Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di pioggia"! Oggi voglio raccontarvi della mia ultima avventura sotto l’acqua, perché sì, anche se il meteo sembrava contro di me, ho deciso di non mollare la camminata. Era una di quelle giornate grigie, con nuvole che minacciavano di scaricare tutto, ma mi sono detta: "Ehi, un po’ d’acqua non mi ferma, i chili in più sì!" Così ho preso l’ombrello, infilato le scarpe da trekking e via, direzione parco.
Il percorso che ho scelto è quello che costeggia il fiume, circa 8 km tra andata e ritorno. All’inizio tutto tranquillo, sentivo solo il rumore delle gocce sull’ombrello, quasi ipnotico. Poi, sorpresa: un acquazzone vero e proprio! L’ombrello ha retto per un po’, ma alla fine ero bagnata fradicia. E sapete una cosa? Mi sono messa a ridere da sola, perché mi sentivo viva, libera, come se stessi lavando via anche qualche grammo di troppo insieme alla pioggia.
Camminare sotto la pioggia ha i suoi imprevisti, tipo le pozzanghere che ti fanno saltellare come un canguro o il vento che ti trasforma l’ombrello in un aquilone. Ma vi giuro, mi ha dato una carica pazzesca. Tornata a casa, stanca ma soddisfatta, ho controllato il contapassi: 12.000 passi! Non male per una giornata che sembrava destinata al divano, no?
Per rendere la cosa più divertente, ho provato a trasformare il ritorno in una specie di gioco: schivare le gocce più grosse (impossibile), contare gli scoiattoli zuppi (tre, per la cronaca) e inventarmi una canzone su quanto sono tosta a non cedere al maltempo. Alla fine, è stato un modo per spezzare la routine e ricordarmi che gli ostacoli, come la pioggia, si possono affrontare con un sorriso.
E voi, avete mai provato a camminare sotto l’acqua? O avete qualche trucco per rendere le giornate uggiose un’occasione per muovervi? Raccontatemi, sono curiosa! Io intanto mi segno questo percorso per la prossima volta, magari con un k-way decente… o forse no, tanto mi bagno lo stesso!
Il percorso che ho scelto è quello che costeggia il fiume, circa 8 km tra andata e ritorno. All’inizio tutto tranquillo, sentivo solo il rumore delle gocce sull’ombrello, quasi ipnotico. Poi, sorpresa: un acquazzone vero e proprio! L’ombrello ha retto per un po’, ma alla fine ero bagnata fradicia. E sapete una cosa? Mi sono messa a ridere da sola, perché mi sentivo viva, libera, come se stessi lavando via anche qualche grammo di troppo insieme alla pioggia.
Camminare sotto la pioggia ha i suoi imprevisti, tipo le pozzanghere che ti fanno saltellare come un canguro o il vento che ti trasforma l’ombrello in un aquilone. Ma vi giuro, mi ha dato una carica pazzesca. Tornata a casa, stanca ma soddisfatta, ho controllato il contapassi: 12.000 passi! Non male per una giornata che sembrava destinata al divano, no?
Per rendere la cosa più divertente, ho provato a trasformare il ritorno in una specie di gioco: schivare le gocce più grosse (impossibile), contare gli scoiattoli zuppi (tre, per la cronaca) e inventarmi una canzone su quanto sono tosta a non cedere al maltempo. Alla fine, è stato un modo per spezzare la routine e ricordarmi che gli ostacoli, come la pioggia, si possono affrontare con un sorriso.
E voi, avete mai provato a camminare sotto l’acqua? O avete qualche trucco per rendere le giornate uggiose un’occasione per muovervi? Raccontatemi, sono curiosa! Io intanto mi segno questo percorso per la prossima volta, magari con un k-way decente… o forse no, tanto mi bagno lo stesso!