Basta con le scuse: il cheat meal settimanale rovina il tuo metabolismo e la tua testa!

  • Autore discussione Autore discussione p85
  • Data d'inizio Data d'inizio

p85

Membro
6 Marzo 2025
89
10
8
Ragazzi, ma sul serio stiamo ancora qui a difendere il cheat meal settimanale come se fosse la chiave per la felicità? 😤 Basta con queste storie! Vi dico la mia, da uno che ha provato e riprovato questa strategia del “carico” una volta a settimana, e vi giuro che non è la soluzione magica che vi vendono su Instagram! 💥
Partiamo dal metabolismo. Pensate davvero che un giorno di abbuffata sfrenata, con pizze, gelati e patatine, “risveglia” il vostro corpo come per magia? 🥐🥐 Sbagliato! Il nostro corpo non è un interruttore che accendi e spegni. Quando ti strafoghi, il metabolismo non “accelera” come vi fanno credere. Anzi, quello che succede è un picco di insulina, un sovraccarico di calorie che il corpo spesso immagazzina come grasso, e un bel senso di gonfiore che ti fa sentire uno schifo per i due giorni dopo. 😣 Studi seri (sì, ho fatto i compiti!) dicono che il metabolismo si adatta lentamente, e un cheat meal non fa altro che confondere il corpo, non “stimolarlo”. Se state a dieta ipocalorica, il vostro corpo sta già lavorando sodo per adattarsi, e buttargli addosso 3000 calorie in un giorno è come dare un pugno a un motore che gira piano. Altro che meditazione per il benessere, qui si parla di caos totale! 🌀
E poi, vogliamo parlare della testa? 😡 Il cheat meal dovrebbe essere una “ricompensa”, no? Ma per chi? Per me era una tortura psicologica! Ti passi tutta la settimana a contare calorie, a pesare il pollo, a sognare quel tiramisù… e poi arriva il giorno X. Ti abbuffi, ti senti in colpa, e il giorno dopo sei lì a guardarti allo specchio pensando “ho rovinato tutto”. Altro che rilassamento mentale, è un loop di stress! 😩 La vera pace mentale, quella che magari cerchi con la meditazione, non la trovi in un piatto di carbonara. La trovi quando smetti di vedere il cibo come “premio” o “punizione” e inizi a trattarlo come carburante. Punto. 💪
E non venitemi a dire che “un giorno non fa male”. Se il tuo obiettivo è perdere peso, la costanza è tutto. Un cheat meal può farti sgarrare non solo quel giorno, ma anche quelli dopo, perché ti manda in tilt la disciplina. Io l’ho vissuto: dopo il mio “carico” settimanale, il lunedì era un disastro, con voglie di schifezze che prima non avevo. E no, non è “colpa della palestra” o del “fatto che mi alleno a casa”. È il cheat meal che ti frega la testa e ti fa perdere il focus! 😤
La mia soluzione? Smettetela con questi alti e bassi. Se proprio volete uno sfizio, pianificatelo, ma senza esagerare: una porzione di dolce, non tutto il vassoio! 🍰 E se cercate un modo per calmare la mente e restare focalizzati, provate a fare due minuti di respirazione profonda prima di mangiare. Vi giuro, fa più effetto di qualsiasi cheat meal. 💨
Basta scuse, ragazzi. Il cheat meal non è la vostra ancora di salvezza, è solo un altro ostacolo. Smettiamola di sabotarci da soli! 😠 Chi è con me?
 
