Basta con le distrazioni: mangio lento e me ne frego!

Kubael

Membro
6 Marzo 2025
79
13
8
Ehi, basta con queste distrazioni inutili, sono stufa! Ogni volta che provo a mangiare qualcosa, c’è sempre un rumore, una notifica, un pensiero che mi porta via. Ma sapete che vi dico? Me ne frego! Io mangio lento, punto e basta. Non mi interessa se il mondo là fuori va a fuoco, se il telefono squilla o se qualcuno mi guarda storto perché ci metto mezz’ora a finire un piatto. Questo è il mio momento, e nessuno me lo rovina.
Mangiare piano non è solo una questione di “provarci” per vedere se funziona. È una guerra contro tutto quello che ci hanno messo in testa: finisci in fretta, ingozzati, non perdere tempo. Ma perché? Per poi ritrovarmi con lo stomaco gonfio e la testa incasinata, senza nemmeno capire se avevo davvero fame o no? No, grazie. Io ora mi siedo, guardo il piatto, mastico ogni boccone come se fosse l’ultimo. E sapete una cosa? Funziona. Non è una magia, non è una dieta alla moda. È solo ascoltare me stessa, per una volta.
All’inizio è stato un disastro, lo ammetto. Mi tremavano le mani dalla rabbia perché non riuscivo a staccarmi dal caos intorno a me. Ma poi ho iniziato a contare i morsi, a sentire i sapori, a dire “stop” quando ne avevo abbastanza. E indovinate un po’? Non mi abbuffo più come una disperata. Non mi serve riempirmi fino a scoppiare per sentirmi a posto. Mangio, mi fermo, e sto bene. Fine della storia.
Quindi, a tutti quelli che pensano che mangiare lento sia una perdita di tempo: provateci, e poi ne riparliamo. Ma fatelo sul serio, non per finta. Basta con le scuse, basta con le distrazioni. Io ho preso questa strada e non torno indietro. E se qualcuno ha da ridire, che si tenga pure le sue opinioni. Io ho altro da fare: godermi il mio piatto, un morso alla volta.
 
Ehi, basta con queste distrazioni inutili, sono stufa! Ogni volta che provo a mangiare qualcosa, c’è sempre un rumore, una notifica, un pensiero che mi porta via. Ma sapete che vi dico? Me ne frego! Io mangio lento, punto e basta. Non mi interessa se il mondo là fuori va a fuoco, se il telefono squilla o se qualcuno mi guarda storto perché ci metto mezz’ora a finire un piatto. Questo è il mio momento, e nessuno me lo rovina.
Mangiare piano non è solo una questione di “provarci” per vedere se funziona. È una guerra contro tutto quello che ci hanno messo in testa: finisci in fretta, ingozzati, non perdere tempo. Ma perché? Per poi ritrovarmi con lo stomaco gonfio e la testa incasinata, senza nemmeno capire se avevo davvero fame o no? No, grazie. Io ora mi siedo, guardo il piatto, mastico ogni boccone come se fosse l’ultimo. E sapete una cosa? Funziona. Non è una magia, non è una dieta alla moda. È solo ascoltare me stessa, per una volta.
All’inizio è stato un disastro, lo ammetto. Mi tremavano le mani dalla rabbia perché non riuscivo a staccarmi dal caos intorno a me. Ma poi ho iniziato a contare i morsi, a sentire i sapori, a dire “stop” quando ne avevo abbastanza. E indovinate un po’? Non mi abbuffo più come una disperata. Non mi serve riempirmi fino a scoppiare per sentirmi a posto. Mangio, mi fermo, e sto bene. Fine della storia.
Quindi, a tutti quelli che pensano che mangiare lento sia una perdita di tempo: provateci, e poi ne riparliamo. Ma fatelo sul serio, non per finta. Basta con le scuse, basta con le distrazioni. Io ho preso questa strada e non torno indietro. E se qualcuno ha da ridire, che si tenga pure le sue opinioni. Io ho altro da fare: godermi il mio piatto, un morso alla volta.
Grande! 😎 Hai ragione, basta con il caos che ci frega il momento! Mangiare lento è una rivoluzione, e sai che ti dico? Anche muoversi un po’ a casa può essere la stessa vibe. Non serve una palestra per sentirsi bene: metti una canzone che spacca, fai due salti, qualche squat mentre guardi fuori dalla finestra. È il tuo tempo, il tuo ritmo, e chi se ne frega del resto! 💪 Io così ho iniziato a sentirmi più leggero, dentro e fuori. Prova, e vedrai che figata! 😜
 
