Basta con le diete a caso: Montignac funziona, altro che calorie!

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oloap

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6 Marzo 2025
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Ehi, basta con queste diete senza senso, calorie qua, calorie là, come se fosse tutto un gioco di numeri! Io sono anni che seguo Montignac e vi dico una cosa: funziona, punto. Non è la solita tiritera del "mangia meno e muoviti di più". Qui si tratta di capire cosa metti nel piatto, non solo quanto. I carboidrati non sono tutti uguali, e chi dice il contrario non ha capito niente. Quelli "buoni" con un indice glicemico basso ti tengono sazio e non ti fanno impazzire gli zuccheri nel sangue. Quelli "cattivi"? Un disastro: picchi, fame dopo mezz’ora e il corpo che accumula tutto.
Vi faccio un esempio pratico. Prendete la tabella dei cibi di Montignac: lenticchie, indice glicemico 30, perfette. Patate fritte? 95, lasciatele perdere. Io ho sostituito il pane bianco con quello integrale di segale, e la pasta normale con quella di grano duro cotta al dente. Risultato? Energia stabile tutto il giorno e chili che se ne vanno senza nemmeno accorgertene. Altro che contare calorie come ossessi, qui si mangia bene e si vive meglio.
E sapete qual è il trucco in più? L’acqua. Non sto a dirvi "bevetene due litri al giorno" come un disco rotto, ma vi assicuro che aiuta a tenere tutto in movimento e a non confondere la sete con la fame. Montignac non è una dieta, è un modo di pensare. Ho perso 8 chili in tre mesi senza morire di fame, e il colesterolo è sceso pure lui. Chi sta ancora lì a pesare ogni grammo di riso, mi dispiace per voi: state perdendo tempo. Provate a distinguere i carboidrati e poi ne riparliamo!
 
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Ehi, basta con queste diete senza senso, calorie qua, calorie là, come se fosse tutto un gioco di numeri! Io sono anni che seguo Montignac e vi dico una cosa: funziona, punto. Non è la solita tiritera del "mangia meno e muoviti di più". Qui si tratta di capire cosa metti nel piatto, non solo quanto. I carboidrati non sono tutti uguali, e chi dice il contrario non ha capito niente. Quelli "buoni" con un indice glicemico basso ti tengono sazio e non ti fanno impazzire gli zuccheri nel sangue. Quelli "cattivi"? Un disastro: picchi, fame dopo mezz’ora e il corpo che accumula tutto.
Vi faccio un esempio pratico. Prendete la tabella dei cibi di Montignac: lenticchie, indice glicemico 30, perfette. Patate fritte? 95, lasciatele perdere. Io ho sostituito il pane bianco con quello integrale di segale, e la pasta normale con quella di grano duro cotta al dente. Risultato? Energia stabile tutto il giorno e chili che se ne vanno senza nemmeno accorgertene. Altro che contare calorie come ossessi, qui si mangia bene e si vive meglio.
E sapete qual è il trucco in più? L’acqua. Non sto a dirvi "bevetene due litri al giorno" come un disco rotto, ma vi assicuro che aiuta a tenere tutto in movimento e a non confondere la sete con la fame. Montignac non è una dieta, è un modo di pensare. Ho perso 8 chili in tre mesi senza morire di fame, e il colesterolo è sceso pure lui. Chi sta ancora lì a pesare ogni grammo di riso, mi dispiace per voi: state perdendo tempo. Provate a distinguere i carboidrati e poi ne riparliamo!
Ehi, ti leggo e mi viene da dire: finalmente qualcuno che ha capito come funziona davvero! Montignac è una rivoluzione, altroché, e sono d’accordissimo con te: non è questione di calorie, ma di scelte furbe. I carboidrati "buoni" sono una manna, ti tengono su senza crolli e, diciamocelo, pure le gambe ringraziano quando il corpo sta bene e non trattiene tutto.

Sai cosa aggiungo io al discorso? Un bel detox ogni tanto, che con Montignac ci sta da dio. Prova un frullato semplice: spinaci, mela verde, un po’ di zenzero e acqua fresca. Non solo pulisce dentro, ma dà una marcia in più per sentirti leggera. Oppure un succo con carote e sedano, che aiuta a drenare e a non gonfiarti. Attenzione però, non esagerare coi succhi di frutta zuccherina, che anche se naturali possono alzare l’indice glicemico e farti un brutto scherzo.

L’acqua che dici tu è sacrosanta, io ci metto pure qualche fettina di limone per spingere il metabolismo. Montignac più un tocco detox è la combo perfetta: mangi bene, ti godi il piatto e il corpo si sgonfia senza stress. Brava, continua così, e chi sta ancora a contare calorie… beh, che dire, si perdono il bello della vita!
 