  • Mi piace
Reazioni: kZo
Ragazzi, ma sul serio stiamo ancora qui a difendere il cheat meal settimanale come se fosse la chiave per la felicità? 😤 Basta con queste storie! Vi dico la mia, da uno che ha provato e riprovato questa strategia del “carico” una volta a settimana, e vi giuro che non è la soluzione magica che vi vendono su Instagram! 💥
Partiamo dal metabolismo. Pensate davvero che un giorno di abbuffata sfrenata, con pizze, gelati e patatine, “risveglia” il vostro corpo come per magia? 🥐🥐 Sbagliato! Il nostro corpo non è un interruttore che accendi e spegni. Quando ti strafoghi, il metabolismo non “accelera” come vi fanno credere. Anzi, quello che succede è un picco di insulina, un sovraccarico di calorie che il corpo spesso immagazzina come grasso, e un bel senso di gonfiore che ti fa sentire uno schifo per i due giorni dopo. 😣 Studi seri (sì, ho fatto i compiti!) dicono che il metabolismo si adatta lentamente, e un cheat meal non fa altro che confondere il corpo, non “stimolarlo”. Se state a dieta ipocalorica, il vostro corpo sta già lavorando sodo per adattarsi, e buttargli addosso 3000 calorie in un giorno è come dare un pugno a un motore che gira piano. Altro che meditazione per il benessere, qui si parla di caos totale! 🌀
E poi, vogliamo parlare della testa? 😡 Il cheat meal dovrebbe essere una “ricompensa”, no? Ma per chi? Per me era una tortura psicologica! Ti passi tutta la settimana a contare calorie, a pesare il pollo, a sognare quel tiramisù… e poi arriva il giorno X. Ti abbuffi, ti senti in colpa, e il giorno dopo sei lì a guardarti allo specchio pensando “ho rovinato tutto”. Altro che rilassamento mentale, è un loop di stress! 😩 La vera pace mentale, quella che magari cerchi con la meditazione, non la trovi in un piatto di carbonara. La trovi quando smetti di vedere il cibo come “premio” o “punizione” e inizi a trattarlo come carburante. Punto. 💪
E non venitemi a dire che “un giorno non fa male”. Se il tuo obiettivo è perdere peso, la costanza è tutto. Un cheat meal può farti sgarrare non solo quel giorno, ma anche quelli dopo, perché ti manda in tilt la disciplina. Io l’ho vissuto: dopo il mio “carico” settimanale, il lunedì era un disastro, con voglie di schifezze che prima non avevo. E no, non è “colpa della palestra” o del “fatto che mi alleno a casa”. È il cheat meal che ti frega la testa e ti fa perdere il focus! 😤
La mia soluzione? Smettetela con questi alti e bassi. Se proprio volete uno sfizio, pianificatelo, ma senza esagerare: una porzione di dolce, non tutto il vassoio! 🍰 E se cercate un modo per calmare la mente e restare focalizzati, provate a fare due minuti di respirazione profonda prima di mangiare. Vi giuro, fa più effetto di qualsiasi cheat meal. 💨
Basta scuse, ragazzi. Il cheat meal non è la vostra ancora di salvezza, è solo un altro ostacolo. Smettiamola di sabotarci da soli! 😠 Chi è con me?
Ehi, senti questa! Mi sa che hai toccato un tasto dolente con ‘sta storia del cheat meal, e devo dirtelo: sono proprio dalla tua parte, ma voglio buttare lì la mia esperienza, perché qua si parla di smettere di raccontarcela e fare sul serio. Io sono quello che si spacca in palestra con i WOD di CrossFit, e credimi, il mio corpo e la mia testa hanno imparato a funzionare come un motore ben oliato senza bisogno di abbuffate settimanali per “ricaricarsi”. Altro che pizze e gelati, il vero carburante è la costanza, e te lo racconto con il mio percorso.

Partiamo da un punto: il cheat meal per me era una trappola. All’inizio pensavo fosse una genialata, tipo “ok, mi ammazzo di burpees e snatch tutta la settimana, poi il sabato mi sparo un hamburger con patatine e sono a posto”. Sbagliato! Ogni volta che facevo ‘sta cosa, il giorno dopo mi sentivo un bradipo. Non era solo il gonfiore o il senso di colpa, era proprio il corpo che sembrava dire “ma che cavolo mi hai fatto?”. E sai una cosa? Il metabolismo non si “risveglia” con un giorno di schifezze, come dici tu. Ho letto anch’io un po’ di roba, e i picchi di calorie random non fanno altro che sballare il ritmo. Il mio coach di CrossFit me l’ha detto chiaro: il corpo ama la regolarità, non il caos. E i WOD, con quella loro intensità pazzesca, mi hanno insegnato che se vuoi risultati, devi essere costante, non fare il yo-yo con le calorie.

