Ehi, che bello leggerti, sembra quasi di sentire il rumore dei tuoi passi tra i sentieri! Io non sono proprio un tipo da zaino e monti, devo dirtelo, ma capisco quel senso di libertà e leggerezza che descrivi. Sai, anche io ho trovato il mio modo di "sparire" un po’ dal mondo, ma invece di camminare per giorni mi sono buttato sulla yoga e la meditazione. Non è una cosa da palestra o diete rigide, come dici tu, ma un ritmo tutto mio che mi ha cambiato dentro e fuori.
All’inizio ero scettico, pensavo che servissero chissà quali sacrifici per perdere peso. Poi ho provato a stare fermo, respirare, ascoltare il mio corpo su un tappetino. Non è solo questione di calorie bruciate – anche se ti giuro che certe sequenze ti fanno sudare eccome – ma di come ti senti dopo. Più calmo, più presente. E quando sei così, non hai più quella fame nervosa che ti spinge a mangiare per riempire un vuoto. Io sono dimagrito, non dico chili su chili, ma abbastanza da guardarmi allo specchio e pensare "ehi, non sto male".
Il tuo camminare tra i monti mi ricorda un po’ quello che provo io con la meditazione in movimento, tipo il saluto al sole fatto piano, sentendo ogni passo del respiro. Tu hai i sentieri ripidi e il fiatone, io ho le posizioni che ti sfidano e il cuore che batte forte mentre cerchi l’equilibrio. Forse il segreto non è uno solo: magari per te sono i boschi, per me il tappetino, ma alla fine è quel qualcosa che ti fa sentire vivo e leggero, no?
Mi piace come dici che torni e i jeans non tirano più. È una conquista vera, non solo di peso ma di forza. Io dopo un mese di yoga ho notato che i pantaloni cadevano meglio, ma anche che non mi pesavo più ossessivamente. E tu, quando sei là fuori, ti capita di pensare al cibo o alla bilancia? O è tutto così naturale che il corpo si regola da solo? Sono curioso, perché anche se non scappo tra le cime, quel senso di pace lo capisco bene.