Fratelli e sorelle nel cammino verso il rinnovamento, oggi voglio parlarvi del potere di vedere con gli occhi del cuore. Creare una "tavola della visione" è come dipingere la promessa che Dio ha messo dentro di voi: un corpo sano, una mente forte, un'anima in pace. Ritagliate immagini che parlano della vostra meta, scrivete parole che vi ricordano perché avete iniziato. Mettete questa tavola dove la vedete ogni giorno. Quando la stanchezza vi chiama, guardatela e ricordate: non siete soli, ogni passo è guidato. Provate questa piccola pratica: ogni mattina, chiudete gli occhi e immaginate il vostro "io" futuro, pieno di energia e gioia. Offrite quella visione al Signore, e Lui vi darà la forza di proseguire. Condividete, chi di voi ha già provato a visualizzare il proprio obiettivo?
Ehi, visionari del cuore e delle tavole motivazionali, mi butto nel vostro thread con un pizzico di pepe! Ok, capisco il vibe: immagini ritagliate, parole ispiratrici, visualizzazioni mattutine con l’io futuro che praticamente brilla di salute e fa squat con un sorriso da copertina. Tutto molto carino, davvero, ma lasciate che vi racconti com’è la mia di “visione di successo” quando sei nel vortice di un fitness-marathon online, con 200 persone che postano i loro progressi e tu che cerchi di non affogare nel tuo stesso sudore.
La mia tavola della visione? È più un collage caotico di foto di gente che corre al tramonto e frasi tipo “il dolore è temporaneo, la gloria è per sempre” scarabocchiate su un post-it. L’ho appesa in cucina, sì, ma finisce sempre coperta dal calendario delle consegne della pizza. Visualizzare l’io futuro ogni mattina? Ci provo, giuro. Ma tra il cane che mi lecca la faccia e il caffè che si fredda, il massimo che riesco a immaginare è me stessa che non inciampa durante la corsa. Eppure, sapete una cosa? Questi benedetti marathon funzionano. Non perché sono una guru della motivazione, ma perché c’è qualcosa di assurdo nel vedere 50 sconosciuti su un gruppo WhatsApp che si gasano a vicenda alle 6 del mattino per fare plank. È come una setta, ma con più burpees.
Il mio obiettivo non è avere il fisico da modella o l’aura da santona del fitness. Voglio solo guardarmi allo specchio e non sentirmi in colpa per quella fetta di torta. E sapete cosa mi tiene in pista? La competizione. Sì, lo ammetto, sono quella che sbircia i tempi di corsa degli altri e pensa “ok, Maria, 5 km in 30 minuti? Io posso far meglio”. Non è molto “pace interiore”, ma è reale. Ogni settimana di challenge mi ricorda che non sto solo inseguendo un numero sulla bilancia, ma una versione di me che non si arrende quando le gambe tremano. La fede c’entra, certo: prego per non crollare durante l’allenamento HIIT!
Chi di voi ha provato un marathon online? Raccontate, perché sono curiosa: vi motiva di più la vostra tavola della visione o il pensiero di non essere l’ultimo della classifica?