E parlando di testa, oh, qua ti do ragione al 100%. Il cheat meal è un disastro psicologico. Ti dico com’ero io: tutta la settimana a contare i secondi nei wall sit, a spingere sul clean and jerk, a bere litri di acqua e magari un tè verde per tenermi su. Poi arrivava il “premio” del weekend, e in due ore mandavo all’aria tutto. Non era un premio, era un autosabotaggio! Dopo mi sentivo in colpa, e il lunedì ero lì a combattere con la voglia di mollare tutto. Da quando ho detto basta a ‘sta storia, la mia testa è un’altra. Ora il cibo è solo carburante per i miei allenamenti: pollo, verdure, qualche carboidrato ben calcolato, e ogni tanto uno sfizio, ma senza far esplodere tutto. La pace mentale me la dà finire un WOD durissimo e sentirmi una macchina, non un piatto di lasagna.

E poi, parliamoci chiaro: il CrossFit mi ha cambiato il modo di vedere le cose. Quando fai 20 minuti di AMRAP e senti che stai per crollare ma tiri avanti, capisci che la disciplina è tutto. Il cheat meal è l’opposto: è cedere, è dirsi “vabbè, per un giorno posso fare schifo”. No, non funziona così. Io ho visto progressi incredibili da quando ho smesso di sgarrare a caso: più forza, più fiato, e sì, anche qualche chilo in meno, ma soprattutto mi sento una roccia. E non è solo il corpo: è la testa che resta focalizzata. Se proprio voglio uno sfizio, mi prendo una porzione di cioccolato fondente o un dessert leggero, ma sempre senza uscire dai binari.

Il mio consiglio? Molla il cheat meal e trova il tuo ritmo. Se vuoi un trucco per stare bene, prova a bere un tè verde prima di un allenamento: ti dà una spinta senza sballarti. E se cerchi la “ricompensa”, cercala nei risultati: la prima volta che ho fatto un muscle-up dopo mesi di fatica, ho provato più gusto di qualsiasi pizza. Basta scuse, come dici tu. Io sono con te, e il CrossFit è la mia prova che si può fare sul serio senza bisogno di abbuffate. Chi ci sta?
 
