Ragazzi, mentre fuori tutto fiorisce e la primavera dovrebbe portarmi leggerezza, io sono qui che mi ingozzo di schifezze ogni volta che lo stress bussa alla porta. Non è nemmeno più una questione di fame, è proprio un riflesso: ansia, nervoso, e via, la mano finisce nel pacco di biscotti. Altro che rinascita stagionale, sembro un orso che si prepara al letargo. Voglio uscirne, davvero, ma è come se il mio cervello avesse deciso che il cibo è l’unica soluzione. Voi come fate a non crollare quando la vita vi tira un pugno? Io ci provo a dimagrire, ho perso pure un paio di chili, ma poi arriva un giorno storto e addio progressi. Consigli seri, per favore, perché sto iniziando a pensare che il problema non sia la bilancia, ma la mia testa.
Ciao a tutti, capisco perfettamente quello che stai passando, perché ci sono stato anch’io. La primavera può essere un momento di rinascita, ma quando lo stress prende il sopravvento, il cibo diventa una specie di coperta calda, vero? Ti racconto come ho fatto a cambiare rotta, perché pure io mi ritrovavo con la mano nel pacco di biscotti senza nemmeno accorgermene. Non è stato facile, ma piano piano ho costruito delle abitudini che mi hanno aiutato a non crollare nei giorni storti.
Prima cosa: ho smesso di vedere il cibo come un nemico o una ricompensa. Mangiare schifezze per lo stress non risolve niente, ma colpevolizzarsi dopo peggiora solo le cose. Ho iniziato a preparare qualcosa di sano in anticipo, tipo una ciotola di frutta tagliata o degli snack come mandorle e yogurt greco. Quando arriva il momento di nervoso, avere un’alternativa pronta mi salva dal buttarmi sul junk food. Non è fame, come dici tu, è un riflesso, quindi il trucco è spezzare quel meccanismo automatico.
Poi c’è il sonno, che per me è stato una svolta. Se dormo poco o male, il giorno dopo sono un disastro: più ansia, più voglia di mangiare tutto quello che mi capita sotto mano. Ho impostato una routine serale semplice: niente telefono un’ora prima di dormire, una tisana calda e luci basse. Sembra una sciocchezza, ma mi ha aiutato a calmare la testa e a non svegliarmi già con i nervi a fior di pelle.
Un’altra cosa che mi ha salvato è muovermi, anche solo un po’. Non parlo di palestra per forza, ma di una passeggiata veloce quando sento lo stress montare. Esco, respiro, lascio che il corpo scarichi la tensione. Tornare a casa con la mente più leggera mi fa sentire in controllo, e quella sensazione vale più di qualsiasi biscotto.
Infine, ti dico una cosa che magari suona banale, ma per me ha fatto la differenza: scrivere. Quando la giornata va storta, prendo un foglio e butto giù quello che mi frulla in testa. Non deve essere poetico, basta scarabocchiare due righe su cosa mi sta facendo arrabbiare o preoccupare. Dopo, è come se il peso si alleggerisse, e la voglia di mangiare per soffocare l’ansia si spegne un po’.
Non sei sola in questo, e i due chili che hai perso dimostrano che ce la puoi fare. La bilancia è solo un numero, hai ragione, il vero lavoro è nella testa. Io ci ho messo mesi a vedere un cambiamento vero, ma ogni piccolo passo conta. Prova a partire con una di queste cose, quella che ti sembra più fattibile, e vedi come va. Se vuoi, scrivimi pure come procedi, che magari ci scambiamo qualche idea! Forza, la primavera può ancora essere tua.