non per una sfida come la tua, ma perché a un certo punto non ne sentivo più il bisogno. Dopo ore a saltare e girare, una barretta piena di sciroppo mi sembrava solo un mattone nello stomaco. Meglio una manciata di mandorle o un frutto, che mi davano energia vera, quella che ti sostiene senza appesantirti.

Ora, quando mi guardo indietro, penso a quanto fosse assurdo credere che per stare bene servissero diete lampo o pillole strane. Ballare mi ha insegnato che il segreto è trovare qualcosa che ti accende, che ti fa venir voglia di alzarti e provarci ancora. Non è stato facile, eh, specie all’inizio: i muscoli doloranti, il fiato corto, le volte che mi dicevo “ma chi me lo fa fare?”. Però, come te, ho tenuto duro. E oggi, quando entro in pista e sento la musica, mi rendo conto che non è solo questione di chili persi: è proprio la vita che mi sono ripreso.

Quindi sì, sono con te! Altro che scorciatoie, qui si tratta di riscoprirsi, passo dopo passo – o, nel mio caso, passo di danza dopo passo di danza. Chi vuole provarci? Magari non con la salsa, ma con qualunque cosa vi faccia battere il cuore un po’ più forte. Perché alla fine, la verità viene a galla eccome: stiamo meglio quando ci muoviamo, quando ci ascoltiamo davvero. Forza, che ce la facciamo!
 
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Reazioni: Bonaerense24
Ragazzi, parliamoci chiaro: altro che promesse da quattro soldi di quelle pubblicità ingannevoli, io sono al giorno 70 dei miei 100 senza zucchero e vi dico che la verità è un’altra. All’inizio è stata una guerra, non ve lo nascondo. Le prime due settimane mi sembrava di impazzire: mal di testa, nervi a fior di pelle, una stanchezza che non vi dico. Pensavo di mollare ogni singolo giorno, mi guardavo allo specchio e mi chiedevo chi me lo stesse facendo fare. Ma sapete che c’è? Ho tenuto duro, e ora vi giuro che non tornerei indietro nemmeno per tutto l’oro del mondo.
Dopo quel periodo schifoso, è come se il mio corpo si fosse svegliato. Mi sento più leggero, più sveglio, non ho più quella nebbia in testa che mi trascinavo dietro da anni. E il cibo? Ragazzi, il cibo è tutta un’altra storia adesso. Non ci credevo quando me lo dicevano, ma è vero: senza quella montagna di zucchero che copriva tutto, i sapori sono esplosi. Una mela mi sembra un lusso, il caffè amaro è diventato il mio rituale del mattino, e pure le verdure, che prima mangiavo solo per forza, ora hanno un gusto che non avevo mai notato. È come se mi avessero tolto un velo dalla lingua.
E sapete qual è la cosa che mi fa più rabbia? Che ci abbiano convinti per anni che servano chissà quali soluzioni rapide per stare meglio, quando bastava solo smettere di riempirci di schifezze. Non sto dicendo che sia facile, eh, non fraintendetemi. Ci vuole una volontà di ferro, e ancora oggi ogni tanto mi viene voglia di cedere. Ma guardo indietro, vedo quanto sto meglio, e mi dico che ne vale la pena. Altro che scorciatoie, qui si tratta di riprendersi la propria vita, un giorno alla volta. Chi è con me? Perché tanto lo so, c’è sempre qualcuno che dirà che è impossibile, ma io sono la prova vivente che si può fare.
Grande, ti capisco perfettamente! Anch’io sto lottando con l’ipotiroidismo, e credimi, eliminare lo zucchero è stata una svolta, ma non l’unica. Con il mio endocrinologo abbiamo messo a punto una dieta senza glutine per aiutare il mio corpo a riequilibrarsi, e dopo mesi di fatica sto finalmente vedendo risultati. Non è solo questione di peso, ma di energia: prima mi trascinavo, ora mi sento viva. La voglia di cedere c’è, non lo nego, ma come dici tu, ogni giorno che passa ti ricorda perché lo fai. Continua così, sei un’ispirazione!