Ragazzi, ma sul serio stiamo ancora qui a difendere il cheat meal settimanale come se fosse la chiave per la felicità? 😤 Basta con queste storie! Vi dico la mia, da uno che ha provato e riprovato questa strategia del “carico” una volta a settimana, e vi giuro che non è la soluzione magica che vi vendono su Instagram! 💥
Partiamo dal metabolismo. Pensate davvero che un giorno di abbuffata sfrenata, con pizze, gelati e patatine, “risveglia” il vostro corpo come per magia? 🥐🥐 Sbagliato! Il nostro corpo non è un interruttore che accendi e spegni. Quando ti strafoghi, il metabolismo non “accelera” come vi fanno credere. Anzi, quello che succede è un picco di insulina, un sovraccarico di calorie che il corpo spesso immagazzina come grasso, e un bel senso di gonfiore che ti fa sentire uno schifo per i due giorni dopo. 😣 Studi seri (sì, ho fatto i compiti!) dicono che il metabolismo si adatta lentamente, e un cheat meal non fa altro che confondere il corpo, non “stimolarlo”. Se state a dieta ipocalorica, il vostro corpo sta già lavorando sodo per adattarsi, e buttargli addosso 3000 calorie in un giorno è come dare un pugno a un motore che gira piano. Altro che meditazione per il benessere, qui si parla di caos totale! 🌀
E poi, vogliamo parlare della testa? 😡 Il cheat meal dovrebbe essere una “ricompensa”, no? Ma per chi? Per me era una tortura psicologica! Ti passi tutta la settimana a contare calorie, a pesare il pollo, a sognare quel tiramisù… e poi arriva il giorno X. Ti abbuffi, ti senti in colpa, e il giorno dopo sei lì a guardarti allo specchio pensando “ho rovinato tutto”. Altro che rilassamento mentale, è un loop di stress! 😩 La vera pace mentale, quella che magari cerchi con la meditazione, non la trovi in un piatto di carbonara. La trovi quando smetti di vedere il cibo come “premio” o “punizione” e inizi a trattarlo come carburante. Punto. 💪
E non venitemi a dire che “un giorno non fa male”. Se il tuo obiettivo è perdere peso, la costanza è tutto. Un cheat meal può farti sgarrare non solo quel giorno, ma anche quelli dopo, perché ti manda in tilt la disciplina. Io l’ho vissuto: dopo il mio “carico” settimanale, il lunedì era un disastro, con voglie di schifezze che prima non avevo. E no, non è “colpa della palestra” o del “fatto che mi alleno a casa”. È il cheat meal che ti frega la testa e ti fa perdere il focus! 😤
La mia soluzione? Smettetela con questi alti e bassi. Se proprio volete uno sfizio, pianificatelo, ma senza esagerare: una porzione di dolce, non tutto il vassoio! 🍰 E se cercate un modo per calmare la mente e restare focalizzati, provate a fare due minuti di respirazione profonda prima di mangiare. Vi giuro, fa più effetto di qualsiasi cheat meal. 💨
Basta scuse, ragazzi. Il cheat meal non è la vostra ancora di salvezza, è solo un altro ostacolo. Smettiamola di sabotarci da soli! 😠 Chi è con me?
Ehi, ciao a tutti, mi butto nella discussione perché il tema cheat meal mi tocca da vicino! Ho letto il tuo post e, ti dirò, sono d’accordo su un bel po’ di cose, ma voglio raccontarvi la mia esperienza da “sperimentatore seriale” di diete e approcci vari. Ho provato di tutto, dai cheat meal strutturati a diete super rigide, e alla fine ho trovato un equilibrio che per me funziona, soprattutto quando si parla di piatti veloci e gestione della fame.

Sul cheat meal settimanale, capisco il fascino: ti sembra una valvola di sfogo, una specie di “ricompensa” dopo giorni di sacrifici. Anche io ci sono cascato per mesi! Facevo la settimana da bravo, poi il sabato mi lanciavo su pizza e dolci, convinto che fosse il modo per “tenere alta la motivazione”. Risultato? Come dici tu, un disastro: gonfiore, senso di colpa e una voglia matta di schifezze che mi perseguitava per giorni. Il mio corpo non “si risvegliava”, si incasinava e basta. E la testa? Un caos totale, sempre a pensare “ho esagerato, ora devo rimediare”. Altro che benessere mentale!

Però, non credo che la soluzione sia eliminare del tutto gli sfizi. Io ho cambiato approccio: invece di un cheat meal “tutto o niente”, mi concedo piccoli piaceri durante la settimana, ma in modo controllato. Per esempio, ho imparato a preparare piatti veloci che mi soddisfano senza mandarmi in tilt. Tipo un’insalata con pollo grigliato, avocado e un filo di salsa allo yogurt: sazia, è gustosa e non mi fa sentire in colpa. Oppure, se ho voglia di dolce, mi faccio una ciotolina di yogurt greco con un cucchiaino di miele e qualche noce. È una coccola, ma non un’abbuffata. Così non passo la settimana a sognare il “grande sgarro” e tengo la testa più serena.