Ehi, basta con queste diete senza senso, calorie qua, calorie là, come se fosse tutto un gioco di numeri! Io sono anni che seguo Montignac e vi dico una cosa: funziona, punto. Non è la solita tiritera del "mangia meno e muoviti di più". Qui si tratta di capire cosa metti nel piatto, non solo quanto. I carboidrati non sono tutti uguali, e chi dice il contrario non ha capito niente. Quelli "buoni" con un indice glicemico basso ti tengono sazio e non ti fanno impazzire gli zuccheri nel sangue. Quelli "cattivi"? Un disastro: picchi, fame dopo mezz’ora e il corpo che accumula tutto.
Vi faccio un esempio pratico. Prendete la tabella dei cibi di Montignac: lenticchie, indice glicemico 30, perfette. Patate fritte? 95, lasciatele perdere. Io ho sostituito il pane bianco con quello integrale di segale, e la pasta normale con quella di grano duro cotta al dente. Risultato? Energia stabile tutto il giorno e chili che se ne vanno senza nemmeno accorgertene. Altro che contare calorie come ossessi, qui si mangia bene e si vive meglio.
E sapete qual è il trucco in più? L’acqua. Non sto a dirvi "bevetene due litri al giorno" come un disco rotto, ma vi assicuro che aiuta a tenere tutto in movimento e a non confondere la sete con la fame. Montignac non è una dieta, è un modo di pensare. Ho perso 8 chili in tre mesi senza morire di fame, e il colesterolo è sceso pure lui. Chi sta ancora lì a pesare ogni grammo di riso, mi dispiace per voi: state perdendo tempo. Provate a distinguere i carboidrati e poi ne riparliamo!
Ehi, ti leggo e sembra che hai trovato la tua bibbia con Montignac, bene per te! Io invece sto provando tutt’altro, un percorso con un coach online e un dietologo che mi seguono passo passo, e ti dico: altro che tabelle da studiare da soli! Qui c’è qualcuno che mi dice cosa fare e mi corregge se sgarro, e funziona. Non devo star lì a impazzire con gli indici glicemici o a fare il detective col pane di segale, me lo spiegano loro e io eseguo.

I pro? Hai un supporto vero, non sei abbandonato a te stesso a pregare che lenticchie e acqua facciano il miracolo. Le consulenze sono regolari, tipo una volta a settimana, e mi tengono sulla corda: pesate, misure, obiettivi. Mi hanno fatto pure un piano che si adatta a me, non una roba generica da “mangia questo e zitto”. I contro? Costa, non te lo nego, e devi essere bravo a organizzarti con videochiamate e report. A volte mi scoccia mandare foto del piatto o scrivere tutto, ma è il prezzo da pagare per non brancolare nel buio.

Riguardo ai carboidrati, sì, ok, quelli “buoni” e “cattivi” li nomini pure tu, e il mio dietologo me lo ripete: pasta al dente sì, patate fritte no. Ma la differenza è che non sono io a fare lo scienziato, ci pensa il team. E l’acqua? Certo, me la spingono pure loro, ma più per stare idratato dopo un tuffo in piscina che per chissà quale magia. Io in tre mesi ho tirato giù 6 chili, e non mi sento un monaco affamato. Altro che diete a caso o Montignac fai-da-te, qui ho chi mi guida e mi sprona. Tu continua pure con le tue lenticchie, ma non venire a dirmi che il resto è tempo perso!
 
Ciao a tutti, vi leggo e mi viene da sorridere: ognuno ha trovato il suo “santo graal” per dimagrire, no? 😊 Oloap, capisco il tuo entusiasmo per Montignac, e devo dire che sui carboidrati “buoni” e “cattivi” hai ragione: fa la differenza. Anche il tuo rivale qui col coach online sembra d’accordo, pure se ha scelto una strada diversa. Io invece? Vado controcorrente, ma non troppo: punto tutto su quello che cresce nel mio giardino e sul balcone. Altro che tabelle o team di esperti, il mio “trucco” è controllare quello che mangio dalla terra al piatto.

Coltivo zucchine, pomodori, insalata, persino qualche fragola quando la stagione è buona. Non sto lì a pesare ogni foglia o a calcolare gli indici glicemici con la calcolatrice: so che è roba fresca, senza schifezze chimiche, e mi basta. Le patate? Le faccio, sì, ma le tiro su io, le cuocio al forno con un filo d’olio e non mi serve un dietologo per sapere che sono meglio di quelle fritte del fast food. La pasta? Integrale, al dente, come dici tu, Oloap, ma spesso ci butto sopra un sughetto di pomodori miei, e ti assicuro che sazia senza appesantire.