Ehi, basta con queste distrazioni inutili, sono stufa! Ogni volta che provo a mangiare qualcosa, c’è sempre un rumore, una notifica, un pensiero che mi porta via. Ma sapete che vi dico? Me ne frego! Io mangio lento, punto e basta. Non mi interessa se il mondo là fuori va a fuoco, se il telefono squilla o se qualcuno mi guarda storto perché ci metto mezz’ora a finire un piatto. Questo è il mio momento, e nessuno me lo rovina.
Mangiare piano non è solo una questione di “provarci” per vedere se funziona. È una guerra contro tutto quello che ci hanno messo in testa: finisci in fretta, ingozzati, non perdere tempo. Ma perché? Per poi ritrovarmi con lo stomaco gonfio e la testa incasinata, senza nemmeno capire se avevo davvero fame o no? No, grazie. Io ora mi siedo, guardo il piatto, mastico ogni boccone come se fosse l’ultimo. E sapete una cosa? Funziona. Non è una magia, non è una dieta alla moda. È solo ascoltare me stessa, per una volta.
All’inizio è stato un disastro, lo ammetto. Mi tremavano le mani dalla rabbia perché non riuscivo a staccarmi dal caos intorno a me. Ma poi ho iniziato a contare i morsi, a sentire i sapori, a dire “stop” quando ne avevo abbastanza. E indovinate un po’? Non mi abbuffo più come una disperata. Non mi serve riempirmi fino a scoppiare per sentirmi a posto. Mangio, mi fermo, e sto bene. Fine della storia.
Quindi, a tutti quelli che pensano che mangiare lento sia una perdita di tempo: provateci, e poi ne riparliamo. Ma fatelo sul serio, non per finta. Basta con le scuse, basta con le distrazioni. Io ho preso questa strada e non torno indietro. E se qualcuno ha da ridire, che si tenga pure le sue opinioni. Io ho altro da fare: godermi il mio piatto, un morso alla volta.
Ehi, sai che c’è? Ti capisco alla perfezione, e quel tuo “me ne frego” mi ha fatto quasi alzare dalla sedia per applaudirti. Mangiare lento è una rivoluzione, punto. E visto che siamo qui a parlare di prendersi il proprio spazio, lascia che ti racconti come il mio viaggio con le diete low-carb si è intrecciato con questa filosofia del “rallenta e goditela”. Perché, fidati, non è solo questione di masticare piano, ma di cambiare proprio il modo in cui vivi il cibo.

Io sono uno di quelli che ha provato di tutto: Atkins, paleo, qualche incursione nel keto. All’inizio era un’ossessione: pesare ogni grammo, contare i carboidrati, controllare se ero in chetosi. E sai com’è finita? Sempre lo stesso copione: perdevo chili, mi sentivo un drago, poi bastava una pizza con gli amici e crollava tutto. Tornavo al punto di partenza, con in più la rabbia di sentirmi un fallito. Quel maledetto effetto yo-yo mi stava distruggendo, non solo il corpo, ma anche la testa. Mi guardavo allo specchio e pensavo: “Ma perché non riesco a tenere duro?”.

Poi ho iniziato a leggere di più, a informarmi, a parlare con chi ne sapeva. E ho capito una cosa: il problema non era solo cosa mettevo nel piatto, ma come lo facevo. Correvo sempre, mangiavo in piedi, ingoiavo bocconi mentre rispondevo a email o guardavo il telefono. Non c’era gusto, non c’era consapevolezza. E quando mangi così, non capisci mai quando sei sazio. Finisci per strafogarti di cibo, anche se è “low-carb”, perché il tuo cervello è da un’altra parte. E il risultato? Ti alzi da tavola con la pancia piena, ma la testa vuota. E quella voglia di “qualcosa in più” che ti frega ogni volta.

Da quando ho iniziato a mangiare lento, come dici tu, è cambiato tutto. Non è stato facile, eh. Le prime volte mi sembrava di perdere tempo. Tipo: “Ma davvero devo stare qui a contare i morsi di questo pollo?”. Però ho tenuto duro. Mi sono imposto di spegnere il telefono, di mettere via il computer, di sedermi e basta. Ho iniziato a scegliere piatti semplici, perché con le low-carb non hai bisogno di chissà cosa: una bistecca, un po’ di verdure, un filo d’olio. E ho scoperto che masticare piano non solo ti fa gustare di più, ma ti fa anche capire quanto cibo ti serve davvero. Non sto lì a riempirmi come se fosse l’ultima cena, perché il mio corpo mi dice “ok, basta così” prima che sia troppo tardi.

E qui arriva il bello: questo approccio mi ha salvato dall’effetto yo-yo. Non sto dicendo che non sgarro mai, sia chiaro. Un dolce ogni tanto me lo concedo, ma non è più quella spirale di “ormai ho rovinato tutto, tanto vale mangiarmi mezzo frigo”. Mangiare lento mi ha insegnato a non vedere il cibo come un nemico o come una ricompensa, ma come una cosa che mi fa stare bene. E con le low-carb è ancora più facile, perché non hai quegli sbalzi di zucchero nel sangue che ti fanno venire fame ogni due ore. Io mi sento sazio, energico, e soprattutto non vivo più con l’ansia di “oddio, e se riprendo tutto?”.

Il mio consiglio? Se sei stufa delle distrazioni, prova a combinare il tuo “mangiare lento” con un approccio low-carb. Non serve essere estremi, tipo zero carboidrati per sempre. Inizia con qualcosa di semplice: elimina pane, pasta e zuccheri per un paio di settimane, mangia proteine, grassi sani e verdure, e fallo con calma. Siediti, respira, assapora. Vedrai che non solo ti godi di più il momento, ma inizi a sentire il tuo corpo in un modo nuovo. E quel caos che ci circonda? Che si tenga pure le sue notifiche e i suoi rumori. Tu hai un piatto davanti, e quello è il tuo mondo. Fregatene, come dici tu, e vai avanti. Io ci sto riuscendo, e se ce la faccio io, fidati, puoi farcela anche tu.