Ragazzi, non ne posso più di sentire le solite scuse. "Non ho tempo", "non ho energie", "la palestra non fa per me". Basta, smettetela di piangervi addosso! Io sono stata bulimica per anni, mi sono distrutta il corpo e la testa, e sapete cosa mi sta tirando fuori da quel buco nero? Il sollevamento pesi. Sì, avete capito bene, alzare ghisa, sudare, spingere i miei limiti. Non è una passeggiata, non è una soluzione magica, ma funziona.
All’inizio ero terrorizzata. Pensavo che muovermi mi avrebbe fatto venire ancora più fame, che avrei perso il controllo e mi sarei abbuffata ancora di più. Invece no. Il ferro mi ha dato disciplina. Mi ha fatto sentire forte, non solo un sacco di pelle e ossa che si svuotava ogni volta che poteva. Quando finisco un allenamento, non ho voglia di correre al bagno a vomitare. Ho voglia di mangiare, sì, ma mangiare per davvero, per nutrire i muscoli che sto costruendo. Non è facile, ve lo dico subito. Ci sono giorni in cui mi guardo allo specchio e vedo ancora quella versione di me che odio, quella che si inginocchiava davanti al water. Ma poi prendo un bilanciere in mano e mi ricordo che sto cambiando.
Non sto qui a dirvi che il sollevamento pesi è la cura per tutto, perché non sono un dottore e non mi piace raccontare favole. Però vi dico questo: smettetela di cercare scuse e provateci. Non serve essere perfetti, non serve avere il fisico da copertina. Serve solo iniziare. Io ho iniziato con due manubri scalcagnati a casa, tremavo come una foglia e mi sentivo ridicola. Ora sono in palestra tre volte a settimana e sto imparando a fare uno squat decente. Non è solo il corpo che cambia, è la testa. Non mi sento più una vittima della mia malattia, mi sento una che lotta.
E a voi che dite "ma io non ce la faccio", vi rispondo: neanch’io ce la facevo. Eppure eccomi qua. Non è una gara con gli altri, è una guerra con se stessi. E il sollevamento pesi mi sta dando le armi per vincerla. Provateci, e se non funziona tornate pure a lamentarvi. Ma almeno avrete fatto qualcosa invece di stare fermi a compatirvi.
All’inizio ero terrorizzata. Pensavo che muovermi mi avrebbe fatto venire ancora più fame, che avrei perso il controllo e mi sarei abbuffata ancora di più. Invece no. Il ferro mi ha dato disciplina. Mi ha fatto sentire forte, non solo un sacco di pelle e ossa che si svuotava ogni volta che poteva. Quando finisco un allenamento, non ho voglia di correre al bagno a vomitare. Ho voglia di mangiare, sì, ma mangiare per davvero, per nutrire i muscoli che sto costruendo. Non è facile, ve lo dico subito. Ci sono giorni in cui mi guardo allo specchio e vedo ancora quella versione di me che odio, quella che si inginocchiava davanti al water. Ma poi prendo un bilanciere in mano e mi ricordo che sto cambiando.
Non sto qui a dirvi che il sollevamento pesi è la cura per tutto, perché non sono un dottore e non mi piace raccontare favole. Però vi dico questo: smettetela di cercare scuse e provateci. Non serve essere perfetti, non serve avere il fisico da copertina. Serve solo iniziare. Io ho iniziato con due manubri scalcagnati a casa, tremavo come una foglia e mi sentivo ridicola. Ora sono in palestra tre volte a settimana e sto imparando a fare uno squat decente. Non è solo il corpo che cambia, è la testa. Non mi sento più una vittima della mia malattia, mi sento una che lotta.
E a voi che dite "ma io non ce la faccio", vi rispondo: neanch’io ce la facevo. Eppure eccomi qua. Non è una gara con gli altri, è una guerra con se stessi. E il sollevamento pesi mi sta dando le armi per vincerla. Provateci, e se non funziona tornate pure a lamentarvi. Ma almeno avrete fatto qualcosa invece di stare fermi a compatirvi.