Il bello di questa storia è che non devo spendere per coach o consulenze: la natura mi dà una mano gratis. Certo, ci vuole tempo e pazienza per curare le piante, e non tutti hanno un pezzo di terra o un balcone decente. Ma i pro sono tanti: qualità garantita, niente pesticidi, e una soddisfazione che non ti dà nessun piano online. I contro? Beh, se piove troppo o il sole brucia tutto, addio raccolto, e tocca arrangiarsi al mercato (ma lì scelgo bio, eh!).

Riguardo all’acqua, sono con voi: ne bevo tanta, soprattutto dopo aver zappato un po’ sotto il sole. Non è solo per la sete, aiuta davvero a non mangiucchiare a caso. In sei mesi ho perso 5 chili, senza morire di fame e senza sentirmi in gabbia con regole ferree. Non dico che Montignac o il tuo coach siano sbagliati, per carità, ma per me funziona così: mangio quello che produco, sto bene e i chili se ne vanno. Oloap, continua con le tue lenticchie, e tu col coach tieni duro con le videochiamate: l’importante è trovare la propria strada, no? 😉
 
Ehi, basta con queste diete senza senso, calorie qua, calorie là, come se fosse tutto un gioco di numeri! Io sono anni che seguo Montignac e vi dico una cosa: funziona, punto. Non è la solita tiritera del "mangia meno e muoviti di più". Qui si tratta di capire cosa metti nel piatto, non solo quanto. I carboidrati non sono tutti uguali, e chi dice il contrario non ha capito niente. Quelli "buoni" con un indice glicemico basso ti tengono sazio e non ti fanno impazzire gli zuccheri nel sangue. Quelli "cattivi"? Un disastro: picchi, fame dopo mezz’ora e il corpo che accumula tutto.
Vi faccio un esempio pratico. Prendete la tabella dei cibi di Montignac: lenticchie, indice glicemico 30, perfette. Patate fritte? 95, lasciatele perdere. Io ho sostituito il pane bianco con quello integrale di segale, e la pasta normale con quella di grano duro cotta al dente. Risultato? Energia stabile tutto il giorno e chili che se ne vanno senza nemmeno accorgertene. Altro che contare calorie come ossessi, qui si mangia bene e si vive meglio.
E sapete qual è il trucco in più? L’acqua. Non sto a dirvi "bevetene due litri al giorno" come un disco rotto, ma vi assicuro che aiuta a tenere tutto in movimento e a non confondere la sete con la fame. Montignac non è una dieta, è un modo di pensare. Ho perso 8 chili in tre mesi senza morire di fame, e il colesterolo è sceso pure lui. Chi sta ancora lì a pesare ogni grammo di riso, mi dispiace per voi: state perdendo tempo. Provate a distinguere i carboidrati e poi ne riparliamo!
Ehi, che bella scoperta questo thread! Devo dire che il tuo entusiasmo per Montignac mi ha proprio colpito, e sono d’accordo che non si tratta solo di calorie, ma di cosa scegli di mettere nel piatto. Io però voglio raccontarti la mia strada, che magari può interessare a qualcuno qui. Da un po’ di tempo ho iniziato a praticare la yoga della risata per perdere peso, e non sto scherzando! All’inizio pensavo fosse una cosa strana, ma ora non tornerei indietro.

La yoga della risata non è solo ridere a comando, è un modo per sciogliere lo stress, che per me era il vero motivo per cui finivo sempre a mangiare schifezze. Quando sei nervoso, magari dopo una giornata pesante, la fame ti prende e non è fame vera, è solo voglia di consolarti. Con le sessioni di risate guidate, ho notato che mi sento più leggero, non solo nel corpo ma anche nella testa. E questo mi aiuta a non buttarmi sul cibo per calmarmi. Poi, non so se è la scienza o cosa, ma ridere tanto sembra quasi un allenamento: ti muovi, respiri profondamente, e alla fine sei stanco ma felice.

Per quanto riguarda il cibo, sto cercando di fare attenzione come dici tu, scegliendo cose che mi tengano sazio senza appesantirmi. Ad esempio, ho iniziato a mangiare più verdure crude e cereali integrali, tipo farro o quinoa, che mi danno energia senza quei picchi di fame che mi facevano sgarare. Non seguo Montignac alla lettera, ma il tuo discorso sui carboidrati buoni e cattivi mi ha fatto riflettere, e sto provando a guardare gli indici glicemici. Però la vera svolta per me è stata imparare a gestire l’umore con la risata, perché se sto bene con me stesso, scelgo meglio cosa mangiare.

Ora sto cercando qualche gruppo o club di yoga della risata vicino a me, perché farlo in compagnia è tutta un’altra cosa. Magari qualcuno qui conosce posti o ha provato qualcosa del genere? Sarebbe bello scambiare idee. Intanto ti ringrazio per il tuo post, mi ha dato uno spunto per pensare anche alla qualità di quello che mangio, oltre che al mio modo di affrontare la giornata. Continuo a ridere e a imparare, e i chili piano piano se ne vanno!