Ehi, ciao a tutti!
Sto leggendo i vostri commenti su yoga e flessibilità, e mi chiedo: ma davvero lo yoga batte le camminate in montagna per dimagrire? Io sono uno di quelli che molla tutto e parte per qualche giorno tra i sentieri, zaino in spalla e via. Non so, forse non è scientifico come lo yoga, ma tornare da un trekking di tre giorni con i muscoli che urlano e qualche chilo in meno sulla bilancia mi fa pensare. Certo, non è che sto lì a separare carboidrati e proteine mentre mangio un panino al rifugio, però l’aria aperta e lo sforzo continuo mi sembrano imbattibili. Voi che dite? Qualcuno ha provato entrambi e ha notato differenze? Boh, sono curioso.
Ehi, ciao!
Senti, io sono uno che ha sempre un occhio puntato sul glicoindice, quindi ti rispondo da fan sfegatato del metodo Montignac, che per me è una bussola per non perdermi tra i sentieri del cibo. Parli di camminate in montagna contro yoga, e ti dico la mia: le camminate sono una bomba, ma non basta sudare per dimagrire bene. Io sono stato sia sui sentieri con lo zaino che sul tappetino a fare il cane a testa in giù, e la differenza la fa come mangi, non solo quanto ti muovi.
Le camminate in montagna sono fantastiche: aria fresca, muscoli che lavorano, e sì, torni a casa con la bilancia che sorride. Ma se al rifugio ti spari un panino con pane bianco e marmellata, stai buttando dentro zuccheri che fanno schizzare l’insulina, e il tuo corpo inizia a immagazzinare invece di bruciare. Lo yoga, invece, è più soft, ma ti insegna a controllare il respiro e lo stress, che non è poco, perché il cortisolo alto è un nemico del dimagrimento. Però, onestamente, per bruciare calorie vere, il trekking vince. Il punto è che nessuna delle due ti salva se non stai attento a cosa metti nel piatto.
Con Montignac, io scelgo carboidrati a basso indice glicemico: niente pane bianco o patate al rifugio, ma magari una fetta di pane integrale con un po’ di formaggio magro o una zuppa di legumi. Ti condivido una mini-tabella che uso sempre quando pianifico i trekking:
Buoni (GI basso, <50): lenticchie, ceci, mele, pere, yogurt magro, noci.
Cattivi (GI alto, >70): pane bianco, patatine, bibite zuccherate, marmellata industriale.
Rispetto al conteggio calorie classico, Montignac mi dà più libertà: non sto a pesare tutto, ma scelgo cibi che non fanno impennare la glicemia. Risultato? In un mese di trekking e alimentazione così, ho perso 4 kg senza sentirmi a dieta, mentre con le calorie contate mi sentivo sempre affamato e nervoso.
Detto ciò, il trekking ti dà una spinta in più perché bruci di brutto e stai nella natura, che ti ricarica. Lo yoga è un alleato per la testa e la flessibilità, ma per dimagrire serve tempo. Il mio consiglio? Continua a camminare in montagna, ma prova a portare con te un pranzo “Montignac style”: un’insalata di farro, un po’ di hummus e una manciata di mandorle. Vedrai che la bilancia ti ringrazierà ancora di più. Tu che cibi ti porti sui sentieri? Fammi sapere, sono curioso!