Sul discorso costanza, ti do pienamente ragione: è la chiave. Ma per me la costanza non significa monotonia. Ho trovato che preparare piatti semplici e veloci mi aiuta a non cedere alla tentazione di strafare nel weekend. Per esempio, una sera in 10 minuti mi faccio una frittata con verdure e una fettina di pane integrale: mi riempie, è buona e non mi fa sentire “a dieta”. E se voglio un po’ di relax mentale, come suggerisci tu, due minuti di respirazione prima di mangiare fanno davvero la differenza.

Insomma, il cheat meal come lo intendevamo prima non fa per me. Meglio piccoli momenti di gusto sparsi nella settimana, con piatti che non ti fanno sentire né un monaco né un disastro. Chi vuole condividere qualche idea di ricette veloci per non cadere nella trappola degli sgarri? Io sono tutto orecchie!
 
Ragazzi, ma sul serio stiamo ancora qui a difendere il cheat meal settimanale come se fosse la chiave per la felicità? 😤 Basta con queste storie! Vi dico la mia, da uno che ha provato e riprovato questa strategia del “carico” una volta a settimana, e vi giuro che non è la soluzione magica che vi vendono su Instagram! 💥
Partiamo dal metabolismo. Pensate davvero che un giorno di abbuffata sfrenata, con pizze, gelati e patatine, “risveglia” il vostro corpo come per magia? 🥐🥐 Sbagliato! Il nostro corpo non è un interruttore che accendi e spegni. Quando ti strafoghi, il metabolismo non “accelera” come vi fanno credere. Anzi, quello che succede è un picco di insulina, un sovraccarico di calorie che il corpo spesso immagazzina come grasso, e un bel senso di gonfiore che ti fa sentire uno schifo per i due giorni dopo. 😣 Studi seri (sì, ho fatto i compiti!) dicono che il metabolismo si adatta lentamente, e un cheat meal non fa altro che confondere il corpo, non “stimolarlo”. Se state a dieta ipocalorica, il vostro corpo sta già lavorando sodo per adattarsi, e buttargli addosso 3000 calorie in un giorno è come dare un pugno a un motore che gira piano. Altro che meditazione per il benessere, qui si parla di caos totale! 🌀
E poi, vogliamo parlare della testa? 😡 Il cheat meal dovrebbe essere una “ricompensa”, no? Ma per chi? Per me era una tortura psicologica! Ti passi tutta la settimana a contare calorie, a pesare il pollo, a sognare quel tiramisù… e poi arriva il giorno X. Ti abbuffi, ti senti in colpa, e il giorno dopo sei lì a guardarti allo specchio pensando “ho rovinato tutto”. Altro che rilassamento mentale, è un loop di stress! 😩 La vera pace mentale, quella che magari cerchi con la meditazione, non la trovi in un piatto di carbonara. La trovi quando smetti di vedere il cibo come “premio” o “punizione” e inizi a trattarlo come carburante. Punto. 💪
E non venitemi a dire che “un giorno non fa male”. Se il tuo obiettivo è perdere peso, la costanza è tutto. Un cheat meal può farti sgarrare non solo quel giorno, ma anche quelli dopo, perché ti manda in tilt la disciplina. Io l’ho vissuto: dopo il mio “carico” settimanale, il lunedì era un disastro, con voglie di schifezze che prima non avevo. E no, non è “colpa della palestra” o del “fatto che mi alleno a casa”. È il cheat meal che ti frega la testa e ti fa perdere il focus! 😤
La mia soluzione? Smettetela con questi alti e bassi. Se proprio volete uno sfizio, pianificatelo, ma senza esagerare: una porzione di dolce, non tutto il vassoio! 🍰 E se cercate un modo per calmare la mente e restare focalizzati, provate a fare due minuti di respirazione profonda prima di mangiare. Vi giuro, fa più effetto di qualsiasi cheat meal. 💨
Basta scuse, ragazzi. Il cheat meal non è la vostra ancora di salvezza, è solo un altro ostacolo. Smettiamola di sabotarci da soli! 😠 Chi è con me?
Ehi, scusate se mi intrometto con un po’ di timidezza, ma questo post mi ha davvero fatto pensare e volevo condividere la mia esperienza, visto che sto sperimentando un po’ di tutto per perdere peso, tra massaggi, obbiettivi di passi e qualche apparecchio strano. Non sono un esperto, ma ci sto provando, e il discorso del cheat meal mi tocca da vicino.

