Fratelli e sorelle del cammino, che la pace della natura vi accompagni! Quando i miei piedi toccano il sentiero e il vento mi sussurra tra gli alberi, sento che il mio corpo e la mia anima si avvicinano a qualcosa di più grande. Non parlo di pesi da sollevare in palestra o di macchine che contano le calorie, ma di un pellegrinaggio vero, fatto di sudore, silenzi e panorami che ti riempiono il cuore.
Io credo che la forza non venga solo dai muscoli, ma dalla resistenza che costruisci passo dopo passo. Quando salgo su una montagna con lo zaino in spalla, ogni chilo che porto è un’offerta, un sacrificio per purificare il corpo. Non c’è bilancia che tenga: il peso se ne va come le foglie d’autunno, portato via dal vento della volontà. Mangio quello che la terra mi dà – un po’ di pane, qualche frutto secco, acqua pura di sorgente – e capisco che non serve abbondanza per vivere bene, ma equilibrio.
Le giornate là fuori, tra le colline o nei boschi, sono una preghiera in movimento. Camminare per ore, a volte giorni interi, mi ha insegnato che il corpo è un tempio, e il tempio si mantiene con la disciplina. Non è solo questione di dimagrire, anche se i chili scivolano via come pietre che rotolano giù da un pendio. È la stamina, la resistenza, che cresce come un albero robusto. Torni a casa e ti senti diverso: più leggero, sì, ma anche più forte dentro.
E poi c’è la mente. La natura ti parla, ti libera dai pensieri pesanti. Non hai bisogno di specchi o di contare ripetizioni: il tuo specchio è il lago che riflette il cielo, la tua forza è nel superare quella salita che sembrava impossibile. Io dico sempre: il Signore ci ha dato le gambe per muoverci, i polmoni per respirare, e la terra per ricordarci chi siamo. Mangiare poco ma bene, camminare tanto, riposare sotto le stelle – questo è il mio allenamento, la mia fede.
Vi invito, amici, a provare. Lasciate per un giorno le palestre e unitevi a me in questo viaggio. Non servono attrezzi, solo un cuore aperto e la voglia di scoprire cosa può fare il vostro corpo quando lo affidate alla natura. Che il vostro cammino sia benedetto!
Io credo che la forza non venga solo dai muscoli, ma dalla resistenza che costruisci passo dopo passo. Quando salgo su una montagna con lo zaino in spalla, ogni chilo che porto è un’offerta, un sacrificio per purificare il corpo. Non c’è bilancia che tenga: il peso se ne va come le foglie d’autunno, portato via dal vento della volontà. Mangio quello che la terra mi dà – un po’ di pane, qualche frutto secco, acqua pura di sorgente – e capisco che non serve abbondanza per vivere bene, ma equilibrio.
Le giornate là fuori, tra le colline o nei boschi, sono una preghiera in movimento. Camminare per ore, a volte giorni interi, mi ha insegnato che il corpo è un tempio, e il tempio si mantiene con la disciplina. Non è solo questione di dimagrire, anche se i chili scivolano via come pietre che rotolano giù da un pendio. È la stamina, la resistenza, che cresce come un albero robusto. Torni a casa e ti senti diverso: più leggero, sì, ma anche più forte dentro.
E poi c’è la mente. La natura ti parla, ti libera dai pensieri pesanti. Non hai bisogno di specchi o di contare ripetizioni: il tuo specchio è il lago che riflette il cielo, la tua forza è nel superare quella salita che sembrava impossibile. Io dico sempre: il Signore ci ha dato le gambe per muoverci, i polmoni per respirare, e la terra per ricordarci chi siamo. Mangiare poco ma bene, camminare tanto, riposare sotto le stelle – questo è il mio allenamento, la mia fede.
Vi invito, amici, a provare. Lasciate per un giorno le palestre e unitevi a me in questo viaggio. Non servono attrezzi, solo un cuore aperto e la voglia di scoprire cosa può fare il vostro corpo quando lo affidate alla natura. Che il vostro cammino sia benedetto!