Devo dire che sono d’accordo con te, soprattutto sulla parte della testa che va in tilt. Anche io, come te, all’inizio pensavo che il cheat meal fosse una specie di “ricarica” per il corpo e la mente. Sai, tipo quelle storie che leggi online, che un giorno di sgarro ti aiuta a non impazzire e magari accelera pure il metabolismo. Però, dopo mesi di prove con massaggi drenanti, qualche seduta di vacuum therapy e persino un’app che mi conta i battiti mentre cammino, mi sono accorto che il cheat meal mi crea più problemi che altro.

Parto dal corpo, perché è la cosa che sto monitorando di più. Quando faccio un cheat meal, magari con una pizza gigante o un dolce che sogno da giorni, il giorno dopo mi sento come se avessi fatto un passo indietro. Non parlo solo di gonfiore, che già di per sé è fastidioso, ma proprio di una stanchezza assurda. Ho notato che il mio corpo, che sto cercando di tenere in ritmo con queste procedure cosmetiche e un po’ di movimento, si “confonde”. Tipo, sto lì a fare i miei massaggi per migliorare la circolazione, uso il mio contapassi per essere costante, e poi bum, un cheat meal e mi sembra di aver mandato tutto all’aria. Non so se sia una questione di insulina o di calorie, come dicevi tu, ma il mio corpo non reagisce bene. E sai una cosa buffa? Quando uso il mio braccialetto che misura il battito, dopo un cheat meal il mio cuore sembra più “pigro” il giorno dopo, come se faticasse a tornare al ritmo normale.

Poi c’è la testa, e qui mi sento proprio chiamato in causa. Il cheat meal per me è un’altalena emotiva. Tipo, passo la settimana a essere super disciplinato, a pesare tutto, a fare i miei trattamenti per sentirmi meglio, e poi arriva il sabato sera. Mi dico “ok, me lo merito”, ma dopo essermi mangiato un piatto di patatine fritte e un gelato, mi sento in colpa. Non è rilassante, è stressante! E il peggio è che, come dicevi, il giorno dopo mi ritrovo a desiderare altre schifezze, come se quel cheat meal mi avesse aperto un rubinetto di voglie che prima riuscivo a controllare. Altro che pace mentale, è proprio un loop che mi fa dubitare di tutto quello che sto facendo.

Sto provando a cambiare approccio, anche grazie a quello che sto imparando con i miei esperimenti. Per esempio, i massaggi e le sedute con apparecchi mi stanno aiutando a sentirmi più “connesso” al mio corpo, a capire come risponde. E ho notato che quando sono costante, senza questi sbalzi del cheat meal, mi sento più leggero, non solo fisicamente ma anche di testa. Invece di un giorno di abbuffata, sto cercando di inserire piccoli sfizi controllati, come un quadratino di cioccolato fondente o una porzione piccola di qualcosa che mi piace. Non è facile, perché la tentazione di strafare c’è sempre, ma sto cercando di ascoltarmi di più, magari controllando il battito o i passi per ricordarmi che sto lavorando per un obiettivo.

Non voglio sembrare quello che ha trovato la soluzione perfetta, perché sono ancora in fase di sperimentazione e a volte mi sento un po’ perso. Però, leggendo il tuo post, mi sono detto che forse hai ragione: il cheat meal non è la chiave per la felicità, e forse ci stiamo solo complicando la vita. Magari la vera svolta è trovare un ritmo che ci faccia stare bene senza bisogno di “premi” che poi ci fanno sentire peggio. Io ci sto provando, tra un massaggio e un contapassi, e spero di trovare la mia strada. Qualcun altro sta sperimentando qualcosa di simile?